3.un mistero all'orizzonte

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L'ora di matematica era passata, cosí come tutta la giornata a scuola. Tornai a casa e mi buttai sul letto, ero stanchissima.
Mia madre mi vide arrivare, e gli piacque non tanto il fatto che mi rifiutai di fare i compiti a causa della mia 'sfaticatezza'
《Visto che non hai voglia di fare niente almeno riporta queste cesoie alla vicina, gliele avevo chieste in prestito ma ora non mi servono più》
Mi alzai dal letto sbruffando, ma vabbè, meglio questo che i compiti.

Appena suonai al campanello della vicina, sulla soglia della porta si presentò una signora sulla quarantina, bassa e magrolina, con occhi piccoli e aguzzi che spuntavano dai suoi occhiali dalla montatura rossa.

《Oh! Tu devi essere la figlia di Mia! Entra entra》

La sua casa era a dir poco stupenda, con alcuni vasi pensili con piante dalle fronde pioventi, giardini con tutte le varietà immaginabili di fiori, prima di entrare nella vera e propria casa c'era una piccola veranda, dall'aria accogliente con un tavolino e divanetti abbinati.

《Le ho portato le cesoie che ci aveva prestato》

dissi porgendogliele e cercando di andare, quella casa era fantastica ma la vicina mi metteva un po' a disagio

《Ehi, aspetta, prima che tu vada dì a tua madre che può prenderle quando vuole, a proposito, lo vuoi un biscotto? L'ho fatti io personalmente stamattina》 disse porgendomi una teglia

Nonostante mi sentivo a disagio non potei dire di no a dei biscotti al cacao ripieni di cioccolato e caramello.
Erano davvero deliziosi!
Li stavamo gustando in veranda, sui divanetti che ho descritto prima
《Come ti chiami?》 Mi chiese lei
《S-sofia》 dissi mentre mi leccai le dita sporche di cioccolata
《Piacere di conoscerti Sofia, io sono Aurora》
《Piacere mio signora》
《Oh no, per favore, dammi del TU》
《Si certo, mi scusi, oh ehm, scusami Aurora》
《Lo sai che c'è una storia un po' inquetante sulla casa in cui vivi?》
Mi disse Aurora, ero abbastanza curiosa, non pensavo ci fosse una storia riguardante la mia casa

《Cioè?》
《Si narra che in quella casa fossero nate due sorelle, a un anno di differenza, un giorno però la figlia più grande sparì, i genitori erano preoccupati e anche tutto il paese lo era, ma la figlia grande non venne mai più ritrovata》

Sinceramente non mi sembrava molto paurosa, ma non potevo negare che la situazione mi interessava non poco

《Secondo me è solo un racconto per far venire turisti in questo paesino sperduto, non ci avrai mica creduto vero?》
《No no, assolutamente no, le pare...》 dissi impacciata, in realtà ci avevo creduto, anzi tornata a casa volevo anche fare delle ricerche su questo, ma non volevo fare la figura della bimba credulona davanti alla vicina

《È ora che tu vada, dovresti pranzare, tua madre sarà preoccupata》
《Oh si infatti, arrivederci Aurora!》
《Ciao Sofia! Vieni a trovarmi spesso》
《Sicuramente, ora vado, buon pranzo anche a te》
Appena tornai a casa pranzai con mia madre e più tardi scrissi il mio precetto personale da consegnare l'indomani a scuola: 'sii sempre felice,e non te ne pentirai' non era un granchè ma era meglio di niente. Misi il foglio nello zaino e andai in biblioteca per fare ricerche su questo racconto delle due sorelle che a quanto avevo capito era una specie di leggenda locale.

SOFIA BENIGNI-Il mistero della famiglia LawreneWhere stories live. Discover now