diciotto

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18. "nostra"
2 gennaio

Payton sbatté la porta dietro di se e cominciò a girare per il salotto della casa con le mani fra i capelli: sembrava vicino all'esplodere.
Jessica lo stava guardando con le braccia incrociate al petto, cercando di nascondere la fortissima ansia che aveva addosso.

<non hai detto niente cazzo> mormorò Payton, poi si girò verso la ragazza <non hai detto nulla!>
Jessica deglutì e fece un passo indietro.
Non era spaventata da Payton, ma tutto ciò contribuiva a far crescere la sua ansia.
<gli hai dato un pugno Payton> disse lei senza alzare la voce, non ce n'era bisogno, il ragazzo la stava ascoltando con gli occhi sgranati.
<oh scusa se ti ho difesa e ho difeso anche me stesso. Avresti preferito che continuasse a prenderti per il culo o ad insultarmi o a venirmi a dire come essere una brava persona quando è proprio lui che si è messo con la mia ragazza mentre ero in coma!> esclamò Payton.

Lui non stava parlando di quello che aveva detto in quel momento Dylan, Payton non aveva ancora superato la scoperta di alcuni mesi fa.
<il mio migliore amico che si scopa la mia ex ragazza mentre ero in coma e la mette incinta, che bella visione non credi?> chiese ironicamente lui.
Jessica provò ad entrare nel litigio ma Payton era fatto così, se parlava lui, nessun altro doveva farlo. Aveva sempre odiato questo lato del suo carattere.
<ho sempre sopportato questa idea e questa fottuta rabbia nei confronti di entrambi perché tu avevi bisogno di me quando Dylan ha fatto il coglione. Ma quando l'ho visto nel giardino di casa nostra, quella in cui avevo sempre pensato di far crescere i nostri bambini, non ci ho visto più e sono esploso. Cazzo non posso pensare che in questa casa nascerà il figlio di Dylan con quello della mia ragazza, ti rendi conto?!>
L'aveva definita "la sua ragazza". Forse era solo la rabbia a farlo parlare troppo.

Questa volta Jessica lo anticipò sul tempo.
<perché mi stai rinfacciando tutto ciò solamente adesso?> domandò, mantenendo la voce bassa.
<non abbiamo mai affrontato l'argomento Jessica, ho sempre pensato che fosse un "di più" inutile alle nostre solite conversazioni e l'avrei trovato imbarazzante per entrambi> rispose Payton.
<e cos'è cambiato? Perché ora ti senti in diritto di urlarmi in faccia e prima non l'hai fatto?> chiese nuovamente Jessica.
<perché sono stanco di provare qualcosa per qualcuno non mi ha mai amato e probabilmente mai lo farà>
"Hai sbagliato completamente" pensò Jessica "mossa sbagliata".

<tu credi davvero che io non ti abbia mai amato Payton?> chiese con voce spezzata Jessica. Probabilmente era la cosa peggiore che il ragazzo avrebbe potuto dirle.
<aspetta Jey io- >
<Payton pensi davvero che se io non ti avessi mai amato sarei tornata tutte queste volte da te? Va bene, forse non ti ricordi tutto alla perfezione, ma tu avresti avuto il coraggio di restarmi accanto come ho fatto io dopo il tuo risveglio? Nonostante fossi in un'altra relazione, nonostante fossi riuscita ad andare avanti e non pensare più a tutto il dolore che mi hai provocato?> disse Jessica <e poi me ne sono andata di nuovo, è vero, ma era solo perché pensavo che tu non volessi avere più nulla a che fare con me e solo perché non volevo ammettere a me stessa che mi ero innamorata di nuovo di te>
Una lacrima rigò la guancia sinistra della ragazza.
<e poi in montagna mi hai detto tutte quelle cose, che ami solo me e che lo farai per sempre, e poi mi hai baciata. Erano tutte cazzate perché il giorno dopo eri di nuovo da Isabelle a farti rincoglionire con tutto quello che ti dice per mandarti in palla il cervello.
Eppure sono ancora qui, a parlarti e a cercare di capire cosa ti frulla nel cervello per non capire che ti amo, ti amo e non ho mai smesso e davvero io non smetterò mai> sorrise facendo uscire qualche lacrima <e mi dispiace che tu non riesca a capire la differenza fra quello che ti ho appena detto e quello che mi hai detto tu perché fidati che è profondamente diverso>
<Jessica tu sei solo confusa, aspetti un bambino da Dylan, ami lui, non me> Payton scosse la testa.
<cazzo Payton davvero non l'hai ancora
capito?!> esclamò lei.

Payton scosse la testa, aggrottando le sopracciglia.
<il bambino è tuo Payton>
Il cuore del ragazzo si fermò.
Jessica prese un grande respiro alzando gli occhi verso il soffitto cercando di non piangere.
<ho fatto gli esami pochi giorni fa, ho avuto oggi i risultati e sei tu il padre Payton> sussurrò lei.
<cazzo> mormorò il ragazzo, passandosi una mano sulla faccia.
<e sinceramente non so se sia la cosa migliore o no, probabilmente no, ma mi sono sentita bene quando ho scoperto che questa piccola creatura era nostra> sorrise Jessica

<ma non posso più sopportare questa situazione>
<cosa- cosa intendi> riuscì a mormorare Payton.
<lei o me Payton?> domandò Jessica con un filo di voce.
<non farlo> lui scosse la testa.
<perché no?>
Payton stette in silenzio.
Non doveva dire nient'altro.
Il suo silenzio era la risposta per Jessica.
<oh> fu tutto quello che riuscì a dire.

Payton prese la sua giacca, guardò un'ultima volta Jessica e poi uscì da casa, lasciandola in mezzo al salotto con le lacrime che uscivano a migliaia dalle sue guance.

Aveva scelto Isabelle.

s/a
ho appena messo l'introduzione alla storia nuova, mancano due capitoli e anche questa finirà :,)

hope | payton moormeier Where stories live. Discover now