36: Fuoco che brucia

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Ero una terra desolata anch'io,
Dove non cresceva mai un fiore,
Ero un'erba sconfitta
E pur essendo primavera
mi aveva rapito l'inverno.
Per anni non vidi l'alba,
E neanche conobbi le tenebre
Per anni fui indeciso
Se il bene e il male fossero fratelli.

Loki la guardava da lontano e non poteva fare nulla, ogni risorsa che aveva usato per avvicinarsi a lei non erano serviti a nulla.

La guardava con desiderio e la vedeva allontanarsi sempre di più. I suoi tentativi erano inutili.

Ormai non era solo lontana, era quasi scomparsa.

E quando pensava di essersi avvicinato almeno un po' non era così. Lei non l'avrebbe perdonato mai, e lui non poteva fare altro che capirla.

Mai si era sentito così disperso in tutta la sua vita.

Brancolava nel buio dei suoi sbagli e cercava un barlume di luce negli occhi della sua amata, senza trovarvi niente.

Quegli occhi non avrebbero più potuto guardarlo come prima: amore, desiderio, speranza. Ora tutto quello che emanavano era rabbia, dolore e disprezzo.

Le aveva fatto molto male, doveva ammetterlo e conviverci per il resto dei suoi giorni. Infondo l'aveva voluto lui.

Aveva compiuto quel gesto stupidamente, credendo che lei sarebbe stata meglio senza di lui, e per un attimo l'aveva vista stare meglio, tra le braccia di Steve Rogers...quella sottospecie di barbie soldato...

quando pensava a lui una gelosia incontrollabile gli affiorava, probabilmente perché sapeva che l'avrebbe resa più felice di quanto lui avrebbe mai potuto fare.

Eppure, quando era in compagnia del soldato, ogni volta vedeva un velo di tristezza nei suoi occhi. Alcune volte si ritrovava a sorridere di questo perché in fondo non l'aveva ancora dimenticato del tutto.

Era subdolo lo sapeva, ma in quei momenti non aveva potuto appendersi a nient'altro che a quello sguardo. Quella tristezza era per la sua perdita.

La persona che aveva amato con tutto il cuore e per la quale adesso provava ribrezzo e odio profondo.

Tutto per colpa sua.

Alla fine sapeva anche lui che il filo tra amore e odio era davvero molto sottile, e a dirla tutta quel filo l'aveva spezzato da molto tempo.

Aveva cercato di fare di tutto e forse si era allontanato ancora di più da lei.

La amava così tanto... ora la guardava, lei era lì con il broncio, era sempre imbronciata, e questo la rendeva ancora più bella.

Il corpo filiforme, con i punti giusti prosperosi. Aveva indosso la sua armatura nera e rossa e uno spadone che le passava dietro la schiena e le conferiva regalità e un'aria che incuteva timore.

Aveva le braccia incrociate ed era poggiata alla parete, stava aspettando che suo fratello Thor facesse la sua entrata nell'arena per combattere contro il campione.

Aveva un naso piccolino leggermente all'insù, ma neanche troppo, le labbra erano imperfette, il labbro inferiore era più carnoso di quello superiore, ed era per questo che gli piacevano tanto.

Gli occhi di un castano chiaro, avevano un contorno blu che probabilmente lei non aveva mai notato.

La pelle era diafana e i suoi capelli che prima portava lunghi ora erano corti sopra le spalle e le incorniciavano il viso ancora meglio.

Era bellissima.

«che cos'hai da guardare?»chiese aspramente la voce di Brann.

Lui si risvegliò dai suoi pensieri.

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