37: Battaglia interna

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Lo aveva abbandonato. Un po' come aveva fatto lui.

L'aveva guardato, baciato e poi se n'era andata. Ma non gli aveva mentito. Il suo sguardo, il suo bacio, il suo cuore che martellava nel petto, quello era tutto vero. Nonostante tutto quello che le aveva fatto, non riusciva a guardarlo in faccia e mentirgli.

Forse era perché odiava le persone che mentivano. I bugiardi, i manipolatori, gli ingiusti. Era stato tutto quello per lei Loki.

Purtroppo era stato anche altro, anzi non purtroppo, aveva amato lui e ogni momento, respiro, battito di cuore, passato al suo fianco, tra le sue braccia, nei suoi pensieri e nel suo sguardo.

Aveva amato tutto di quei momenti, ma più ci pensava e più si rendeva conto che lo sapeva fin dall'inizio che non poteva funzionare con lui, che prima o poi sarebbe capitato qualcosa che le avrebbe fatto aprire gli occhi su che persona era.

E così era stato. D'altronde era il Dio della manipolazione, cos'altro pensava di aspettarsi, se non quello che era capace di fare?

Era stata stupida quel giorno a rivelargli quello che provava, era stata stupida perché si era lasciata andare, aveva deciso che con lui avrebbe potuto aprire il suo cuore, avrebbe potuto essere finalmente una persona migliore.

Ma provare, con lui, le aveva solo portato via ogni cosa, inclusa quella speranza che con difficoltà aveva ricercato e trovato.

Guardava la terra muoversi velocemente sotto il suo sguardo, era sempre più lontana da quel luogo di tristezza, guardava dall'alto le persone che vi abitavano e provava desolazione.

Erano in trappola e non lo sapevano, perché avevano sempre vissuto così. Sapeva bene cosa volesse dire non conoscere la libertà.

E poi il suo pensiero ricadde su Loki, cosa avrebbe fatto quando si sarebbe reso conto di essere rimasto solo, in quel posto? Sinceramente non le importava, era quello che meritava.

In fin dei conti era quello che aveva fatto a lei. Le aveva promesso amore, e alla fine, con una menzogna l'aveva lasciata sola e disperata in un universo che non la voleva.

Quanto intensamente aveva sentito quella solitudine quel giorno, così opprimente e logorante, così spaventosa.

Aveva vissuto moltissimi istanti di solitudine ma scoprire di aver perso tutto in un istante era stato devastante, e ancora di più rendersi conto che era stato tutto falso, che aveva solo giocato con la sua vita e con i suoi sentimenti.

Quanto l'aveva fatta soffrire Loki Laufeyson.

«Brann ci serve anche la tua opinione!» disse suo fratello facendola sobbalzare. Erano fuggiti da Sakaar portandosi dietro anche il simpatico gigante verde che ora era riuscito dopo anni a riacquistare le proprie sembianze umane.

Entrambi la guardavano infastiditi, forse perché oltre a rubare una navetta e scappare non aveva detto nemmeno una parola da quando si erano ritrovati.

Ma non aveva voglia di parlare.
«tornerà, ci troverà, lo fa sempre» non capiva se l'aveva detto per stuzzicarla, ma ci era riuscito eccome.

«sai bene che non mi importa che torni, e nemmeno che ci trovi, più lontano sta da me e meglio è» ringhiò a Thor che sfoderò il suo solito sorriso da ebete. Alzó gli occhi e rigirò lo sguardo.

Era sicura di ciò che aveva detto ma c'era qualcosa, lì nel suo cuore che le sussurrava il contrario, le sussurrava che forse un po' le sarebbe mancato se non l'avesse più rivisto.

«chi lo pensava che la tua prima storiella è stato la persona che ha quasi distrutto la terra» intervenne Banner per fare un commento.

«Steve lo sapeva» fece spallucce

COME FUOCO E GHIACCIO • Loki •Where stories live. Discover now