Capitolo 6: "I WON'T RETURN"

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Liam non riusciva a crederci. Theo non poteva essersene andato davvero. Non un'altra volta.

Eppure il biglietto parlava chiaro: "Non aspettarmi piccolo beta, non tornerò".

Quella mattina il lupo si era svegliato da solo nel letto matrimoniale, era sceso a cercare il suo coinquilino, ma senza risultati. E poi, aveva visto la lettera.

L'aveva letta fino in fondo, il battito cardiaco che aumentava, e, in preda al panico, aveva chiamato Scott e tutti gli altri suoi amici.

"Che ti aspettavi Liam? Theo è solo un bastardo, ci ha ingannati un'altra volta di sicuro. Scommetto che adesso è là con i Dottori del Terrore a pianificare su come ucciderci tutti", disse Malia, che subito ricevette occhiate storte dal resto del branco, impietosito per il beta.

"Aveva detto di essere cambiato", sussurrò Liam più a sé stesso che agli altri. "Aveva detto di essere cambiato!", urlò stavolta il lupo e, così facendo, scaraventò via il biglietto lasciatogli dalla chimera.

Mason abbracciò il suo migliore amico, che in quel momento si sentiva uno stupido ad essersi fidato di un individuo come Theo.

"Ragazzi"- disse Kira, che aveva appena raccolto la lettera da terra- "C'è una parte del biglietto che ci è sfuggita"; nessuno aveva infatti notato che sul retro del foglietto c'era un'altra scritta.

"PS: dì a Scott e agli altri di non preoccuparsi per i Dottori del Terrore, volevano me, vi lasceranno in pace una volta che mi avranno avuto. E, Liam, non venirmi a cercare, in fondo sto avendo ciò che mi meritavo fin dall'inizio. Mi mancherai", lesse a voce alta la kitsune.

"Quei figli di puttana hanno rapito Theo", disse Scott tirando un pugno sul tavolo.

"O forse, quelle che ha scritto sono semplicemente balle inventate per camuffare la sua alleanza con i Dottori del Terrore", rispose Malia, che, però, venne ignorata dal resto del branco.

"Beh, per quanto stronzo possa essere stato Theo con noi in passato, direi che non possiamo abbandonarlo così, in mano a quei pazzi tra l'altro. E poi, non sappiamo cosa vogliano da lui, potrebbero anche volerlo uccidere", disse Mason, disposto a mettere da parte vecchi rancori pur di aiutare il suo migliore amico.

"Per quanto mi secca ammetterlo, direi che Mason ha ragione. Scott, non possiamo lasciare Theo nelle grinfie di quegli assassini malati di mente", intervenne Stiles.

"Ragazzi, avete tutti ragione, ma come facciamo a sapere se Theo è stato veramente rapito? Chi ci dice che non è andato di sua spontanea volontà dai Dottori del Terrore?", disse Scott, che per quanto odiasse accusare Theo, sentiva di dover proteggere il suo branco da eventuali minacce.

Liam, rimasto zitto a riflettere fino ad allora, decise finalmente di dire la sua: "Sentite, a me non interessano per niente le vostre teorie complottiste. Non mi interessa se vi fidate o meno di Theo. Ciò di cui sono assolutamente sicuro è che io non lo lascerò a morire per mano di quei folli. Se voi non verrete con me, bene! Non credete a ciò che c'è scritto in quel biglietto? Bene! Ma io andrò comunque a cercarlo, anche da solo. La cosa triste però è che Theo è veramente cambiato e, in una situazione del genere, avrebbe sacrificato la sua vita per salvare quella di ognuno di voi; guardatevi, siete qui a discutere se è il caso di aiutarlo o di lasciarlo morire solo!".

Improvvisamente i ragazzi provarono un profondo senso di vergogna; stavano davvero discutendo sul lasciar ammazzare un "innocente" da una branca di pazzi o meno.

"D'accordo, abbiamo capito"- disse Scott- "Andremo alla ricerca di Theo e faremo tutto il possibile per salvarlo. In quanti ci stanno?" Tutti alzarono subito la mano, tranne Malia, che la alzò dopo un attimo di esitazione.

"Bene, direi che è deciso allora", disse l'alpha.
"Grazie", gli rispose Liam.

Nel frattempo Theo si trovava nella foresta di Beacon Hills, come raccomandatogli dalla sorella Tara; stava camminando da due ore ormai, senza neanche sapere dove si stesse dirigendo esattamente. Ogni tanto sentiva qualcosa muoversi intorno a lui, ma era quasi sempre uno scoiattolo o qualche altro animaletto; al suo passaggio le foglie scricchiolavano sotto ai suoi piedi.

Theo si sentiva impaurito. Se doveva davvero morire, allora voleva che tutto quanto finisse il più in fretta possibile.

Stava vagando senza una meta, in attesa che quel gruppo di pazzi guidato da sua sorella venisse ad ucciderlo.

Senza sapere come c'era finito, Theo si ritrovò davanti alla base di un grande albero tagliato; si ritrovò davanti al Nemeton.

La chimera si fermò, quel luogo emanava una forte aura di potere e di spietatezza. Sentì qualcuno camminare dietro di lui; non volle voltarsi, d'altronde sapeva benissimo chi era che si muoveva alle sue spalle.

"Ottimo lavoro Theo, sapevo che non mi avresti deluso." Era palesemente la voce di Tara.
"Non voltarti. I miei amici adesso ti immobilizzeranno; prova ad opporti fratellino, e morirai prima ancora del dovuto."

E fu così che Theo si ritrovò placcato dai famelici Dottori; sentiva che gli stavano legando le mani, percepiva il freddo delle catene sulla propria pelle, gli infilarono la testa in un contenitore di stoffa. Theo sentì qualcosa sbattergli violentemente sul cranio.

Un'ondata di dolore si propagò per tutto il corpo della chimera. Vedeva tutto nero.
Dolore.
Tutto nero.
Ancora dolore.
Intorno a lui ogni cosa si fece improvvisamente buia e silenziosa.

Niente più dolore, soltanto buio.

Non senza di te // ThiamWhere stories live. Discover now