Benvenuto a Goldenland

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Prologo

Goldenland
Anno 1688
Destinazione Quarta stella a sinistra, mondo formato da cinque habitat di cui uno, quello di Terra, simile alla Scozia
Popolazione Umani goldeniani, Umani pelle rosa, Figure mitologiche reali e viventi, Figure mitologiche mostruose

Vivo in un mondo fatto interamente d'oro, anche la maggior parte degli esseri umani lo sono! Beh, loro si sono evoluti, hanno vinto le loro debolezze e posseggono solo virtù; nel loro vocabolario non esistono più le parole Egoismo, Criminalità, Ignoranza, Cattiveria, Razzismo. Quelle le hanno lasciate a me e a una ventina di altri che siamo rimasti attaccati alle nostre origini e a quelle definizioni, gli unici rimasti con la pelle rosa a indicazione di ciò.

Tra noi pelle rosa c'è chi è cattivo, chi è razzista, chi ti ucciderebbe solo perché l'hai guardato un po' più del dovuto oppure perché non capiscono cosa gli dici e nell'insicurezza è meglio reagire così che mostrarsi debole e se parli con uno psicologo per loro c'è sempre una spiegazione per i loro disagi: il contesto in cui si è nati, il rapporto con i genitori, la pazzia...

Solo io non ho scusanti perché la mia vita è guidata da mero Egoismo e Pigrizia, diciamoci la verità si fa troppa fatica ad essere buoni. In realtà ho salvato molte vite dietro lauti compensi; più la ricompensa è alta e più possibilità hai di diventare mio cliente, una volta valutato se la fatica e il pericolo valgono la cifra pattuita, dovendo assolvere un incarico alla volta, scelgo prima quello con il tornaconto più alto, poi a seguire gli altri. Se non c'è tornaconto perché sfiacchirsi ad aiutare gli altri?

Proprio stamattina aspetto un potenziale avventore. Eccolo che arriva, d'aspetto sembrerebbe molto ricco e benestante, abiti eleganti, fisico asciutto, sui cinquanta, portamento regale. Vediamo cosa vuole e se mi conviene.

<Buongiorno signor Murdock, mi presento, Ezechiel Saint Clare e vengo dalle lontane colline a nord-est la dove tramonta il nostro secondo sole> mi dice l'uomo con voce sommessa e profonda e guardandosi intorno.

<Piacere signor Saint Clare, immagino sia qui per offrirmi un lavoro, giusto?>

L'uomo annuisce ed estrae qualcosa dalla tasca del panciotto, una foto che mi mostra. Vi è rappresentata una ragazza dalle fattezze spettacolari, sembra una giovane valchiria e che fantastico contrasto tra il dorato di tutta la sua persona e il blu ottanio dei suoi occhi grandi e penetranti. Per la prima volta sono rimasto colpito dal soggetto in questione.

<Chi è la ragazza?>

<Mia figlia, l'unica appartenente alla mia famiglia rimasta in vita, nonché unica erede dei miei averi>.
Sentito questo guardo l'uomo come un cane guarda il suo osso.

<È partita due mesi fa negli altri habitat, in cerca di diamanti per ampliare la sua collezione, ma da una settimana non ho più sue notizie, lei deve riportarmela. Riceverà diecimila tinchi d'oro e se ne ha trovati le consegnerò quattro diamanti!>

Santa pace e chi ha mai avuto tanto prima d'ora.
<Vi dico già da ora che accetto l'incarico, domani mattina sarò operativo! Sapete da dove è partita e dove è arrivata?>

<No, ma so per certo che ha visitato tutti gli habitat!>
risponde l'uomo salutandomi poi rincuorato e se ne va.

Partenza

Dopo aver preparato lo zaino - più grande all'interno che all'esterno - con cibo, bevande, funi, un telescopio, scarpe da ghiaccio e una muta da sub, sono partito per un giro di ricognizione nel nostro territorio, quello di Terra, ma naturalmente non trovando tracce della giovine. Se fosse stata qui non avrebbe fatto preoccupare suo padre non dando sue notizie.

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