capitolo 20.

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Il sole batte forte, colpendomi il viso. La sua luce è accecante, segno che è abbastanza tardi. Era tarda notte quando ci siamo ritirati ieri sera, quindi era scontato che ci svegliassimo a quest'ora.

Un caldo respiro regolare, mi riscalda il collo, un braccio mi cinge la vita e delle gambe, che sono intrecciate alle mie, non permettono di muovermi.

Apro leggermente gli occhi pronunciando qualcosa di indecifrabile. Ho ancora sonno, vorrei dormire per tutto il giorno, ma purtroppo non è possibile.

Mi stiracchio un pò, non muovendomi troppo e scruto attentamente il viso di Edoardo.

È rilassato. I suoi capelli scompigliati giacciono sul cuscino, lo rendono perfetto e la sua espressione angelica mi fa incurvare gli angoli della bocca.

Verso l'ora di pranzo dobbiamo tornare all'IPM, purtroppo, ed è l'ultima cosa che vorrei fare.
Sorrido al pensiero dei giorni che abbiamo passato insieme. È stato tutto perfetto, avevamo bisogno di un pò di privacy, un momento tutto nostro, lontano da tutto.

Io: -quanto sei bello- sussurro.

Con il dito traccio il contorno della sua faccia e con le labbra poso tanti baci casti su di essa.

Passo una mano tra i suoi capelli, morbidi e profumati, gioco con alcune ciocche con l'intento di non svegliarlo, ma fallisco immediatamente.

Io: -buongiorno- sfioro le sue labbra, appena vedo che apre gli occhi.

Edoardo: -amore- sembro una deficente quando mi chiama così, sorrido istintivamente.

Io: -scusa, non volevo svegliarti- gli accarezzo la guancia.

Edoardo: -ero già sveglio da un pò- annuisco

Io: -come stai?- gli chiedo. Lui in tutta risposta mi bacia, attirandomi a sé dai fianchi.

Edoardo: -ora bene-

Io: -perchè, prima come stavi?- lascio un bacio sul suo nasino.

Edoardo: -male- risponde guardandomi intensamente negli occhi. La mattina sono ancora più belli, i suoi.

Io: -per quale motivo?- gli chiedo, spostando una ciocca di capelli che gli è andata a finire sul viso.

Lui fa le spallucce, segno che non lo sa.
È sempre il solito!
Mi arrendo, non vorrei riempirlo di domande, anche perchè è sveglio da pochissimi minuti.

Edoardo: -goditi questa mattina perchè domani ci sarà Liz a svegliarti- mi avvisa, ridacchiando.

Io: -oddio, non mi ci far pensare, ti prego- sbuffo sonoramente, mentre lui prende a torturare il mio collo.

Vorrei che questo week-end non finisse mai.
Vorrei che il tempo per stare con lui non finisse mai.

Edoardo: -comunque lo so che sono troppo bello- si avvicina al mio orecchio. Ha sentito prima, quando parlavo mentre lui fingeva di dormire.

Io: -devo ammettere che ho buon gusto, ti ho scelto bene- scrollo le spalle, ridacchiando.

Mi accorgo che ha lasciato un succhiotto sul mio collo solo quando sento che soffia su quest'ultimo.

Io: -cazzo ed ora come lo copro- mi innervosisco leggermente, facendo la finta arrabbiata.

Edoardo: -mi piaci di più quando sei incazzata- addenta il mio labbro inferiore, delicatamente, per poi attirarmi a lui, come una calamita, baciandomi passionalmente.

"𝑠𝑡𝑢 𝑐𝑜𝑟𝑒 𝑡'𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒𝑛" || Edoardo Conte.Where stories live. Discover now