quindici

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15 "battiti"
18 dicembre

È passato un altro mese e la pancia di Jessica si sta cominciando a far vedere.
Anche Isabelle ora sa della gravidanza di Jessica e, detto sinceramente, non l'ha presa bene; come sempre però in presenza di Payton si è congratulata con lei, poi appena erano sole l'ha anche insultata, dandole della poco di buono. Come se lei fosse meglio.
Okay forse lei non è incinta a vent'anni ma non è sicuramente quello che rende Jessica una persona peggiore della bionda, anzi è proprio il contrario.

Oggi ci sarà il primo esame per la gravidanza di Jessica e dovrà andare all'ospedale, Payton la accompagnerà in auto.
Isabelle non ha preso bene nemmeno questo, e non è riuscita a nasconderla nemmeno davanti al suo ragazzo.

<Jey vuoi una mano o ce la fai?> Payton bussò alla porta della ragazza.
Lei uscì proprio in quel momento: aveva una tuta, i capelli raccolti e poco trucco, ma era stupenda.
<hey, ci sei?> rise lei.
<sì certo> sorrise Payton <stai bene così>
<smettila, sembro un cadavere> Jessica scosse la testa, ma le sue guance arrossirono lo stesso: non avrebbe mai fatto l'abitudine a quei piccoli complimenti di Payton.
I due scesero al piano di sotto, entrarono nell'auto del ragazzo e si diressero verso l'ospedale.

<stai ferma lì> la ammonì Payton, scendendo velocemente dall'auto e passando dal lato di Jessica, aprendole la portiera e tendendole la mano.
<da quando sei un gentiluomo?> lo prese in giro Jessica, aiutandosi con la mano del ragazzo ad alzarsi.
<smettila cogliona> rise Payton; le avvolse con un braccio la vita ed insieme entrarono nel reparto di ginecologia.

Si sedettero uno di fianco all'altra davanti allo studio della dottoressa di Jessica e la ragazza non riuscì a fare a meno di picchiettare la gamba per il nervoso, era in ansia.
Anche la gamba di Payton stava tremando, nonostante non fosse lui quello con un bambino in grembo; poi notò la tensione di Jessica e, forse anche involontariamente, appoggiò una mano sulla gamba della ragazza offrendole un sorriso rassicurante.

<Smith Jessica?>
Dalla stanza uscì una donna, non sembrava vecchia, diciamo sulla mezza età, e che sorrise quando la ragazza si alzò dal suo posto.
<può venire anche lei> disse la dottoressa, guardando Payton che si tirò su immediatamente.
<non sei obbligato Payt> sussurrò Jessica al ragazzo, si sentiva a disagio nel chiedergli una cosa così grande.
<no, va bene> sorrise Payton, con un'evidente tensione nella voce.
Jessica sorrise e annuì, era felice che lui stesse facendo tutte queste cose per lei, non avrebbe mai potuto chiedere di meglio.
<dai, venite> la dottoressa li accolse in modo caloroso nel suo studio, facendo entrare prima Jessica e poi anche Payton: entrambi erano
un po' spaesati.

Payton si sedette al fianco di Jessica su quella sorta di lettino mentre la dottoressa era nell'altro lato.

Sulla macchina di fronte a loro non si vedeva ancora nulla di chiaro, la donna stava semplicemente spostando uno strano oggetto sulla pancia di Jessica e il liquido che c'era sotto le aveva fatto venire i brividi nella schiena tanto era freddo, come quando metti una pomata appena uscita dal frigorifero.
<è raro vedere una coppia così giovane qui, spesso i padri non si prendono le proprie responsabilità alla vostra età ma sono sicura che sarete una famiglia bellissima> sorrise la donna, spostando lo sguardo fra i due ragazzi che nel frattempo stavano facendo invidia ad un peperone per tanto erano diventati rossi dall'imbarazzo.
<noi non- non siamo una coppia> balbettò Jessica.
<già, io non..non sono il padre> Payton abbassò lo sguardo.
All'interno di se stesso aveva ancora quella vocina che gli ricordava quanto avesse voluto picchiare Dylan, non solo per aver abbandonato la sua ex ragazza in un momento così importante, ma anche per aver infranto il suo sogno: avere un bambino con quella ragazza. E sta pure sprecando la sua fortuna.

<scusate, mi dispiace> disse la donna <è che sembravate così in sintonia da essere qualcosa più che amici>
Già, "più che amici", l'avevano descritto così il loro rapporto all'inizio della relazione quasi tre anni fa, quando ancora nessuno sapeva di loro due.
Poi dopo la gita sulla neve pochi mesi prima, al ritorno a Charlotte: erano "più che amici", era evidente, ma non abbastanza per essere qualcosa.

<il bambino sta molto bene per essere al secondo mese> sorrise la donna, guardando lo schermo lì davanti <ora potrete sentire i suoi battiti>
A Jessica scappò qualche lacrima dall'emozione nel sentire quei piccoli battiti così vicini a lei e anche gli occhi di Payton si lucidarono.
<vado a prendere la carta per pulirti e torno> disse gentilmente la dottoressa, poi si alzò ed andò nell'altra stanza.

Jessica si girò verso Payton, vedendo che stava nascondendo il suo viso con il braccio; glielo spostò e vide una lacrima rigare la sua guancia ed istantaneamente sorrise.
<Payt non piangere> Jessica passò un pollice sotto all'occhio del ragazzo.
<è che..è così carino e- e sono felice per te> singhiozzò Payton.
Jessica gli prese la mano ma lui si rifiutò di guardarla, ricambiò semplicemente la stretta: sarebbe scoppiato a contatto con i suoi occhi.

Venti minuti dopo erano di nuovo nell'auto di Payton, diretti verso casa.
<ieri Faith mi ha proposto una cosa> spezzò il silenzio il ragazzo.
Jessica si girò verso di lui per farlo continuare.
<questa domenica partiamo per la montagna e ci stiamo per Natale e volevamo invitarti>
Era da tanto che Jessica non andava in quella bellissima villa di montagna, più o meno dal Natale di due anni fa quando la famiglia di Payton l'ha resa partecipe per la prima volta di un viaggio tutti insieme, è stato emozionante.
<sei- sei sicuro? Insomma non ti darà problemi con Isabelle o- >
<Isabelle non mi risponde da ieri mattina solo perché le ho detto che oggi avrei accompagnato te a fare la visita e sinceramente non ho nemmeno voglia di discutere con lei per una cazzata del genere> sbuffò <e poi tutti ci tengono che tu venga, me compreso>

<ma se ti dà problemi con il bambino e ti crea imbarazzo non importa> precisò subito il ragazzo, guardando per qualche secondo Jessica.
<va bene, vengo> sorrise Jessica, e anche Payton sorrise.

Saranno delle settimane intense, soprattutto con il ricordo certo che venne in quell'istante a Jessica: l'ultimo rapporto che ha avuto con Dylan risale a molto più di due mesi fa.

s/a
scusate per la lunghissima assenza ma questo è davvero un periodo complicato, spero che tutti voi stiate bene <3

hope | payton moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora