capitolo 3.

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È mattina, come sempre non ho voglia di alzarmi, ma devo. Vado in bagno, mi lavo i denti e indosso un jeans con una semplice t-shirt. Dopo aver fatto colazione, mi reco da Ciro: devo assolutamente parlargli. Lo chiamo e andiamo in una stanza dove nessuno può vederci.

𝗖𝗶𝗿𝗼: -piccrè hai letto il bigliettino che ti ho mandato ieri?- dice con un sorriso.

𝗜𝗼: -ecco Cì, è proprio di questo che volevo parlarti- affermo. -È praticamente inutile che ci provi con me; non sei il mio prototipo di ragazzo e nè tanto meno mi piaci. In questo momento ho la testa che sbatte su un'altra persona, Quindi rassegnati perché ti farò solo soffrire-

𝗖𝗶𝗿𝗼: -che ti pensi che Edoardo è meglj e' me?- dice arrabbiato.

𝗜𝗼: -non sto dicendo questo! Però almeno un piccolo interessa per lui da parte mia c'è. E poi parliamoci chiaro, non abbiamo parlato manco mezza volta.-

𝗖𝗶𝗿𝗼: -appunto, conosciamoci e poi decidi se darmi il palo o no- dice ridendo e prendendomi il viso tra le mani.

𝗜𝗼: - Ciro lasciami stare. Ho già detto come la penso e la mia idea non cambierà!.- me ne vado lasciandolo da solo e mi reco da Edo.

𝗘𝗱𝗼: -Sole buongiorno.- dice dandomi un bacio guancia e mi siedo accanto a lui.

𝗜𝗼: -Buongiono- ricambio il bacio.

𝗘𝗱𝗼: -oggi ci sta la gita in barca, vien cu me?- annuisco e sorrido.

Dal nulla mi fa alzare dalla panchina e mi chiede se posso sedermi sulle sue gambe. Non me lo faccio ripetere due volte e mi siedo su lui. Mi abbraccia e appoggia la sua testa sulla mia spalla lasciandomi qualche bacio sul collo. Nel mio stomaco c'è uno zoo!. Sto bene quando sono con lui, mi fa sentire protetta e amata.

𝗘𝗱𝗼: -sei speciale, asaje!-

A quelle parole sorrido e gli lascio, sulla sua guancia, tanti piccoli baci sussurrandogli all'orecchio: -anche tu!-

Lo sguardo di Ciro brucia sulla mia pelle, ma a me non importa. Dopo un pò di avvicina a me e a Edo.

𝗖𝗶𝗿𝗼: -Edoà ma Carmela come sta? Quando deve partorire?-

𝗜𝗼: -chi è Carmela?- domando.

Edo mi stringeva sempre più a se ed io non capivo il motivo.

𝗖𝗶𝗿𝗼: -come chi è? La sua fidanzata, fra poco diventa pure papà il nostro Edoardo... il bimbo si chiama Gennarino- dice con un sorriso amaro.

A quelle punto mi stacco dal ragazzo dagli occhi verdi, lo guardo con una faccia schifata e me ne vado con le lacrime agli occhi. Lui mi rincorre subito e mi afferra il braccio.

𝗘𝗱𝗼: -piccre, ti posso spiegare?-

𝗜𝗼: -che mi devi spiegare Edoà? Tien a na uaglion cu na panz annaz a cas e stai qua a corterggiarmi? Ma che sono la ruota di scorta?  Mi dispiace ma per me non funziona così-

Prova a parlare ma io lo fermo subito.

𝗜𝗼: - Edoardo vattene, non cercarmi più!- me ne vado in cella e scoppio in lacrime. Perchè l'amore fa così male?

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Ecco il terzo capitolo... cosa succederà ora tra Sole ed Edoardo? MariaSole lo perdonerà?

"𝑠𝑡𝑢 𝑐𝑜𝑟𝑒 𝑡'𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒𝑛" || Edoardo Conte.Where stories live. Discover now