dieci

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10 "manipolatrice"
5 ottobre

<Jessica!> urlò Payton appena entrato in casa.
La chiamava raramente con il nome completo e questo lei lo sapeva, per questo si spaventò leggermente quando sentì il ragazzo dirlo.
Così posò i popcorn che aveva appena preparato ad andò in salotto, vedendo Payton molto più agitato del solito.
<hey, che succede?> chiese dolcemente lei, facendo un sorriso che normalmente avrebbe sciolto il ragazzo..ma questa volta non successe.

<so tutto Jessica> disse Payton, con gli occhi lucidi.
Il cuore di Jessica fece un tonfo nel petto, e subito sentì la stessa emozione che aveva sentito il giorno della loro rottura più di un anno fa.
<d-di cosa?> balbettò lei.
Payton fece una piccola risata amara e scosse la testa, mentre una lacrima gli rigava la guancia sinistra.
<sul serio? Cazzo, fai sul serio Jessica?! Nemmeno quando ti dico che so tutto mi dici la verità?!>
Payton stava urlando di nuovo, dopo tutto quel tempo, e sembrava che non fosse passato nemmeno un giorno.
<Payton ti prego rilassati, finirai per stare male> Jessica cercò di avvicinarsi, ma il ragazzo si spostò da lei non facendosi nemmeno sfiorare.

<Jessica sei una bugiarda! Sei bugiarda, mi hai solo mentito per tutto questo tempo cazzo!>
<l'ho fatto per il tuo bene Payton, non volevo ferirti> disse Jessica con la voce spezzata.
<e secondo te ora come sto?! Una favola giusto?! Non mi hai ferito minimamente, sto alla grande..secondo te come cazzo sto?!> sbraitò lui.
<Payton> lo richiamò in un sussurro Jessica, leggermente impaurita dal tono di voce del ragazzo; lui però non la ascoltò, ed andò avanti urlando con delle lacrime sulle guance.
<avevo ragione a dirti che eri solo una psicopatica del cazzo Jessica, guardati, mi hai manipolato per più di un mese per un tuo interesse e io sono stato così coglione e cieco da non essermene accorto!>

La guardò negli occhi per qualche secondo: non riusciva più a vedere la ragazza che aveva visto fino a quel momento.
<mi sono fatto prendere per il culo in questo modo vergognoso dall'unica persona che non mi aveva usato o lasciato in tutta la mia vita e non me ne ero mai accorto perché ero fottutamente pazzo di te Jessica!>
Prese un respiro e poi aggiunse <o almeno era quello che pensavo>

Payton voleva andarsene, voleva uscire da quella casa e non tornarci mai più, senza rivedere Jessica.
Si girò per andare verso la porta, quando la voce di Jessica lo interruppe.
<hai intenzione di scappare di nuovo?>
Era uscito come un sussurro, ma aveva un retrogusto amaro.

Payton si girò, tornando a guardarla negli occhi, lucidi come lo erano le sue guance.
<non sei in grado di mantenere una conversazione da persone adulte quali siamo, devi sempre scappare e mi fai sentire sempre una merda, come se la vittima di questa situazione fossi tu!> esclamò lei.
<tu sei una merda Jessica e sì, sono io la vittima perché l'unica cosa per cui tu ti puoi lamentare è che io ti abbia amato così tanto e in modo così sincero per tutto questo tempo al contrario tuo>
<Payton pensi che sia stato divertente per me prenderti per il culo per tutto questo tempo?! Dover fingere di non essermi rifatta una vita solo per te e cercare di non odiarti dopo tutto quello che mi hai fatto passare?!> Jessica si avvicinò a Payton <perché ora hai parlato solo di te, solo di questo fottuto mese di merda ma l'anno che ha preceduto l'incidente? Tu non sai un cazzo! Non sai quanto sono stata male, quanto mi hai ferita, quanto mi hai distrutta per una questione di puro egoismo da parte tua!>
Ora era un punto di non ritorno: Payton era spaventato, Jessica stava esplodendo.
<quante cazzo di volte ho provato a parlarti, a capire cosa avevi in quella testa che ti avesse portato a diventare un fottuto drogato ed alcolizzato? Quante? Migliaia Payton ma tu non ne hai un'idea> sbraitò lei <quante volte sei tornato a casa ubriaco alle tre, quattro o cinque di mattina ed io ero lì ad aspettarti come una cogliona per una cosa che nemmeno avresti ricordato? Di nuovo, migliaia.
Quante volte mi sono fatta trattare di merda, mi sono fatta illudere in tuo possibile cambiamento ma ogni volta non cambiava mai un cazzo?! Migliaia, ma tu non lo puoi sapere>

<quindi se vuoi dire che tu sei la vittima della situazione, che io sono la manipolatrice della situazione, che sia io la causa di tutto, fallo, ma almeno ora sai la versione completa dei fatti> concluse Jessica, con la voce spezzata.

<io ti ho aiutato per non farti stare male, a costo di far soffrire me stessa come ho fatto nell'ultimo anno della nostra relazione ma ora sono davvero stanca Payton, sono esausta di vivere in conseguenza alle tue azioni e di mettere da parte la mia felicità per la tua>
<vuoi dire che non sei mai stata felice con
me?> intervenne Payton.
<siamo stati insieme più di due anni Payton, ti amavo più di quanto non amassi me stessa ed è stato probabilmente il periodo più felice della mia vita..non avrei mai fatto quello che abbiamo fatto insieme se non ti avessi reputato la cosa più bella che avessi, ma poi quel Payton se n'è andato e l'ho ritrovato solamente in questo mese in cui la tua memoria non c'era e potevi semplicemente essere quel ragazzo di cui ero pazza> sorrise Jessica <adesso si è rovinato tutto, di nuovo, ma questa volta non ce la faccio più>

<Jey ti supplico, aspetta> Payton cercò di bloccare la ragazza, ma ormai sembrava decisa nell'andarsene.
<anche io ti ho supplicato per un anno di parlarmi e di risolvere le cose, ora voglio semplicemente farti passare quello che ho passato io>
Jessica prese il suo cellulare e la borsa con i soldi e le chiavi dell'auto, poi si avviò verso l'uscita mentre il ragazzo stava cercando di fermarla.

<io torno in Georgia, ora capirai cosa vuol dire essere abbandonati così> disse la ragazza, poi lo guardò negli occhi <vaffanculo>
Sbatté la porta dietro di se e corse in auto, la mise in moto e partì velocemente prima che il ragazzo la potesse raggiungere.

Ora Payton ricordava.
Ma aveva perso tutto per la seconda volta, e ancora per un suo stupido errore.

hope | payton moormeier Where stories live. Discover now