38: Guerra in atto

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La battaglia era in corso, lei combatteva al fianco della Valchiria mentre Bruce che dopo una caduta un po' brusca dalla navicella, era diventato Hulk ora combatteva contro Fenrir.

Stavano cercando di portare in salvo le persone, che nascondendosi si erano salvate dalla mano di Hela, ma non avevano nulla per metterle in salvo, erano bloccati, senza via di scampo, dato che il ponte arcobaleno era distrutto.

Non aveva usato neanche un decimo della sua potenza solo perché non voleva radere al suolo Asgard è perché non voleva fare del male a quelle persone indifese. Loro cercavano di combattere ma l'esercito di Hela era forte.

Vedeva la loro stanchezza, che erano ormai stremati, e lei non poteva fare altro che continuare a combattere. Il ponte arcobaleno era andato e la navicella era troppo piccola per contenerli tutti.

Thor stava combattendo con Hela ma lei come già sapeva era troppo forte. Prendeva potere da quella terra un po' come lei.

Si, perché lo percepiva, lo sentiva nelle sue ossa che era più forte in quel posto, e percepiva inoltre anche la fiamma eterna che la nutriva come la terra d'oro.

Ma nonostante fosse quasi invincibile, non lo si sentiva affatto, perche quelle persone erano lì e lei non poteva fare nulla per loro nonostante la sua forza.

Proprio a quel punto quando credeva tutti spacciati senti un «vi sono mancato?» che arrivava da dietro di lei, si voltò e vide Loki arrivare sopra un'enorme navicella. Così un barlume di speranza le si riaccese

Oltre a quello il cuore accelerò. Loki lì in quella posizione era bellissimo. Certo nonostante il suo astio nei confronti del Dio, non poteva di certo dire che era brutto.

Scese dalla navicella con un salto e si incamminò verso di lei borbottando un «mi avete lasciato lì» così lei sogghignò. Non c'era nulla da fare, non si sentiva in colpa ora che lo rivedeva, per averlo abbandonato.

«ti ho, lasciato lì» disse lei sorridendo ancora allo sguardo contrariato del Dio. Alzò le spalle giusto per fargli capire che non gli importava nulla nemmeno del suo essere contrariato.

Così a quel punto Loki le prese il viso e la bacio senza un preavviso. Certo, pensò, non avrebbe avuto senso avvisarla dato che avrebbe detto di no al Dio e probabilmente lo avrebbe anche aggredito per la sfacciataggine di una tale richiesta.

Si staccò su tutte le furie, Loki le fece un sorriso e le disse: «mi sei mancata» e a quel punto lei non molto aggraziatamente gli tirò un pugno, dritto nel naso.

A coronare quel pugno così ben piazzato fu un «uuuuh» di un tizio in pietra appena sceso dalla navicella dove era sceso il Dio dell'inganno.

Loki mugugnò portandosi la mano al naso, ma stava ridendo.

«come mai sei così scontrosa dopo che mi hai baciato prima tu? Lo so che mi desideri ancora» disse Loki, gli occhi scuri senz'anima, ecco chi era davvero, pensò subito. Non gli era servito molto per ritornare quel schifoso verme manipolatore che le aveva fatto credere di essere morto solo per regnare su Asgard a insaputa di tutti.

L'avevano infastidita quelle parole in ogni caso, solo perché effettivamente Loki aveva ragione. Lo desiderava.

Perché era attratta da una persona così malvagia? Perché era attratta da persona che la facevano soffrire? Le serie tv su midgard le avrebbero fatto intuire qualcosa come: "problemi genitoriali" e forse un po' di ragione l'avevano.

«bentornato Dio della menzogna, eccoti di nuovo per quello che sei» disse solo. Fece per allontanarsi ma Loki fu più veloce e la blocco.

«smettiamola di combatterci, lo sento che mi vuoi e anche io ti voglio» era allibita, sembrava aver preso confidenza anche se non avrebbe mai dovuto averla nei suoi confronti. Non dopo tutto ciò che le aveva fatto.

«volersi? Si Loki ti ho voluto, ti ho amato e così facendo ti ho alimentato, purtroppo non l'ho fatto in modo positivo, ho alimentato la tua cattiveria, la stessa con cui hai deciso che sarebbe stato meglio mentirmi che tentare di volermi a tua volta. E adesso nonostante una parte di me stia provando ancora molto per te, tu mi hai polverizzata quel giorno, e io sono riuscita a ricompormi, solo che adesso non vedo da nessuna parte spazio per te sia nel mio cuore che in qualsiasi altra parte.» non era vero, il suo cuore avrebbe sempre avuto spazio per lui, ma il fatto era che non lo voleva perché non sarebbe riuscita a ricomporsi di nuovo se l'avesse distrutta ancora. Il meccanismo che si stava attivando in lei era semplicemente preservazione

Avrebbe detto così se avesse avuto tempo. Invece disse solo «No. Non ti voglio»

«quando smetterai di mentire a te stessa?» intervenne Loki irritato. «non sei una ragazzina Midgardiana bionda, non sei stupida, quindi smettila di comportarti come tale.» continuò offendendola, anche se aveva offeso ancor di più le bionde. Aveva più pregiudizi lui che l'intero universo, e lì aveva su ogni cosa.

«quando smetterai di usare sempre la stessa scusa, per nascondere il fatto che hai paura di provare di nuovo con me, anche se lo vorresti?» era proprio diventato egocentrico, o forse lo era sempre sempre stato?

«io ti ho già chiesto scusa, ti ho implorata, ti ho dimostrato che sono cambiato, per quanto possibile, cosa posso fare di più per farmi perdonare? Nulla. Basta, ora sta a te decidere, o rischi oppure te ne vai per sempre!» Ringhiò Loki, stufo di sentirla sempre reclamare le solite scuse per non riprovare con lui, era stato sincero tutte le volte in cui si era scusato...ok, forse non tutte, ma la maggior parte delle volte si... e adesso la guardava e la voleva, eccome se la voleva, ma se non l'avesse lasciata andare, lei non sarebbe mai tornata da lui.

Doveva usare un po' di ingegno. E fino ad ora tutto ciò che aveva pianificato era andato in fumo.

Se quella dea non fosse stata così orgogliosa e così testarda e così bella.

Perdio, più la guardava e più la trovava bella, le sue curve, i suoi capelli mori, quasi neri che le ricadevano sulle spalle ondeggiando come le sue fiamme. E quegli occhi di quel castano profondo, erano come due pozze di miele. La desiderava, la bramava. Dopotutto se non poteva avere un trono almeno voleva avere lei. Doveva essere sua e di nessun altro.

«no» disse lei. Solamente un no. Senza aggiungere altro, non disse che se ne sarebbe andata o che non avrebbe mai riprovato e quindi questo lascio un po' di speranza al Dio.

Lei si voltò verso la battaglia dove Thor aveva appena fatto il suo ingresso in modo plateale, con... un occhio solo?

Le si accesero due tizzoni ardenti nelle mani e da lì spuntarono due spade di fuoco, le fece roteare su se stesse in modo elegante, la sua pelle ovviamente iniziò a tingersi come le aveva mostrato già.

E lui la desiderava ancora di più così, occhi oscuri, due buchi neri, pelle del colore della pece con disegni delle tonalità del fuoco che le creavano solchi sulla pelle. Era un miraggio.

«metti in salvo tutte queste persone Loki» gli disse con quella voce melodica. Quella voce poteva ammaliare chiunque.

Dopodiché si incamminò verso Thor la vide parlare con lui e poi scagliarsi contro Hela

È proprio in quel momento un brivido gli percorse l'intero corpo. Stava guardando la sua amata gettarsi verso morte certa? Oppure lei era più forte di quello che avrebbe mai creduto?

So' di essere stata via per molto, e mi scuso 🥺
Però porto buone notizie, aggiornerò la storia un capitolo a settimana, comunque i capitoli rimanenti sono questo più altri due quindi la storia sarà finalmente conclusa entro tre settimane al massimo.  Detto ciò ringrazio chi ancora segue la mia storia nonostante sia passato molto tempo, spero che questo capitolo della ormai quasi conclusa storia di Brann e Loki piaccia a tutti. E tenete a portata di mano i fazzoletti per i prossimi due capitoli, mi raccomando!

COME FUOCO E GHIACCIO • Loki •Where stories live. Discover now