15. Pericolo in garage

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Uscimmo dalla porta pronti a dirigerci alla morte certa.

《Dove si trova questo garage?》 chiese Mattia
《A via Monte Leone, dove c'è la pasticceria Da Lila e poi giù per la discesa》 gli risposi io

《Aspetta...intendi al ring?》
《Cosa?》
《il Ring, un famoso casinò, davvero non l'hai mai sentito? Appartiene all'uomo più ricco di tutta Beacon Hill. Inutile andarci le macchinette sono tutte truccate. Fai ricco il proprietario e diventi povero tu"》
《Ah, ma è un casinò no un garage, giusto? E poi tu come fai a sapere tutto ciò?》

《Si dice che sul retro ci sia il garage dove il proprietario tiene il suo Mercedes. Nessuno ci è mai stato ovviamente》continuò lui
《Io ci sono stata》 disse all'improvviso Ambra
《Cosa? Quando??》
《Quando i due ragazzi mi hanno rapita, mi hanno portata lí》 proseguí lei
《Mattia, non hai risposto all'altra domanda: come fai a sapere tutto ciò sul Casinò?》 Dissi insistente io.

Un silenzio cadde tra di noi, si riuscí a sentire solo le foglie secche che si staccavano dagli alberi

《Mio padre ci andava...》fu la sua risposta
《Perchè?》mi incuriosii
《Da quando aveva rotto con la mamma era finito in depressione, si era riempito di debiti e andava al Ring per tentare la fortuna ma invece andò sempre peggio. Non aveva mai bevuto, fumato o altro ma si era dato al gioco d'azzardo...》
《Mi spiace...ma ora è tutto apposto?》 le chiese Ambra
《Sí, ora mio padre ha ripagato tutti i debiti e si sente bene con sè stesso, quanto a mia madre se ne è andata per sempre ma sinceramente non mi importa. Non mi ha mai cresciuto, non la posso definire mamma

《Sapete una cosa? Ora che ci penso noi non ci conosciamo...cioè, magari so il tuo cognome -indicando me- ma non so quello che hai passato. Oppure posso vedere te con un padre meraviglioso -rivolgendosi a Mattia- ma non so com'era in precedenza. Prima di morire, se proprio dobbiamo morire insieme, voglio conoscere le persone con cui me ne andrò da qui. Allora chi inizia? Mattia già ci ha raccontato abbastanza, vai tu Sofy?》disse Ambra
Ero abbastanza scettica al riguardo ma alla fine accettai

《Beh, sinceramente non saprei cosa dire su di me...I miei genitori si amano e va tutto bene》

Quando all'improvviso mi ricordai che nessuno sapeva che mia madre era scomparsa

《In realtà ci sarebbe una cosa...mia madre è scomparsa, nello stesso giorno dell'omicidio di Aurora. Da lí io ho iniziato a fare sogni strani, perlopiù incubi, e sentivo delle voci... ma per il resto fortunatamente va tutto bene. Ambra tu non hai parlato, cosa ci vuoi dire?》

Ambra guardò entrambi, il cielo, l'asfalto, e poi di nuovo noi. Era evidente che non voleva parlarne, ma alla fine si decise:

《Come sapete tutti io sono stata adottata. Non ho mai conosciuto i miei genitori, morti in un incidente stradale mi dicono ma la realtà è che nessuno lo sa...nessuno sa le mie origini. Ma la cosa più strana è che io non mi ricordo niente,in teoria dovrei avere nella mia mente un'immagine di un volto, o un ricordo di una esperienza con i miei, no? No. L'unica cosa che ricordo è che avevo due sorelle e credo...credo che una di loro due sia Sofia》

Mattia ci guardò sbalordito

《Non ne sono sicura! Ma appena l'ho vista a scuola, è come se avessi sentito un blocco al cuore, la mia mente si è sforzata...sforzata di ricordare, di riprendere qualche immagine quando finalmente ci riuscí. Io Sofia l'avevo già vista; quando eravamo piccole. E con tutte queste coincidenze, i nomi uguali, il fatto che mi ricorda di lei, che io sono stata adottata...mi viene da credere che io e Sofia siamo due delle tre sorelle della Famiglia Lawrene.》

Mattia era incredulo

《Quindi voi siete sorelle??》 domandò lui
《forse》gli risposi io
《non avete mai provato a fare un test del DNA?》
《Non ci abbiamo mai pensato》 rispose Ambra

In tutte queste chiacchere arrivammo alla pasticceria Da Lila ed eravamo proprio sopra la discesa, vicino al Casinò e vicino al garage.

《Ok...p-pronti?》 dissi con la voce tremante

Mattia mi strinse mano e mi guardò negli occhi
《Pronti》

Tutti e tre scendemmo e ci trovammo davanti al "Royal Ring Casinò ᵍᵉˢᵗⁱᵗᵒ ᵈᵃ ʳᵉˣ ʰᵒᵘˢᵗᵒⁿ"

Da fuori sembrava un locale abbastanza tranquillo, ma dentro sembrava una discoteca: luci a led di tutti i colori, musica altissima, uomini che giocavano a poker nei tavoli e alle slot machine sugli sgabelli, donne che ballavano e baristi che servivano alcolici vari.
Uno di quei posti in cui non
andrei mai.

《Dov'è il garage?》 Dissi urlando a Mattia e Ambra, la musica era talmente alta che non si sentiva niente
《Sul retro del locale》 strillò Mattia di rimando

Entrambi ci dirigemmo sul retro, notai un uomo appoggiato al bancone che ci fissava, stava sulla quarantina. Avevo un brutto presentimento ma decisi comunque di non dire nulla ai miei amici.

Dietro le cucine c'era una porta nera, abbastanza sobria, appena la aprimmo trovammo un grandissimo garage con una miriade di macchine costose:
il famoso Mercedes, una Ferrari, una Renault, una Romeo, e anche una macchina d'epoca che evidentemente non veniva usata da un bel po'

《Sembra tutto normale...dove sarà tua madre?》 Disse Ambra guardandosi intorno
《Ehi! Guardate là! Una porta!》 Disse Mattia indicando quella che sembrava appunto una porta, la aprimmo e su una sedia legata trovammo mia madre.

Mi sembrava assurdo. Assurdo che avessero rapito mia madre!

Comunque sia non mi persi nei miei pensieri, subito slegammo le corde e la portammo sulle nostre spalle.

《Sofy, stai bene》 disse mia madre con le lacrime agli occhi e la voce tremante
《Sí, tu piuttosto?》
《S-sí》disse, accasciandosi di colpo per terra
《Signora la reggo io!》 Disse Mattia prima che crollasse a terra
《Oh...grazie ragazzo, ma a proposito chi sei?》
《Il fidanzato di sua figlia signora》

In quel momento volli sprofondare, no perchè me ne vergognavo...ma restava comunque imbarazzante...

Eravamo quasi usciti dal garage quando l'uomo che ci fissava prima, quello appoggiato al bancone, ci sbarrò la strada

《Dove credete di andare mocciosi?》 disse con un sorrisetto
《Ciò che è del boss deve rimanere al boss》 disse indicando la mamma

Tutti e tre ci guardammo impauriti e indecisi sul cosa fare.

L'uomo tirò fuori una pistola
《Dai, non sono un assassino, non mi piace uccidere la gente, ma se non posso fare altrimenti...lasciate qui la signora e non vi succederà niente. Uscite dal locale e continuate le vostre vite in pace, ma se non lo farete...》 fece scattare il grilletto

Forse questa volta la morte era davvero dietro l'angolo...

SOFIA BENIGNI-Il mistero della famiglia LawreneWhere stories live. Discover now