10: verità infiammabile

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Aveva capito una sola cosa in quel momento, se avesse sprecato tempo per sistemare il suo passato, avrebbe rovinato senza mezze misure anche il suo futuro.

Non era un segreto dell'umanità il fatto che il tempo fosse infinito, ma per lei in quel preciso momento era inesorabilmente limitato.

Se avesse aspettato ancora molto a liberare Loki, non ci sarebbe più riuscita, e lo avrebbe perso per sempre.

Loki, l'unico suo pensiero fisso da quando l'aveva incontrato la prima volta. Era mai possibile che un essere vivente potesse attirare così tanto la sua attenzione da farla sognare ad occhi aperti? Si sentiva così patetica, l'attrazione era un cosa da deboli, il sentimento ancora di più, era ovvio che anni di sofferenze a causa dell'amore non le avevano fatto capire nulla.

Non le era mai capitata una cosa simile, con nessun uomo sull'intero universo, eppure il Dio dell'inganno aveva qualcosa di diverso. Qualcosa di attraente e misterioso, che incessantemente l'attirava.

Era troppo calmo? O troppo rumoroso? Forse le piaceva perché era rumoroso anche da calmo, i suoi occhi e il suo cervello gridavano mentre lui stava zitto.

Prendeva le cose troppo seriamente? O non le prendeva seriamente mai? Era sicura che ogni cosa, da lui, venisse presa seriamente, ma dal modo in cui si comportava, pareva il contrario.

Era troppo sensibile? O aveva un cuore di ghiaccio? Sicuramente la seconda, anche se sotto quel ghiaccio impenetrabile si celava del sentimento, della sensibilità.

Odiava con ogni fibra del suo corpo tutti? O era capace di amare tutti con ogni pezzo del suo cuore? Sembravano scemenze, Loki sembrava odiare tutti e non amare nessuno, però lei sapeva una cosa, una persona nel mondo lui l'amava, sua madre Frigga. L'aveva potuto notare da quell'incontro che avevano avuto, lui l'amava e per tentare di non farsi scoprire le parlava con disprezzo però lei aveva capito, c'era affetto nella sua voce nonostante cercasse di nasconderlo con ogni mezzo possibile.

Lei e Loki erano completamente diversi, lei era come il fuoco e lui era come il ghiaccio ma nonostante questo erano terribilmente simili. Era attratta da lui forse perché non lo capiva fino in fondo è come una enigma voleva risolverlo a tutti i costi.

Per questo sarebbe tornata da lui, ad aiutarlo, a capirlo, e forse e solo forse ad amarlo.
Che cavolo hai pensato? Gridò una vocina dentro la sua testa. Amarlo? Tu, amare il Dio delle malefatte? dell'inganno? Un Dio del male?

Ma lei aveva vissuto il male, l'aveva vissuto e sentito nelle sue ossa, a schiacciarla come un masso, lo aveva sentito per anni, secoli, e mai avrebbe comparato questo a Loki Laufeyson. Perché seppur il Dio avesse commesso gravi crimini, imperdonabili e sbagliati nel profondo, poteva percepire che in lui ci fosse stato davvero del bene. Non in quel momento magari ma una volta si, e adesso era coperto, ben nascosto negli abissi del suo essere, reso invisibile, ma sempre presente.

Perché effettivamente non sempre chi era paragonato ad un mostro, era un mostro anche nella realtà. Altrimenti lei sarebbe stata il mostro più orribile di tutti, e questo non poteva accettarlo.

Camminava regalmente proprio come quel giorno in cui l'aveva incontrato la prima volta i capelli mossi e castani scuro quasi neri che allora le toccavano leggermente le spalle e che ora le arrivavano fino alle scapole e sbattevano ad ogni suo passo le labbra rosate strette in una linea salda.

«lei! Si fermi!» ordinò la voce di una guardia di Odino apparsa magicamente alle sue spalle.

«non avete niente altro da fare, voi?» domandò voltandosi e bloccandosi a pochi metri dall'uomo in armatura.

COME FUOCO E GHIACCIO • Loki •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora