La Storia Dei Van Der Draak

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Prologo
CASTELLO HET NIJENHUIS
Olanda

Tutti noi dovremmo conoscere la storia della nostra famiglia, soprattutto chi, come me, ha un destino e una missione da compiere. Mi chiamo Ivor Van der Draak* e ho dodici anni.

Quanto state per leggere, succede da secoli, il mio primo avo, Aad Van der Draak, lo fece scrivere come monito per i suoi successori e ora è contenuto in un libro dalla copertina blu cobalto che mia madre, Suraya, mi leggeva da piccolo; esso contiene la nostra genealogia e il nostro compito da svolgere per l'intera durata della nostra vita. Questo viene tramandato nei secoli, fin dal XIII, da lui, a me oggi e fino alla fine dei tempi.

Non so se dire "grazie o a causa" di un'anomalia genetica*, tutti noi della stirpe possediamo un DNA composto da una quadrupla elica e questo ci permette di essere metà umani e metà draghi. Viviamo tutti nel CASTELLO HET NIJENHUIS ubicato a HEINO in Olanda, si tratta di una vera e propria oasi di estrema bellezza che ha ospitato tantissimi membri nobili nel tempo. La sua storia inizia nel Basso Medioevo, oggi è un vero museo con tante opere d’arte, la cui collezione è stata ampliata grazie alle opere private di Signor Dirk Hannema, ultimo coabitante di mia madre nel castello. In tutta la zona che circonda il castello c’è un’area boschiva dove poter passeggiare.

Nel sotterranei del maniero, cosa mai vista prima d'ora, abbiamo una caverna che raggiunge picchi di temperatura sia bollente che molto fredda. I picchi d'aria rovente aiutano a farci tornare da maestosi rettili alati a persone mentre quella torrida provoca esattamente l'opposto.

Io sono l'unico della famiglia a essere un drago d'aria; mia madre dice che si vede dall'ispirazione, visione interiore e forte vitalità che possiedo. Nessuno della nostra casata è così e come tutti i rettili alati che si rispettino anche noi abbiamo il nostro tesoro da proteggere ma lasciate che vi racconti la mia storia.

CASTELLO HET NIJENHUIS
Olanda 2008

In una notte buia e ventosa di dodici anni fa, sono nato io, Ivory Van der Draak. Quando sono venuto al mondo, ero molto esile e i dottori non sapevano come giustificare la frattura di molteplici ossa, visto che ero appena uscito dal ventre materno con un comodo, almeno per me, taglio cesareo. Quindi non c'era spiegazione a tutto ciò.

Durante la degenza in ospedale, tutti i giorni piangevo per farmi portare da mia madre, avevo bisogno di lei, del suo contatto, un'esigenza viscerale di sentire il suo calore trasferirsi su di me. Dopo tre mesi finalmente ci fecero uscire, le mie fratture migliorarono un pochino, mia madre si mise in piedi tre giorni prima delle nostre dimissioni. Ogni mese dovevo tornare a controllo. Inizialmente mi diagnosticarono l'osteogenesi imperfetta, abbreviato in OI, indica un'anomalia nella formazione delle ossa. Viene spesso indicata comunemente anche come "malattia delle ossa di vetro" o anche "di cristallo" perché caratterizzata  da una ridotta densità ossea e da un'elevata fragilità. Notando poi che non si verificarono deformità né problemi cardiaci o respiratorie, le mie fratture rimasero un mistero fino agli otto anni con la mia prima trasformazione. Fu lì che capii di non avere nessuna malattia ma un destino.

Di quel giorno, oltre l'orrendo ricordo del dolore delle ossa che si frantumavano per lasciare spazio a delle altre più grandi che sostenessero la fisionomia di un cucciolo di drago, rammento soprattutto il momento in cui mia madre si trasformò e ...

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Di quel giorno, oltre l'orrendo ricordo del dolore delle ossa che si frantumavano per lasciare spazio a delle altre più grandi che sostenessero la fisionomia di un cucciolo di drago, rammento soprattutto il momento in cui mia madre si trasformò e mi diede la prima lezione di volo. Il vento sulla faccia e mia madre che telepaticamente mi dava istruzioni su come mandare avanti il mio giro di ispezione, mio padre si affacciò dalla finestra dell'ufficio; mamma mi fece arrivare fino a lui, in modo che potesse vedere i miei progressi. Lui agitò le braccia per farsi vedere da me ma l'avvistai da molti kilometri di distanza.

Noi abbiamo la vista dotata di un eccellente senso della profondità, che ci permette di misurare le distanze con molta accuratezza, e inoltre una straordinaria visione periferica. Possiamo percepire i dettagli e il movimento due volte più lontano di un umano in condizioni di luce diurna, e la nostra luce si adatta perfettamente a condizioni di luce stridenti e abbaglianti. Possiamo osservare il sole in una limpida giornata estiva e non subire alcuna perdita della vista. Solo le aquile ed altri uccelli predatori possono compiere simili gesta visive. Vediamo fin troppo bene in condizioni di illuminazione fioca. Alla luce della luna vediamo altrettanto bene che alla luce del sole. Persino in condizioni assai peggiori di quelle di illuminazione fioca, possiamo vedere fino a quattro volte più lontano di un umano nelle stesse condizioni. Possiamo persino vedere in totale assenza di luce. Quando una fonte luminosa è presente, vediamo a colori. La nostra capacità di riconosere le tonalità è tanto sviluppata quanto quella di un umano. In assenza di luce, la nostra vista è sempre in bianco e nero.

Ogni giorno che passava, la mattina vivevo la mia vita da umano e la sera esercitavo le mie doti di drago. Per un anno intero ho continuato così. Per i miei dieci anni la mamma mi regalò il libro blu della nostra storia e da lì scoprì che tutta la mia stirpe, da Aad Van der Draak (ottocento ventuno anni) a mio nonno Irving Van der Draak (cento ventuno anni), vive indisturbata nei sotterranei del nostro castello e che quando mia madre avrebbe raggiungerà un'età in cui l'essere umano non possiede più la vitalità necessaria per adempiere al nostro compito, subentrerò io a lei. E già come ogni buon drago che si rispetti anche noi Van der Draak abbiamo un tesoro da proteggere. Per voi la vostra famiglia non è un prezioso tesoro da proteggere con le unghia e con i denti? Già è proprio questo il nostro compito. Proteggere la nostra famiglia, il tesoro più prezioso che possa esistere sulla faccia della terra e tra qualche anno toccherà proprio a me farlo. Io sono pronto e voi altri?

Note

*Ivor Van der Draak = Avorio del Drago

*Anomalia genetica = In un gene specifico possono verificarsi piccole alterazioni.
Tali mutazioni non influiscono sulla struttura dei cromosomi, pertanto non si possono osservare durante l’analisi del cariotipo o in altri esami cromosomici, sono necessari test genetici più specifici.
Alcune mutazioni genetiche non causano problemi, altre causano pochi problemi o solo problemi poco rilevanti.
Altre provocano disturbi gravi.

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