capitolo 28.

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-però alla zingara te la sei scopata ngopp o tavl ro' laboratorij e' ceramic, strunz- in un attimo la mia mano colpisce violentemente la sua guancia e, solo dopo qualche secondo, capisco della grande cazzata che ho fatto.
-tu sì mort mo, ij t'accir- in modo violento, mi sbatte al muro facendomi male e le sue mani si intrecciano intorno al mio collo stringendo sempre più la presa.
-Ciro...- dalla mi bocca esce un piccolo sussurro.
-n-non respiro- poggio una mano sulla sua, cercando di allentare la presa.
-Ciro, se mi lasci non mi vedrai più, lo giuro- al suono delle mie parole, lui toglie immediatamente le sue mani dal mio collo e in un gesto fulmineo, poggia la sua fronte sulla mia.
Mi fissa negli occhi senza mai staccare le nostre fronti, cercando di capire cosa stia facendo.
Sembra confuso ma, credetemi, me ed il mio cuore lo siamo più di lui.
-Tra di noi non potrà mai funzionare Nadì- mentre dice questa frase, potrei giurare che, da quelle enormi pozze nere, solitamente spente e senza un briciolo di emozioni, delle lacrime sono comparse.
-Se non ci proviamo non sapremo mai la verità- con il palmo della mia mano, raccolgo quella goccia salata uscita dai suoi occhi.
-No, nun po' succer tient tra me e te- scuote la testa come se si volesse auto convincere.
-Si, invece, Ciro. Si-
-T'agg ritt e no- caccia un urlo che si sarà sentito anche giù negli uffici ed io, come una stupida intimorita, lascio la sua cella in lacrime, con il cuore ancora più spezzato di quanto già lo fosse.
*
MariaSole's Pov
-Comandante, mi deve aiutare. La prego-
-Esposito non lo posso fare, lo sai- dice oramai esausto, continuando a sistemare documenti e schede varie in dei raccoglitori.
-ma se succede qualcosa ci parlo io con la direttrice, dovete solo mettere una buona parola- sbatto le palpebre e, come chiunque, cede a questo mio gesto.
-solo per questa volta però-
-comandà, santo vi devono fare- gli mando un bacio volante e corro da Liz.
-Liz bella!- la vedo in lontananza nel corridoio del dormitorio femminile
-ti senti bene?- non faccio quasi mai complimenti a nessuno quindi la domanda sorge spontanea.
-fresca come una rosa-
-mh... ja Sole che t'aggia fa?-
-domani è il compleanno di Edo e mi serve qualche addobbo per addobbare un po' la sala comune visto che ho chiesto al comandante se potevamo aspettare la mezzanotte insieme- affermo -con la direttrice ci pensa il comandante- la avverto, evitando le sue solite domande.
-allora, io dovrei avere dei palloncini nel cassetto della mia scrivania. Te li vado a prendere?- chiede per sapere se farebbero al mio caso.
-si Liz, grazie. Se puoi, portameli in sala comune così io vado a preparare una torta. Posso? faccio venire con me anche Nunzia visto che so che lei ci sa fare con i dolci- annuisce mentre si incammina per andare negli uffici.
-Liz!- la chiamo prima che potesse scomparire dalla mia vista e lei, si gira verso di me.
-grazie ancora, Edoardo ne sarà felice-
-lo so piccrè- fa un mezzo sorriso e se ne va.
Stessa cosa faccio io, andandomene però verso la mensa.
In lontananza vedo Naditza che, vedendomi, corre verso di me piangendo ed io capisco subito il perché del suo stato.
-Oh Nad- la stringo forte al mio petto.
-è nu strunz- dice continuando a piangere.
-non ci pensare, vieni con me ad aiutarmi-
-che dobbiamo fare?- chiede mentre si asciuga le lacrime.
-domani è il compleanno di Edoardo, facciamo una torta-
-cocco e nutella però- mi punta il dito contro ed io ridacchio.
-agli ordini capo- alzo le mani in segno di resa e, insieme alla mia amica, mi avvio in cucina aspettando Nunzia.
*
-con questo poco impasto avanzato possiamo fare qualche muffin- dice Nad.
-ragazze io vi lascio sole per una decina di minuti. Vado a prendere una cosa e torno, nun v' muvit- dice Nunzia mentre si allontana.
-allora?- chiedo a Naditza.
-che cosa?- finta tonta.
-non fare colei che finge di non capire- dico, mentre prendo lo stampo per i muffin.
-prima si arrabbia, poi si lascia andare, poi si incazza di nuovo. non capisco che cazzo vuole-
-in che senso si lascia andare?- chiedo perplessa inarcando un sopracciglio.
-lascia perdere- sbuffa lei.
-no, io non lascio perdere un bel niente-
-invece lo farai-
-invece no perchè io devo aiutarti, non posso lasciarti sola- alzo la voce.
-e invece si- lei la alza ancor di più.
-ti ho detto di sì- le lancio un'occhiata mentre posiziono i muffin nel forno insieme alla torta.
-e ij t'agg ritt e no-
-ma vafangul Nadì- questi giochetti a me non piacciono, quel briciolo di pazienza rimasto se ne sta andando a puttane e di certo non starò dietro ad una persona che rifiuta il mio aiuto tante quante volte io cerco di aiutarla.
Naditza ha bisogno di qualcuno che la tiri fuori da tutto questo casino. Io sono disposta ad aiutarla, per me è la sorella che non ho mai avuto e ringrazio Dio per averci fatto incontrare. Però se da parte sua la buona volontà manca, io non posso farci nulla.
Mi avvio verso la sala comune dove, ad aspettarmi, c'è Liz con uno scatolone enorme pieno di festoni e robe varie perfette per addobbare un luogo per un compleanno.
-Liz, ma quant cos e accattat?!- rimango a bocca aperta nel vedere tutto ciò che contiene quella scatola.
-tu nun t' preoccupà, fa ambress che fra poco dobbiamo andare a cenare- dice, mentre lascia la sala comune.
Inizio a mettere qualche festone di qua e di là, a gonfiare palloncini colorati di varie dimensioni e a preparare un piccolo tavolo dove poi poseremo la torta.
Sento un rumore dietro di me, segno che qualcuno è entrato nella stanza. Mi volto e vedo Ciro.
-Oi, ciao-
-che stai facendo?- mi chiede senza neanche ricambiare il saluto, cosa a cui ormai ci ho fatto l'abitudine.
-domani è il compleanno di Edoardo e stanotte aspetteremo la mezzanotte insieme.
-mh-
-poi ovviamente ci sarete anche voi, amici più stretti. Quindi mi serve una mano per farlo venire qui verso mezzanotte. Io vi aspetto già qua, basta che mi aiutate perché non so cosa inventarmi per farlo scendere-
-me lo vedo io, tu non ti preoccupare- annuisco.
-dovevi dirmi qualcosa?- se è qui, ci sarà un motivo.
-no- risponde schietto.
-per essere venuto da me qualche cosa sotto ci sarà, non credi?- non risponde.
-per caso di mezzo c'è Nad?- chiedo avvicinandomi a lui, rimandando quello che stavo facendo a più tardi.
-Ciro, vedi che con me puoi parlare e ti giuro che non potrei mai giudicarti, però cerca di non soffocare i tuoi sentimenti se provi qualcosa- lo guardo negli occhi, cercando il suo sguardo completamente perso nel vuoto.
-l'ammor nun è cosa mij Sole- afferma.
-c' vrimm staser- volta le spalle, e se ne va.
*
-Liz, spegni le luci. Sta arrivando- sussurro a bassa voce appena sento dei passi e non perdo tempo ad accendere la candela con il numero 17 posizionata sulla torta, che è su un piccolo tavolino.
-ma pcchè stamm o' scur?- la voce Edoardo fa capolinea nella stanza spezzando il silenzio che c'era.
In un millisecondo Liz riaccende le luci ed io inizio a cantare, coinvolgendo anche i suoi amici.
-tanti auguri a te
tanti auguri a te
tanti auguri a Edoardo
tanti auguri a te-
Vedo che lui si avvicina a me, ed io, anche se non ho motivo di esserlo, sono imbarazzata e potrei giurare su qualsiasi cosa che in questo momento le mie guance paffute saranno tinte di rosso.
-ma che te mis a fa- dice, sorridendo come un bambino.
-spegni la candelina ed esprimi un desiderio- gli lascio un vasto bacio a stampo.
-perché è un bravo ragazzo
perché è un bravo ragazzo
perché è un bravo ragazzo
pur si a vot m par proprj o' cazz- Totò, sempre sul pezzo, fa scoppiare tutti in una risata.
-ja Edoà esprimi il desiderio- dice Liz.
Lui spegne le candeline, chiudendo gli occhi ed esprimendo un desiderio. Appena li riapre, mi volge uno sguardo abbozzando uno di quei sorrisi che non mi stancherò mai e poi mai di vedere.
Il cuore mi scoppia dalla gioia quando lo vedo felice.
È la mia vita è nonostante sia stato un errore avvicinarmi a lui, giuro che questo errore lo rifarei altre milioni di volte.
Non perde tempo a venire vicino a me, a prendermi il viso tra le mani e a baciarmi.
-ti amo da morire- dice sussurrando sulle mie labbra, mentre in sottofondo le voci dei suoi amici che urlano e alcuni che fischiano, rimbombano nella stanza. Mi stampa un bacio in fronte, riattaccando però subito dopo le nostri fronti.
-buon compleanno amore-

Spazio autrice
dopo taaanta attesa, eccomi qui. Spero che il capitolo vi piaccia.💙

"𝑠𝑡𝑢 𝑐𝑜𝑟𝑒 𝑡'𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒𝑛" || Edoardo Conte.Where stories live. Discover now