CAPITOLO 76 [In revisione]

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SPECIALE WOLFSTAR
Hey ragazz*! Finalmente ho scritto questo capitolo - non vedevo davvero l'ora!  Premetto che ci ho messo un bel po' di impegno e pianificazione quindi vi chiedo di lasciare un commento (anche breve, per dirmi che ne pensate), ma soprattutto una stellina. Grazie mille in anticipo e buona lettura
PICCOLA PREMESSA: soffro di cervicale mossa e oggi sono stata molto male, perciò non ho avuto il tempo di ricontrollare; farò la revisione domani e, nel frattempo, mi scuso per la presenza di eventuali errori.
P.S. Ho lasciato i soprannomi Moony e Padfoot in inglese perché, ad essere onesta, in italiano non mi piacciono proprio.

Arrivati a Grimmauld Place, Alice, Harry e Remus entrarono in casa, rivelando un Sirius intento a sistemare il salotto: "Oh!" esclamò, accorgendosi della loro presenza e andando loro incontro, "Ciao!"
"Hey," lo salutò con dolcezza Remus, stringendolo forte e nascondendo il viso nel suo collo.
"Buonasera," rispose suadente Sirius, arrossendo leggermente e passandogli una mano tra i capelli.
Harry si schiarì la voce, impaziente, e, quando i due uomini si staccarono, si precipitò tra le braccia del suo padrino, sorridendo: "Sirius!" esclamò, così contento da essere quasi sull'orlo della commozione, "Come stai?"
"Sto bene, Harry" rispose lui, racchiudendolo in una stretta piena di affetto ed apprensione, poi gli prese il viso tra le mani, guardandolo negli occhi, "E tu? Tu stai bene?"
"Non potrei stare meglio di così, in questo momento," ammise lui, con un enorme sorriso.
"Allora, bene," dichiarò Sirius, dandogli una carezza sulla guancia.
Poi diresse verso Alice ed abbracciò anche lei: "Sei pronta per questo weekend fantastico?" le chiese sorridendo, quando lei ricambiò la sua stretta, "Ma certo che sei pronta- insomma, guardami!"
"Sempre modesto..." mormorò Remus, mentre Alice rideva.
"Sono più che pronta" disse lei, felice, "In effetti, stasera potrei cucinare io."
"Oh, grazie a Merlino" dichiarò Sirius, sospirando di sollievo, "Se non l'avessi detto tu, avrei dovuto chiedertelo e sarebbe stato imbarazzante."
"Torta al cioccolato?" chiese suo padre, mentre gli occhi gli si facevano grandi per la fame ed un sorriso si formava sulle sue labbra.
"Torta al cioccolato," confermò Alice, compiaciuta.
"Evvai!" esultò Remus, abbracciandola e quasi sollevandola da terra.
"Non mi sollevi mai così," si lamentò Sirius, facendo il finto offeso.
"Forse perché non sei sua figlia e pesi qualcosa come trenta chili più di lei?" gli ricordò Harry, scoppiando a ridere.
"Shh, stai dalla mia parte!" lo spronò lui, trattenendo una risata e cercando di stare serio, poi si rivolse a Remus, "Vorrei presentare un reclamo."
"Un reclamo?" ripeté Remus, divertito.
Nel frattempo, Alice e Harry guardavano la scena come si guarda quella di un film comico.
"Sì, più specificatamente, una lamentela" dichiarò Sirius, con un finto tono grave, "Ho paura che il mio uomo sia rotto."
"Oh! Rotto!" esclamò Remus, alzando le sopracciglia e incrociando le braccia al petto con un'espressione esageratamente offesa, "Come sarebbe a dire?"
"Eh, già, purtroppo è così" fece l'altro, facendo finta di asciugarsi una lacrima, "Non mi prende in braccio- mai! Non l'ha mai fatto!"
"Oh, l'ha fatto! L'ha fatto molte volte, dopo qualunque festa della tua vita, quando eri troppo ubriaco per camminare," lo corresse Remus, ridacchiando.
"Beh, questo non vale!" lo contraddisse Sirius, "Io lo voglio ora!"
"Sirius, hai trentacinque anni" rise Remus, tirandolo a sé, in un abbraccio.
"Non importa!" protestò lui, sporgendo il labbro inferiore in una faccia arrabbiata.
E, infatti, due minuti dopo Remus stava salendo le scale con Sirius aggrappato alla schiena, mentre Harry e Alice ridevano, accasciati sul pavimento.
Successivamente, quando i quattro si furono calmati abbastanza da smettere di ridere, Sirius portò i due ragazzi in una camera che conteneva un bagno e due letti: "So che non è il massimo, ma sto ancora cercando di disinfestare la casa dai Mollicci" disse imbarazzato, "Per voi è un problema dormire nella stessa camera?"
"Certo che no!" dissero Harry ed Alice, praticamente in coro.
"Oh, menomale" fece lui, sollevato, "Allora vi lascio a sistemare le vostre cose... io raggiungo Remus."
Detto ciò, uscì, chiudendosi la porta alle spalle.
"Questa è la stanza dove sono apparsa nello specchio, vero?" domandò Alice, ridacchiando.
"Non potrei mai dimenticarlo" la ammonì Harry, trattenendo un sorriso, "Mi hai fatto venire un infarto."
"Oh, che esagerato" lo prese in giro lei, poi indicò le valigie, "Comunque, io posso mettere a posto tutto in letteralmente un secondo, ma credo che quei due volessero un momento per loro."
"Sì, decisamente," concordò lui, mentre due risate riecheggiavano dal salotto.
"Beh, allora vuol dire che troveremo un modo di passarci il tempo fino all'ora di cena," ridacchiò Alice, concentrandosi e svuotando le valigie con i propri poteri.
"Ecco, una domanda- non voglio fare gaffe" chiese Harry, "Remus sa che tu e Fred siete tornati assieme?"
"No, ho intenzione di dirglielo stasera" decise lei, mordicchiandosi il labbro, "Ci tengo che Fred lo incontri, ma prima devo aggiornarlo sulla situazione... l'ultima volta che gliene ho parlato, ero davvero arrabbiata."
"Come credi che reagirà all'anello?" domandò lui, trattenendo un sorriso.
"Anche tu con la storia dell'anello?" rise Alice, "Come dovrebbe reagire? Mica mi sto per sposare!"
"Beh, forse dovresti mettere in chiaro questo punto prima di fargli vedere la mano sinistra" scherzò Harry, "Potrebbe avere improvvisamente voglia di mangiare Fred, anziché la torta."
Si misero tutti e due a ridere, immaginando la scena: "Sì, immagino che tu abbia ragione," concordò lei, sorridendo.
Dopodiché, si misero comodi, infilandosi il pigiama, e si recarono al piano di sotto, fermandosi dietro l'entrata del salotto: "Si può?" chiese Harry, trattenendo una risata.
"Certo che si può, marmocchi," scherzò Remus, che era sdraiato sulle gambe di Sirius.
Alice sorrise, guardandoli: sembravano proprio felici.
"Papà, potresti farmi vedere la cucina?" gli chiese, "Così comincio a preparare la cena."
"Oh, sì!" disse lui, alzandosi e facendole strada, "Quasi mi dimenticavo."
Nel frattempo, Harry prese il posto di Remus e si mise a conversare col suo padrino, mostrando un enorme sorriso.
"Ecco la cucina," disse Remus, portandocela dentro e sussultando quando Alice fece apparire in un colpo solo tutti gli ingredienti.
"Scusa" mormorò lei, imbarazzata, "Non sei ancora abituato."
"Oh, tesoro, non scusarti" la pregò lui, mortificato, "Non è colpa tua."
"Tranquillo papà, scusarmi in continuazione è solo un'abitudine" lo tranquillizzò lei con un sorriso, iniziando a preparare la cena, "E poi volevo approfittare di questo momento per parlare con te e raccontarti un paio di cose."
"Che cosa devi raccontarmi, lupacchiotta?" le chiese Remus, iniziando istintivamente ad aiutarla e a fare le cose che potevano essere un minimo pericolose, come usare un coltello.
"Beh, vedi... io e Fred abbiamo fatto pace e siamo tornati assieme" buttò fuori Alice, tutto d'un fiato, e parlando molto più veloce del necessario, "Non ero nervosa all'inizio, ma Fred e Harry ne hanno fatto una questione così grande... lui mi ha dato un anello, ma è un anello di promessa - non è che mi sposo! Quindi, ecco, non c'è bisogno che ti preoccupi!"
"Alice- eh?!" fece lui, stranito, "Non ho capito mezza parola, tesoro."
Alice prese un respiro profondo e gli spiegò tutto, più lentamente.
"Oh, beh" disse Remus, tirando un sospiro di sollievo, "Tu sei felice?"
"Certo, papà" rispose lei, quasi sorpresa dalla sua reazione, "Non ti dà fastidio la cosa dell'anello come pensavano loro, vero?"
"Io ne ho regalato uno a Sirius al mio sesto anno" ridacchiò lui, arrossendo, "Perciò... posso vederlo?"
Al settimo cielo, Alice gli mostrò la mano sinistra.
"Ma è bellissimo, tesoro" si complimentò Remus, "Questo Fred Weasley ha gusto."
"Già..." mormorò lei, sorridendo, "E, cosa più importante, vorrei che lo incontrassi."
"Davvero?" chiese suo padre con un ghigno, sorpreso, "Vuoi davvero sottoporlo al trattamento Papà Mannaro Deluxe?"
"Eccome!" esclamò Alice, scoppiando a ridere, "Ci teniamo molto, entrambi."
"Non ti farà male di nuovo, vero?" domandò retorico Remus, facendosi serio.
"Io credo proprio di no" disse lei, sincera, "Lo vedo cambiato in meglio."
"Allora sono contento per te, lupacchiotta," la rassicurò lui, lasciandole un bacio sulla testa.
"Comunque, tu e Sirius..." cominciò Alice, sorridendo, "Siete davvero adorabili."
"Oh, sì, in effetti lo siamo" concordò Remus, ridendo, "Sono davvero contento che lui ti piaccia."
"Mi piace moltissimo" confermò lei, "E adoro avere Harry come una specie di fratello- andiamo molto d'accordo e gli voglio davvero bene."
"La nostra piccola famiglia..." mormorò lui, sognante.
"Pensi che tu e Sirius vi sposerete prima o poi?" chiese Alice con un piccolo sorriso furbo, mettendo le patate nel forno.
"Beh, uhm..." borbottò Remus, arrossendo dalla testa ai piedi, "Certo, immagino di sì- ma ci siamo ritrovati solo un paio di anni fa, prima di Azkaban eravamo solo ragazzi."
"I genitori di Harry si sono sposati a diciannove anni," puntualizzò lei, ridacchiando alla vista delle guance rosse di suo padre.
"Lily e James erano sempre stati una certezza" fece lui, con un sorriso nostalgico sulle labbra, "Noi ci abbiamo messo un po' più di tempo, soprattutto per via delle circostanze."
"Però, è così ovvio" mormorò Alice, "Il modo in cui vi guardate, dico- è ovvio che vi amate."
"Sei troppo saggia, tesoro" scherzò Remus, sorridendo in modo più aperto, "Ora, su, finiamo di preparare questa cena."
Quando finirono di preparare la cena e di apparecchiare, Alice infornò la torta e chiamò Sirius e Harry, per poi sedersi a tavola con suo padre.
Quella volta, Alice aveva preparato uno stufato di carne e verdure e delle patate al forno e i tre uomini ne erano rimasti a dir poco entusiasti.
Mangiarono a sazietà, chiacchierando e scherzando, soprattutto ridendo quando Alice portò la torta in tavola, profumata e ancora calda.
"Oh, Merlino!" aveva gridato Remus, mettendosi le mani tra i capelli, "Ti prego, portala qui!"
Per rendere le cose più interessanti, Alice fece l'occhiolino a Sirius e fece finta di far cadere la torta, provocando l'urlo straziante di suo padre: "NOOO!" aveva gridato, quasi lanciandosi sul tavolo per evitare la caduta e suscitando le risate sguaiate del resto della famiglia, "Non c'è nulla da ridere! E se fosse caduta?!"
"Oh, papà..." esclamò Alice, praticamente piangendo dal ridere, "Sei adorabile!"
"Nooo!" lo imitò Harry, sbellicandosi e tenendosi la pancia.
"Oddio, Moony!" ululava Sirius tra le risate, "Ti amo troppo!"
"Taci, Padfoot, sono offeso" si lamentò Remus, sporgendo il labbro inferiore, "In questo momento, amo troppo solo la torta."
Continuando a prendere un pochino in giro Remus, mangiarono tutti assieme la torta e, dopo cena, lui riempì sua figlia di abbracci: "Ti preeeego" le diceva, cantilenando, "Me la dovrai fare di nuovo."
"Sì, papà" gli rispondeva Alice, ridendo, "Certo che te la faccio!"
"Per quanto sia fuori di testa in questo momento, sono d'accordo con lui" fece Sirius, massaggiandosi la pancia, "Era deliziosa!"
"Quoto!" esclamò Harry, facendo un incantesimo che lavasse i piatti.
Dopodiché, andarono in salotto e si misero tutti assieme sul divano, davanti al camino: "Sai, Sirius" cominciò Harry, ridacchiando, "La McGonagall prima ha scoperto che tu e Remus state ancora assieme."
"Oh, Minnie..." mormorò il suo padrino, facendo finta di asciugarsi una lacrima, "Quanto mi manca."
"Aveva fatto un'altra scommessa," rise Remus, appoggiandosi alla sua spalla con la testa.
"Silente le deve dieci galeoni," continuò Alice, sorridendo.
"Di nuovo?" esclamò Sirius, scoppiando a ridere, "Non sapevo che scommettesse ancora su di noi."
"Oh, eccome se lo fa!" assicurò Remus, divertito, "Racconta ai ragazzi di quel San Valentino."
Alice e Harry si sedettero sul pavimento, impazienti.
"Adoro raccontare questa storia," fremette Sirius.
Si sfregò le mani con un'espressione furba poi, con un tono solenne, cominciò: "Eravamo al quinto anno e si avvicinava San Valentino- ero a lezione di Trasfigurazione con James e Lily e Remus mancava, perché la luna piena era appena passata e si stava riprendendo in infermeria" raccontò, accarezzando i capelli a Remus e guardando i ragazzi davanti a lui, mentre il fuoco del camino disegnava ombre sul suo volto, "Avevamo appena finito, così mi stavo alzando per andare a far visita a Moony, ma Minnie mi fermò."
Fece una pausa, godendosi le espressioni di attesa di Alice ed Harry.
"Minnie mi fermò e disse: «Signor Black, si può fermare un attimo? Le devo parlare», io raggelai perché pensavo che avesse scoperto qualcuno dei miei scherzi" continuò Sirius, "Però, Minnie aveva qualcos'altro da dirmi: «Signor Black, lei sa che si avvicina San Valentino?»"
Remus sorrise, arrossendo per il ricordo di quell'avvenimento e nascondendo il viso nel collo del suo amato.
"Io ero molto confuso" fece Sirius, ridacchiando, "E le dissi di sì, che lo sapevo, così lei mi guardò e mi fece una richiesta un po' bizzarra: «Quando chiederà al Signor Lupin di essere il suo Valentino? Insomma sarebbe ora... Non vorrà mica che io perda i miei dieci galeoni con Silente!»"
Harry e Alice si guardarono prima tra loro, poi Sirius e Remus e, infine, tutti e quattro scoppiarono a ridere.
"Non ci posso credere!" esclamò Harry, asciugandosi le lacrime e sbellicandosi, "Te lo stai inventando!"
"Te lo giuro su quello che vuoi!" promise il suo padrino, tenendosi la pancia e prendendo Remus sottobraccio.
"E poi cos'hai fatto?" chiese Alice, ancora ridendo.
"Beh, ecco..." esordì Remus, ancora in preda all'ilarità, "Sirius non era esattamente romantico, perciò a San Valentino è venuto da me e ha detto: «Sai, dovremmo uscire o Minnie perderà una scommessa con Silente e, probabilmente, ci renderà la vita un inferno.»"
"Non è vero!" protestò Sirius, "Ti avevo anche portato una rosa!"
"Avevi pensato di portarla" lo corresse l'altro, divertito, "Poi l'hai usata per fare uno scherzo a Piton!"
"Beh..." fece Sirius, "Come si può evitare di fare scherzi a Piton?"
"Gli unici che ne hanno il coraggio sono George e Fred," dichiarò Harry, facendo finta di rabbrividire.
"I Malandrini sono la loro ispirazione" raccontò Alice, arrossendo un pochino, "Fred me l'ha raccontato ieri sera."
"Mi piacciono questi George e  Fred," approvò Sirius con un sorriso, nutrendo il suo ego.
"Sì" ammise Remus, guardando sua figlia con un sorriso sia intenerito che divertito, "Anche a me."
Più tardi, la famiglia decise di guardare un film babbano e, per l'occasione, Alice fece apparire dei popcorn per tutti. In quella maniera, scoprì che Sirius non era assolutamente in grado di guardare un film in silenzio. Trovava sempre una maniera divertente per prendere in giro ogni personaggio, qualunque cosa stessero facendo- e di conseguenza faceva ridere tutti, perciò nessuno, alla fine della serata, si ricordava di cosa parlasse il film.
Oltretutto, Harry aveva fatto cadere per sbaglio un popcorn addosso a Sirius che, per ripicca, glielo aveva lanciato. In un secondo, i due iniziarono una guerra a colpi di popcorn, in cui rimasero coinvolti anche Remus e Alice.
Perciò, prima di andare a letto, Remus dovette passare una buona mezz'ora a sfilare popcorn dai lunghi capelli di sua figlia: "Mi viene voglia di tagliarteli," aveva scherzato, esasperato.
Quando finalmente andarono tutti a letto, quasi caddero in un sonno profondo, sfiniti dalla giornata intensa ma piena di gioia.

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora