CAPITOLO 60 [In revisione]

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Alice raggiunse Harry subito dopo aver riportato il proprio vestito nel dormitorio e, assieme, si recarono alla stazione per dare il benvenuto agli Weasley. Aspettarono sui binari e un uomo enorme li raggiunse, suscitando subito la gioia di Harry: "Hagrid!" esclamò felice, abbracciandolo.
"Oh, Harry!" disse lui, ridendo, "Da quanto tempo! E lei chi è?"
"Alice Mary Lupin, signore," si presentò Alice con un sorriso.
"Signore? Io sono solo Hagrid!" replicò lui, scompigliandosi la barba.
"Hagrid," si corresse lei, sorridendo.
"Non sapevo che Remus Lupin avesse una figlia," disse Hagrid, confuso.
"Ero una Diggory, lui mi ha adottata," spiegò Alice.
Hagrid fece per fare una domanda ma Harry lo fermò, scuotendo la testa- Alice se ne accorse a malapena perché, nel buio tipico dei pomeriggi tardi invernali, avvistò i fari dell'Hogwarts Express.
Sentì il cuore accelerare e si torturò le mani, mentre il treno si fermava, in una nube di vapore.
"Alice, calmati, ti verranno i capelli blu," la prese in giro Harry, ridacchiando.
"E se non volesse ancora vedermi?" esitò lei, impaurita.
"Sarebbe un idiota" fece lui, "Ma siccome non è un idiota, o almeno non del tutto, ti vorrà sicuramente vedere."
Alice prese un respiro profondo e guardò le porte del treno che si aprivano, in silenzio, mentre le persone iniziavano a scendere in un vociare rumoroso. Con la coda dell'occhio, vide Harry precipitarsi a salutare Hermione e Ron- anche lei ci teneva a salutarli ma, per il momento, era troppo distratta.
Continuò a fissare con insistenza le porte e, allora, lo vide. Alto, bellissimo, con i capelli scompigliati ed il suo sorriso stupendo.
Alice sentì le proprie labbra incurvarsi ed iniziò a correre, facendosi largo tra la gente. Fred la avvistò tra la folla ed il suo sorriso si fece ancora più largo, mentre andava verso di lei.
Lei si slanciò e lui la sollevò, mentre si stringevano l'uno all'altra.
Alice sentiva il cuore battere fortissimo contro quello di Fred, altrettanto potente e veloce. Trovava difficile concentrarsi sui mille pensieri che le turbinavano nella mente, pervasa com'era dalla felicità di riaverlo sulle sue braccia. Che senso aveva avuto separarsi? Ogni volta che lo sfiorava, era così chiaro- erano semplicemente fatti l'uno per l'altra.
"Mi sei mancato tantissimo..." sussurrò Alice, mettendogli una mano tra i capelli e seppellendo il viso nel suo collo.
"Mi sei mancata anche tu..." sussurrò in risposta Fred, respirando il suo profumo e cercando di tenere a bada i tremiti di gioia.
Rimasero così, fermi,,per un pochino e poi una voce li risvegliò: "Ally, che fai? Non mi saluti?" esclamò George, ridendo.
Fred la mise giù, controvoglia, e Alice abbracciò George, sorridendo: "Georgie, Georgie, Georgie!" cantilenò, contenta.
"Ci sei mancata, Ally" disse lui, scompigliandole i capelli.
"Voi siete mancati a me," disse lei, sincera.
"Alice!" la chiamò Ginny, andando verso di lei e abbracciandola, "Finalmente ti rivedo!"
"Ginny!" esclamò Alice con sollievo, stringendola forte- quanto le mancava avere un'amica con cui parlare!
"Come stai?" chiese l'altra, preoccupata.
"A cena vi racconterò tutto," la rassicurò Alice.
Quando si girò, Ron la investì con un abbraccio.
"Uoo!" esclamò Alice ridendo, cercando di non sbilanciarsi ed abbracciandolo, "Hey, Ron!"
"Finalmente ti rivediamo, miseriaccia!" disse lui, sollevato, "Fred è intrattabile quando non ci sei."
Alice rise leggermente, mentre Fred si lamentava: "Falla finita, Ronald," gli ringhiò contro.
"Appunto," fece Ron, ridendo, mentre Hermione alzava gli occhi al cielo e scuoteva la testa.
"Hermione!" esclamò Alice, abbracciandola.
"Alice," la salutò lei con un sorriso ed il suo solito tono gentile, rispondendo all'abbraccio.
Alice fece per iniziare a parlare ma Hagrid la interruppe, gridando da lontano: "Ragazzi, andiamo, o perderete i carri!"
Così, i ragazzi iniziarono a camminare, con la promessa silenziosa di continuare la conversazione in un secondo momento.

Per via dei scarsi posti sui carri, il gruppo venne diviso e si ritrovò solo una volta arrivati in Sala Grande per la cena. Mentre entrava, Alice venne tirata di lato da Fred, che l'aveva presa con dolcezza dai fianchi.
Lei avvampò, pensando a quanto le fosse mancato il tocco delle sue mani, mentre lui le sorrideva dall'alto.
"Ti va se dopo vengo in camera tua?" chiese timidamente, mordicchiandosi il labbro, "Ci sono delle cose di cui dobbiamo parlare."
"Certo," quasi balbettò Alice, diventando ancora più rossa.
Fred le sfiorò le guance purpuree, con uno sguardo quasi triste: "Mi sei mancata così tanto, piccola..." mormorò, sfiorandole la fronte con le labbra, "Voglio sistemare le cose, davvero."
Alice alzò lo sguardo di scatto, guardandolo negli occhi: "È tutto ciò che aspettavo di sentire..." sussurrò, provando un sollievo così forte da fare quasi male.
Fred le sorrise con dolcezza e poi le sfiorò una mano con la sua: "Posso?" chiese, esitando.
Per tutta risposta, lei intrecciò le loro mani e ricambiò il sorriso, speranzosa.
Camminarono verso il tavolo dei Grifondoro e Alice salutò con la mano suo padre, che si stava sedendo al tavolo dei professori mentre le rivolgeva un sorriso.
"Allora, Alice?" chiese Ginny, impaziente, "Cos'hai da raccontarci?"
"Tante cose, ragazzi" disse lei, riempendosi il piatto, "Non so nemmeno da dove cominciare."
"Oggi ho visto Arthur e Molly, a Grimmauld Place" continuò a raccontare.
"Cosa ci facevi a Grimmauld Place?" chiese Ron, stranito.
"Partiamo dall'inizio- sicuramente sapevate che in un modo o nell'altro qualcuno avrebbe dovuto adottarmi o essere il mio affidatario" spiegò Alice, con un piccolo sorriso, "E Remus mi ha adottata, stamattina."
Gli Weasley ed Hermione quasi sputarono qualsiasi cosa avessero in bocca, esclamando parole confuse.
"Ma tu ti eri arrabbiata tantissimo con lui, a Natale" ricordò George, "Credevo che ti avrebbero affidata a mamma e papà."
"È vero" riconobbe Alice, "Ma lui mi capisce- capisce come mi sento, quello che voglio, e vuole essere la mia famiglia."
Il gruppo stette in silenzio, ad ascoltare: "Io ho bisogno di avere una famiglia che sia mia..." continuò lei, "Amo tutti voi e mi avete trattata come una figlia e una sorella, ma non riuscirei a sopportare di sentirmi un'intrusa per un secondo di più; Remus vuole essere mio padre, è una cosa che ha scelto, e io ho bisogno di sentirmi una scelta."
Il gruppo annuì con un lieve sorriso, comprensivo, e Fred le strinse la mano, dolcemente: "Sono davvero felice per te, piccola," le disse con un sorriso.
"Non sarai felice di questa parte" confessò Alice, "Dopo l'adozione, c'è stato un problema: girano voci su di me al Ministero."
"Voci di che tipo?" chiese George, preoccupato.
"Sanno che non sono figlia di Amos, ma non potevamo indagare oltre senza far insospettire il funzionario, così siamo andati a parlarne con Sirius" disse lei, "Lì c'erano anche i vostri genitori, Malocchio Moody e Kingsley Shacklebolt... abbiamo parlato e sono entrata nell'Ordine."
Fred prese un respiro brusco e si passò una mano sul viso.
"Alice..." cominciò Hermione.
"Harry ne fa parte" obbiettò subito la diretta interessata, "Senza offesa, ma sono probabilmente la persona più pericolosa in questa scuola e sono in grado quanto lui di combattere."
"È pericoloso" scandì Fred, cercando di trattenere la propria rabbia.
"Fred, ti prego" disse Alice frustrata, "Abbiamo già avuto questa discussione."
"È una sua scelta" intervenne Harry, "Hanno provato tutti a dissuaderla, ma lo vuole fare."
Fred gli lanciò uno sguardo che poteva definirsi omicida e Ginny appoggiò il bicchiere sul tavolo con violenza: "Io sono d'accordo con Alice" dichiarò, "La vita di tutti noi è pericolosa, ma lei probabilmente si sa difendere meglio di chiunque altro."
"Anche io sono d'accordo" disse Ron, "Io farei lo stesso."
"Grazie..." mormorò Alice, a bassa voce.
"Certo, ma credo che ci dovresti pensare bene," rifletté Hermione.
"Non faccio altro che pensare, 'Mione" ribatté Alice, "E sono stanca, voglio agire."
Hermione annuì piano, poco convinta.
Alice guardò George e Fred, in attesa.
"Remus che ne pensa?" chiese George, impaziente e preoccupato, "Insomma, è tuo padre."
"Sa che è una mia scelta" disse lei, "E anche lui fa parte dell'Ordine, sarebbe ipocrita vietarmi di entrarci."
"È ipocrita che tu chieda la nostra opinione mentre ci dici che andrai in guerra," intervenne Fred, arrabbiato.
"Fred, non sto chiedendo la vostra opinione" disse Alice, severa, "È deciso."
"Beh, io te la dico lo stesso" esplose lui, frustrato, "Non mi va bene."
"E mi dispiace, ma non posso fare altrimenti" replicò Alice, a voce bassa, "È l'unica scelta con cui riesco a convivere."
Fred piombò nel silenzio e si massaggiò le tempie con violenza, cercando di calmare la propria rabbia. Alice notò, con piacere, che le stava ancora tenendo la mano.
"E gli allenamenti con Silente?" chiese Hermione.
"Per ora non vanno avanti, solo Harry si allena con Piton" la informò Alice, "Forse mi chiederà di fare altro, ma ho fatto crollare la Camera dei Segreti quindi sicuramente non sarà all'interno del castello."
"Hai fatto crollare che cosa?!" chiese Hermione, mentre a Ginny venivano i brividi.
Alice rimase in silenzio per dare una conferma ed il gruppo si zittì.
"Io so che ce la posso fare" disse a bassa voce, dopo qualche secondo, "Per favore, dovete avere fiducia in me."
Harry le sorrise, triste, ed il resto del gruppo annuì, poco a poco.
Alice sospirò di sollievo e finì di mangiare in silenzio, poi si alzò dal tavolo: "Vado al dormitorio, ragazzi" li salutò, "Ci vediamo domani a colazione, okay?"
Il gruppo emise delle esclamazioni di assenso e poi lei si sporse verso Fred, lasciandogli un bacio sotto l'orecchio: "A dopo," mormorò, subito prima di allontanarsi.
Fred sospirò, ammaliato dall'amore e dalla paura di perderla.
Dopo poco, anche loro finirono di mangiare e, mentre si avviavano verso la Sala Comune, Fred sentì delle voci mormorare circa due metri davanti a sé: "Poverino" diceva Angelina Johnson ad un'amica, "Hai sentito cosa dicono di Alice e Malfoy? Freddie è assolutamente all'oscuro di ciò che accade davanti ai suoi occhi."
Fred tese le orecchie- doveva aver per forza sentito male.
"Stava decisamente meglio con te" aveva concordato la sua amica, "Dicono che lei si sia fatta Malfoy nel bagno dei Serpeverde, a Capodanno- e poi li hanno visti mentre si restituivano dei vestiti! Lui le ha proprio detto che il suo vestito era sul suo letto!"
Fred raggelò. Era mai possibile che Alice l'avesse tradito? Era possibile che parlassero proprio della sua Alice?
Cercò di dissuadersi, di convincersi che non poteva assolutamente essere, ma il suo corpo stava reagendo in modo diverso. Fred, con le tempie che bollivano di rabbia ed il petto che risuonava di dolore puro, si fece largo verso la direzione opposta con violenza, correndo verso il dormitorio di Alice, con la mente già infettata dal dubbio.

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Where stories live. Discover now