capitolo 29

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-vieni un attimo con me- dico ad Edoardo, prendendogli la mano.
-devo finire di mangiare la torta, poi s' piglij collr- dice facendo il finto dispiaciuto.
Io scoppio a ridere vedendo la sua faccia, al momento buffa e sporca di cioccolato. Nonostante abbia 17 anni, quando mangia riesce sempre a sporcarsi tutto. È peggio di un bambino.
-pcchè rir?- chiede lui, mentre addenta un altro pezzetto di torta.
-sei tutto sporco- avvicino la mia mano ad suo viso e cerco di pulirlo.
-Esposito, ti prendi gioco di me?- posa la forchetta nel piattino e, tenendolo con la mano sinistra, mentre con l'altra mi avvicina a lui, dai fianchi.
-mh... forse- dico, rubandogli velocemente un pezzetto di torta e mangiandolo.
-buonissima!- quasi urlo. E lui non fa altro che guardarmi male.
-stronz- ringhia.
-dai, almeno non ho fatto esplodere la cucina- ridacchio pavoneggiandomi, prendendo un altro pezzetto dal piatto di Edoardo.
-e mo bast- mi spinge gioiosamente e si allontana. Se c'è una cosa che non devi assolutamente fare se non vuoi farlo arrabbiare è sicuramente prendergli il suo cibo.
-io sono capace di finirla tutta- sarà che ho il ciclo, sarà che è davvero buona, più della metà del pezzetto rimasto l'ho mangiato io.
-bast! t' ven mal e panz- mi rimprovera Liz.
-madonna, ma hai assaggiato? È deliziosa- io sono ancora stupita dalla mia creazione. Non posso credere che io, MariaSole Esposito, persona che a stento riesce a fare una pastasciutta, abbia fatto un dolce così buono.
-jamm bell prossimo masterchef, fra 5 minuti tutti in cella che è già tardi. Inizia a sistemare tutto. E voi, aiutatela- dice la guardia, riferendosi ai ragazzi, per poi andarsene.
Nel tempo stabilito, riusciamo a sgomberare solo poco del casino che abbiamo fatto.
-Lino, io resto con lei così continuiamo a mettere apposto. Avverti tu Liz- ordina Edoardo allo sbirro che annuisce, lasciandoci soli.
-che mi dovevi dire?- mi chiede Edoardo una volta rimasti soli, avvicinandosi a me.
-ti dovevo dare questa- dico, cacciando dalla tasca dei miei jeans neri una lettera.
-non sapevo che regalo dovevo farti ma giuro che appena esco rimedierò- ridacchio, porgendogli quel pezzo di carta.
-Sole, si tu o regal cchiù bell- sussurra, prendendomi il viso fra le mani e lasciando un bacio sulle mie labbra.
-era buona la torta- ridacchio appena si stacca perché le sue labbra sanno ancora di cioccolato.
-ora ti vanterai per il resto dei tuoi giorni per aver fatto questo dolce?- mi chiede scherzando.
-ma io non riesco a crederci! ti giuro, io non sono capace neanche di riscaldare qualcosa rimasto del giorno prima. Questa torta non so nemmeno io da dove sia uscita- dico, ancora scioccata.
-tien cocc sant in paravis, sicuramente- mi prende in giro.
-e poi la stronza sarei io?- gli do uno scappellotto, ridendo insieme a lui.
-ja, fammi vedere che hai scritto- dice, prendendo la lettera fra le mani.
Prima di aprirla, mi guarda ed io accenno un sorriso, arrossendo. Lui mi prende dal polso e mi avvicina a lui. Istintivamente lo abbraccio, circondando il suo busto con le mie braccia e lasciandogli un bacio sul petto.
Apre la lettera ed inizia a leggere.
"Mesi fa se mi avessero chiesto di rispondere a qualche domanda sull'amore, avrei preferito fare scena muta. Ma non perché l'amore mi facesse paura, ma semplicemente non avrei mai immaginato di vivere tutto questo.
Con te.
Nonostante la consapevolezza che non sarebbe stata una buona idea avvicinarsi, tu mi hai trasportata con te ed il mio cuore non ha resistito un secondo di più a quel bellissimo verde che, sempre, osservava qualsiasi mio minimo particolare, e non solamente quando con il tuo tocco pieno di delicatezza, cosa che non ti appartiene per niente ma che con me è un'eccezione, accarezzavi ogni parte del mio volto. Il tuo tocco è come se mi stregasse ed io, puntualmente, mi maledico perché non riesco ad oppormi a questo potere che hai su di me; ma dopotutto le tue braccia sono oramai diventate il mio posto sicuro, il posto dove il cuore batte un po' in più, e tutte le volte che ho la possibilità, mi invento una scusa per venire a nascondermi fra di esse.
Scusami se a volte sono apatica, fredda, non dimostro quasi mai quello che provo per davvero ma credimi se ti dico che mi fai bene al cuore.
Nonostante il tuo vivere in un "mondo sbagliato" io ho cercato, continuo a cercare e cercherò di trovare quel che in te c'è di buono, perché, anche se non lo dai a vedere, sei una persona meravigliosa. La mia persona.
Tu sai.
Io so.
Ti amo, Edoardo.
Buon compleanno!

tua piccrè per sempre"

Di scatto, preme le sue labbra sulle mie ed io, al suo gesto, sorrido.
Prende la mia mano e la porta dove sta il suo cuore.
-stu core t'apparten-

"𝑠𝑡𝑢 𝑐𝑜𝑟𝑒 𝑡'𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒𝑛" || Edoardo Conte.Where stories live. Discover now