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08. "depressione"
5 ottobre

I giorni successivi a quella discussione sono stati tutto sommato buoni, c'era ancora un po' di tensione nell'aria ma non tanta quanto ce ne sarebbe stata entro pochi minuti.

Il campanello suonò proprio mentre il film stava iniziando e Jessica sbuffò rumorosamente.
<dai, vado io>
Payton sapeva quanto la ragazza adorasse "Il Re Leone", e non voleva farla scendere fino al piano di sotto.
<ti aspetto!> sorrise Jessica, tirando ancora più su la coperta.

Quando Payton andò ad aprire, rimase stupito da chi si vide davanti, non sapeva ancora se in negativo o in positivo.
Erano due persone, una ragazza ed un ragazzo giovani, che sembravano avere un camice da medico sotto alle giacche.
<salve, posso aiutarvi?>
<Payton, non ti ricordi di noi?> chiese il ragazzo, forse il più giovane dei due.
<ho avuto un incidente più di un anno fa e ho perso la memoria dell'anno che l'ha preceduto quindi no, scusatemi ma non so chi siate>
<oh dio mi dispiace, non ne sapevamo nulla> disse la ragazza, accarezzando una spalla a Payton.
<quindi? Come posso aiutarvi?>
Payton aveva decisamente meglio da fare che stare davanti a due medici di cui non sapeva nemmeno l'esistenza.
<oh giusto>
Il ragazzo allungò la mano verso Payton, con un sacchetto di carta all'interno.
<non sei venuto a ritirare i tuoi antidepressivi questo mese e così siamo venuti per controllare che stessi bene>
Antidepressivi? No, stanno parlando con la persona sbagliata.
<ascoltate, non so chi siate ma credo che abbiate sbagliato casa, io non sono né depresso né tantomeno sotto farmaci quindi vi prego di andarvene>
Cercò di chiudere la porta, poi una semplice frase gli fece venire un flashback.
<Payton siamo Molly e Jake>

<io sono Jake e lei è la mia collega Molly, ti aiuteremo nel tuo percorso>
<non ci sarà nessun percorso> sbuffai alzandomi dalla sedia.
<non so nemmeno perché diavolo sia venuto qui, non mi serve aiuto>
Non devo mai più dare ascolto a mia sorella.
<tu non stai bene e hai bisogno di seguire una terapia e prendere dei medicinali> insistette la donna, Molly mi sembra.
<io sto alla grande, e scordatevi di vedermi di nuovo, non cadrò nella vostra trappola della "persona malata"> dissi, poi risi alzando gli occhi al cielo <già, volete farmi credere di essere fuori di testa così ci guadagnerete ed io impazzirò ma con me non attacca, andate a fanculo!>
Sbattei la porta ed uscì dall'ospedale.

<oh- oh dio scusatemi, scusate è che sono ancora molto..molto confuso>
E lo era davvero.
Payton non capiva il perché della sua depressione, non se ne ricordava minimamente e nessuno glien'aveva parlato..e questo era strano.

<non c'è problema, è normale> sorrise la donna; il ragazzo poi gli passò di nuovo il sacchetto, che questa volta Payton prese.
<posso avere un vostro contatto? In caso di..di problemi> domandò Payton, e subito Molly gli allungò il suo biglietto da visita.

Il ragazzo chiuse la porta dietro di sé, aprì la busta e vide due tubetti gialli semitrasparenti con molte pastiglie bianche all'interno.
<hey tutto bene?>
Alzò lo sguardo verso le scale vedendo Jessica scendere lentamente, con il suo solito bel sorriso sul volto.
Payton infilò velocemente il bigliettino all'interno del sacchetto, lo richiuse e poi annuì guardando la ragazza.
<adesso arrivo e facciamo una maratona Disney, promesso>

Jessica sorrise e lo seguì in cucina, correndo giù dalle scale; Payton posò il sacchetto sulla penisola in marmo della stanza, si girò e vide poco distante da lui la ragazza, che lo contagiò in un sorriso.

La prese sulla spalla portandola a testa in giù ed entrambi scoppiarono a ridere, dimenticandosi per un attimo dei problemi e delle incomprensioni ancora presenti.

Si sdraiarono sul letto uno abbracciato all'altra, mentre la sigla Disney cominciò; Payton guardò gli occhi luminosi della ragazza appena sotto di lui mentre le stava accarezzando i capelli.

Avrebbe indagato sulla questione delle pastiglie e della depressione..magari ne potrebbe parlare con la sua famiglia, sicuramente non con Jessica; sa che c'è qualcosa che non va con quella ragazza, sicuramente gli sta tenendo un segreto e non sa né quale sia né il motivo per cui lo faccia, pensava che Jessica sapesse che poteva fidarsi di lui, stanno insieme da tre anni e non dovrebbero nascondersi nulla, soprattutto se è importante come suppone che sia questa sorta di segreto che c'è fra di loro.

Ma nel frattempo entrambi si godranno la serata, cercando di non pensare ad altro che non sia il divertirsi e il passare un po' di tempo insieme, senza altri pensieri.
O almeno ci proveranno.

hope | payton moormeier Donde viven las historias. Descúbrelo ahora