Capitolo 6.

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Nad: -c'è del tenero tra te e Conte?-

La guardo perplessa.

Nad: -ya Sole s ver ca v' vulit- dice sorridendo.

Io: -Nadì non so nemmeno io che sta succedendo tra di noi... è tutto un gran pasticcio cavolo! Lui ha un figlio che sta per nascere, una fidanzata per cui prova solo affetto, o per lo meno così mi ha detto e poi ci sono io. È vero, mi corteggia, ma non so fino a quando potrà durare questa situazione. Poi non so se è interessato a me per davvero, oppure sono solo il suo giocattolo-

Nad: -ma come fai a dire che non è interessato a te...chill t magn proprij cu l'uocchij-

Io: -amo non ti fare strane idee- le dico ironicamente.

Nad: -Sò, le strane idee non me le faccio solo io, statt tranquill. È vero Silvia?-

Silvia: -tesò Nad sta dicendo la verità. In due anni che sono qua dentro non ho mai visto Edoardo così-

Io: -così come- chiedo curiosa.

Silvia: -così innamorato di una ragazza. Anche se è il più grande puttaniere di tutta Napoli, ha anche lui dei sentimenti- afferma ridendo.

*

Appena arrivate in sala comune, Nad e il chiattilo iniziano a suonare mentre io, come al solito, mi incanto vedendo le loro mani muoversi... può sembrare una cosa stupida ma mi rilassa un sacco.

Edoardo: -azz da quando non si saluta più?-

Non me ne ero minimamente accorta che ci fossero pure i ragazzi.

Io: -ciao Edo-

Mi guarda strano. Penso che si aspettesse qualcosa in più di un semplice "ciao"; allora mi avvicino e gli do un bacio sulla guancia, lui ricambia, mi prende, mi porta fuori dalla sala, si siede su una panchina che sta vicino al muro, e mi fa accomodare sulle sue gambe.

Edo: -che facimm piccrè?-

Io: -e che ne so, tu mi hai portata qua?-

Edo: -preferivi stare là dentro e sentire il chiattillo insieme alla zingara suonare?-

Io: -no, quindi vogliamo un pò parlare?-

Edoardo: -s po fa!-

Io: -ok... ho una domanda per te-

Edo: -ric-

Io: -ma io per te cosa sono?-

Edoardo: -sei la mia piccola, Sole. Sei una persona importante, davvero. Amo la complicità che c'è fra noi. Mi piaci fin dal primo giorno che ti ho vista e...- non lo lascio continuare.

Io: -continuiamo un altro giorno- dico ridendo.

Edoardo: -perche?- mi guarda confuso.

Io: -tutti ci stanno guardando hahaha-

Effettivamente siamo seduti come due piccioncini: io su di lui che mi tiene i fianchi con una mano, mentre l'altra è appoggiata sulla mia coscia e il suo mento è posato sulla mia spalla. Provo ad alzarmi ma lui mi tira di nuovo.

Edoardo: -ma chi s n fott- dice in modo strafottente lasciandomi tanti baci sul collo.

Io: -dai Edo, ti prego- dico mentre sorrido leggermente. Lui mi ascolta e ci stacchiamo. Mi alzo, lo guardo e gli dico -ti voglio bene-. Si alza anche lui sussurrandomi -io di più!-.

"𝑠𝑡𝑢 𝑐𝑜𝑟𝑒 𝑡'𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒𝑛" || Edoardo Conte.Where stories live. Discover now