Capitolo 10: "HERE I AM"

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Quello che seguì fu un confuso putiferio di corpi che si scagliavano gli uni contro gli altri, urla, ruggiti, colpi.

Liam era ferito, profondi tagli erano aperti sul suo ventre, aveva il suo stesso sangue dappertutto; sulle braccia, sul viso, sul busto, sulle gambe. Stava lottando contro Tara fin da quando lo scontro era iniziato; la sorella della chimera era straordinariamente forte, la sua sete di sangue sembrava insaziabile, i suoi artigli affilati strappavano la pelle di Liam con una facilità allucinante.

Nell'incredibile sforzo che stava mettendo nel cercare di non farsi uccidere, il beta aveva perso di vista Theo.

Le sue ferite non stavano guarendo velocemente come il resto delle volte e questo lo preoccupava parecchio.

Tara non lo mollava un secondo, Liam non faceva in tempo ad alzarsi da terra grondante di sangue, che la ragazza gli si avventava contro, lacerando la carne del beta con i suoi artigli e con le sue zanne. Il lupo non riusciva neanche a vedere cosa stesse accadendo ai suoi compagni; aveva sentito pareti venire sfondate violentemente, aveva sentito corpi cadere e rialzarsi, ma aveva anche sentito corpi cadere e non muoversi più. Sperava solo che quegli ultimi appartenessero ai nemici e non a qualcuno del suo branco.

L'obiettivo di Tara era proprio questo, Liam lo aveva capito; volevo isolarlo dai suoi amici per poterlo uccidere più facilmente. E ci stava decisamente riuscendo.

La ragazza spinse il beta in un corridoio secondario che Liam non aveva neanche notato, lo costrinse ad indietreggiare fino a che il lupo non si ritrovò a sbattere la propria schiena contro una parete gelida. Cazzo. Era un vicolo cieco.

Tara serrò una mano attorno alla gola di Liam, sollevandolo da terra mentre lo strozzava lentamente. Il beta non aveva più le forze per lottare.

"Bene bene, Dunbar"- disse la ragazza, un'espressione folle sul viso- "È davvero un peccato doverti uccidere, hai un faccino così carino. Ma d'altronde il mio caro fratello non si è comportato molto bene con me. Mh, niente affatto. Mi sa proprio che per punirlo dovrò uccidere l'unica persona a cui lui si sia mai realmente affezionato. Colui che lo ancora. Colui che lo ama. Tu", concluse Tara stringendo sempre dipiù la presa attorno al collo del ragazzo, il quale sentiva la testa esplodergli, il cuore che lo implorava di far entrare ossigeno.

Liam non aveva mai provato sensazione più straziante in vita sua; sentiva i propri polmoni vicini al collasso, un dolore atroce gli scalpitava nel petto e gli invadeva corpo e mente. Voleva morire. Desiderava morire e porre fine a tutto.

Ad un certo punto però, gli occhi di Tara si spalancarono più di quanto già fossero sbarrati; anche se Liam era lì lì per entrare in uno stato di coma, riconobbe l'emozione che si dilagò sul volto della ragazza. Sorpresa. Ma più che altro terrore.

Fiotti di sangue nero iniziarono a fuoriuscire dalla bocca di Tara, che aveva ormai lasciato andare la presa dal collo del beta.

Liam cadde in ginocchio, iniziò a tossire violentemente, gli mancava ancora il respiro.

Vide qualcuno, un ragazzo a lui sconosciuto, scagliare a terra il corpo della donna e.... tagliarle la gola con gli artigli.

"Fuori una", disse allora l'individuo.

Si avvicinò al beta, tendendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.

Liam notò che quel giovane avrebbe potuto avere giusto un paio di annetti più di lui; aveva dei riccioli chiari in testa e i suoi occhi azzurri mostravano un'espressione furba e sveglia. Il dettaglio più bizzarro però era la sciarpa che quell'individuo portava attorno al collo: perché indossare una sciarpa in piena estate?

"Scott mi aveva detto che ti saresti cacciato nei guai", gli disse il ragazzo sorridendo amichevolmente.

Sembrava simpatico.

"Io sono Isaac Lahey", disse a quel punto l'altro lupo mannaro.

"Liam, Liam Dunbar"- gli rispose il beta- "Io...Oh merda, Theo!" Liam allora se ne andò via dal corridoio correndo a perdifiato, lasciando indietro Isaac con un'espressione alquanto stupita sul volto.

Il beta corse, corse utilizzando tutte le poche energie che gli erano rimaste.

Arrivò nella grande sala del combattimento, appoggiandosi per una frazione di secondo alla parete per non cadere a terra svenuto. Non c'era traccia dei Dottori del Terrore. I suoi amici invece erano lì; Liam li contò. Erano tutti.

Scott, Derek, Stiles e Mason erano accucciati in cerchio intorno ad un corpo che giaceva sul pavimento. Theo.

Liam si precipitò sulla chimera, dimenticandosi di continuare a respirare.

"Theo", sussurrò il beta col respiro affannato.

Il lupo notò che il petto della chimera si abbassava lentamente, molto lentamente, e si rialzava. Theo respirava. Era ancora vivo. Non era cosciente, ma era almeno vivo.

"Respira", disse Liam al resto del branco.

Le vene del ragazzo però, nonostante non fosse più attaccato a quei dannatissimi aghi, avevano ancora una tonalità bluastra poco promettente; era ovvio che Theo stava provando dolore.

Così Liam avvicinò il suo volto a quello della chimera e poggiò le sue labbra su quelle del maggiore; i capillari del viso del beta divennero subito di un colore blu/nero. Stava assorbendo il dolore di Theo.

Continuò a baciarlo per un minuto, forse due, assorbendo tanta più sofferenza quanta il suo corpo gli permetteva. Quando alla fine si staccò, gli occhi di Theo si aprirono lentamente, lucidi, e il beta notò che appena la chimera riconobbe il suo volto, una piccola scintilla di genuina felicità si accese nelle sue pupille.

"Piccolo beta...Sei venuto a salvarmi?", disse Theo con un fil di voce.

"Avevo alternative?", gli rispose il lupo sorridendo dolcemente, accarezzandogli il viso.

La chimera non fece in tempo ad emettere l'inizio di una debole risata che di nuovo perse conoscenza.

"Le sue vene non sono per niente rassicuranti", disse Scott preoccupato. "Beh, qualcuno chiami Deaton, no?", rispose Isaac, che aveva raggiunto il resto del branco, il quale, dopo qualche caloroso saluto e parecchi abbracci, seguì il consiglio del ragazzo.

Liam, invece, era rimasto seduto a terra, le dita della sua mano destra intrecciate a quelle di Theo.

"Ce la farà?", gli chiese Mason avvicinandosi e sedendosi accanto a lui in attesa dell'arrivo di Alan.
"Se la caverà. Se la cava sempre del resto", gli rispose il beta.

A quel punto, Mason circondò le spalle del proprio migliore amico con un braccio, e Liam lasciò che la sua testa sprofondasse nella spalla dell'amico.

Non senza di te // ThiamWhere stories live. Discover now