2.incontro/scontro

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Varcai la soglia di quell'immenso edificio di color Indaco, le bidelle mi guardavano con la coda nell'occhio, di sicuro penseranno - ma come si è vestita questa?!-

E come biasimarle, non capita tutti i giorni di trovare una ragazza che indossa due scarpe diverse, un maglione con un colore orribile, dei jeans tutti stropicciati e delle scarpe di colore diverso.
Si,ero vestita in una maniera indecente.

Nonostante tutto avanzai a testa alta

I B

Ero arrivata davanti alla mia classe, per giunta in ritardo. Feci un grosso respiro, presi la maniglia, aprii la porta, feci un passo e mi ritrovai nella tana del lupo.

Aeroplanini di carta che volavano
La prof che implorava di fare silenzio
La classe che non l'ascoltava
Era un vero caos.
Appena entrai però,era come se il tempo si fosse fermato, come se tutti si fossero immobilizzati: appena varcai la maledetta soglia di quell'aula tutti mi fissarono, compresa la prof.

Alcuni fecero qualche risatina, altri bisbigliarono qualcosa all'orecchio del compagno di banco; un ragazzo non smetteva di fissarmi, mentre un altro faceva battutine con un suo amico.

《Lei è?》 Mi chiese squadrandomi la professoressa
《Sofia Benigni》risposi prontamente
《Si vada a sedere accanto alla signorina Simonetti》 disse indicando la ragazza che avevo visto poco fa fuori da scuola, di sicuro sarà entrata qualche secondo prima di me.
《Ciao! Io sono Sofia e tu?》 mi presentai alla ragazza
《So già il tuo nome, ti sei presentata qualche secondo fa e comunque io sono Ambra》 mi disse senza guardarmi, era ossessionata da quello che stava scrivendo
《Oh, ehm, si è vero hai ragione, cosa scrivi?》

Di scatto chiuse quella sorta di quaderno e mi rispose freddamente che non mi interessava.

Rimasi abbastanza colpita e offesa dalla sua arroganza, non ero abituata a essere trattata così da persone nuove che neanche conoscevo.
Smisi di parlarle e scrissi gli appunti, come stava facendo il resto della classe, il ragazzo di prima, quello che mi fissava, mi lanciò una pallina di carta dove c'era scritto: come ti chiami?

Gli risposi: Sofia,e tu?
gli rilanciai quella pallina,che mi ritornò indietro poco dopo con su scritto Mattia

Quel ragazzo era molto simpatico, peccato che quel piccolo momento di svago fu prontamente interrotto dalla professoressa 《Benigni e Tommasseli,la volete smettere? Potete chiaccherare alla ricreazione》
Quindi il cognome del misterioso Mattia è Tomasselli.

Sulla lavagna la professoressa scrisse con il gessetto: PRE-CET-TO

《Chi sa dirmi cos'è un precetto?》 chiese con un tono di voce cosí alto da far scappare persino gli usignoli appoggiati al ramo dell'albero di fronte la scuola

Nessuno rispose, neanche io, anche se a dire la verità nessuno stava proprio ascoltando:La mia compagna di banco era intenta a masticare una gomma, altri due ridevano e scherzavano su non so cosa, la maggior parte erano distesi sul banco come se fosse un morbido letto.

《Nessuno??》 Silenzio di tomba

《un precetto è una regola da rispettare,una sorta di divieto,ma può anche essere un divieto...carino ecco,tipo una di quelle frasi che si trovano su internet》
《tipo il buongiornissimo?》 chiese uno con fare ironico, tutta la classe scoppiò a ridere
《Tipo come il divieto di interferire durante la spiegazione》 rispose prontamente la prof, e il ragazzo si zittí immediatamente.
《Comunque sia, voglio che per domani ognuno di voi mi porti un precetto, scritto e inventato da voi》

un noooooooo scoppiò nella classe

finalmente era suonata la campanella, per la prossima ora avevamo matematica.

SOFIA BENIGNI-Il mistero della famiglia LawreneKde žijí příběhy. Začni objevovat