☘ RINUNZIO ☘

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«Si flette il corpo, soggiogato dai demoni che solo Dio potrà abbattere»

La mente umana è una vittima. Ed i suoi carnefici sono le false credenze che hanno la capacità di insinuarsi in essa e di porvi dimora per secoli e secoli, senza che neanche una fioca luce di conoscenza possa scalfire le tenebre. Nel pregiudizio e nella non conoscenza risiedono le basi delle male lingue e tutto è da ricondurre quindi al serpente velenoso dell'ignoranza; senza di esso le uniche vie che la società percorrerebbe, sarebbero quelle della comprensione e dell'accettazione. L'uomo, dopo millenni, avrebbe dovuto sviluppare una sorta di preconoscenza, per distinguere le buone dalle cattive idee che poi diventano convinzioni deleterie; ma la verità è che non tutti al giorno d'oggi possiedono questa magnifica capacità e forse non gliene si può fare neanche una colpa, non sono stati loro a chiedere di voler crescere così; quella mentalità gli è stata posta fin da bambini ed arrivati alla vecchiaia i pilastri di ciò che considerano giusto, non si sgretolano più, ma piantano solo radici più profonde.

Il grande crocifisso di legno appeso sopra l'altare, gli aveva da sempre lasciato un certo senso di inquietudine. Quel corpo scolpito e levigato, in maniera da renderlo gracile e mal ridotto, permetteva ad un senso di nausea di farsi strada nel suo stomaco ed incrementava quando lo sguardo si posava su quel volto trafitto da sofferenza. Gli occhi sapevano di morte e sembravano scrutarlo nell'animo, ma era l'unica via di salvezza, avrebbe dovuto aggrapparsi ad essa con le unghie per liberarsi dai suoi demoni interiori. O almeno, era questo quello che gli dicevano costantemente, giorno dopo giorno. Inginocchiato, sembrava tutto più grande e possente in quella chiesa, ogni cosa sembrava sovrastarlo «Chi sei!? In nome di Gesù!» arrivò forte e chiara quella voce, sentendosi strattonato per la maglietta. Cadde seduto a terra, non capiva cosa stesse succedendo. Perché l'uomo che lo aveva cresciuto con tanto amore, si stava comportando in quel modo? «Da quanto tempo lo disturbi? Da quando è bambino?»

Lo fece girare nella sua direzione, aveva le lacrime agli occhi e solo la fioca luce di una candela, gli rischiarò il volto «Rinunzi a Satana?» lo guardava sbalordito ed incredulo. Era convinto di quel che diceva, non faceva una piega, la sicurezza che aveva nel parlare, avrebbe convinto chiunque «"Rinunzio" devi dire» abbassò il tono per un attimo ma poi riprese a guardarlo come se in lui ci fosse qualcosa che non andasse, come se non si stesse rivolgendo a quel ragazzo ma ad una entità superiore. Incerto, pronunciò quelle parole, sperando che tutto potesse finire in quell'esatto momento «Rinunzio»

Le dita del pastore della chiesa, si ancorarono, incespicandosi, tra le ciocche dei capelli del ragazzo e le tirarono indietro, facendogli digrignare i denti «Ti ordino Satana, lascia stare questo servo di Dio, vattene!» quell'ampio luogo sembrava fare da eco e rese la scena solo più macabra, quando il rimbombo di un forte schiaffo risuonò tra quelle mura «Quando lo lascerai stare?!»

Le mani di Jungkook si ancorarono ai polsi di suo padre, volendogli far mollare la presa dolorosa «F-fa male» ed a quella affermazione gli occhi dell'uomo si spalancarono come se avessero ricevuto un segno «Ecco, vedi, qui c'è qualcosa, sei disturbato. L'entità è dentro il tuo corpo e va tirata fuori» venne trascinato per qualche metro sulle fredde mattonelle del pavimento, fino a quando le sue ginocchia non sbatterono contro una bacinella ricolma d'acqua «Se non ti liberi morirai! E sarà una morte violenta! Il maligno ti farà morire ammazzato. Hai veramente il nemico con te. Quello che vuole alla fine, è farti morire...dannato per giunta!»

Alle sue orecchie arrivavano solamente una valanga di parole senza senso, uno sconcerto di credenze fasulle «Satana stai bruciando, stai bruciando! Non puoi resistere, vattene!» la testa gli venne spinta dentro quel liquido, le mani si ancorarono ai bordi per cercare di risalire, senza riuscirci «Dio è con me! Io sciolgo, spezzo, rompo e anniento, nel nome di Gesù! Per il suo preziosissimo sangue!»

Recuperò attraverso un grande respiro tutta l'aria che poté. Una miriade di gocce gli rigarono il volto, confondendosi con le sue lacrime. Il petto si alzava ed abbassava velocemente, annaspava in cerca di ossigeno «Guarda che acqua nera! Guarda quanti demoni!» l'esclamazione venne seguita da un nuovo tuffo. I secondi sembravano minuti lì sotto.

«Incontriamoci più spesso, al tramonto del sole» gli risuonarono in mente quelle parole, le mani che scorrevano sui suoi fianchi e la bocca ricolma di baci «Non resisto un giorno senza toccarti» stava procedendo tutto così bene, fino a qualche ora prima. Perché tutto era dovuto precipitare così velocemente? «Non ci vedranno, nessuno lo saprà, resterà una cosa tra noi» non era assolutamente vero, li avevano scoperti in flagrante e dalla persona più sbagliata al mondo, suo padre, il pastore della chiesa, di quel piccolo paesino in cui abitava.

«Ti sento! Lascialo in pace e non farlo cadere in tentazione!» lo tirò nuovamente su e la vista fu sfocata, le pareti giravano, i polmoni si contraevano dal dolore «B-basta, per favor-» di nuovo giù, in quel mare di ignoranza che quell'uomo portava con sé, convinto di aver tra le mani un battaglione di demoni da sconfiggere. Quando in realtà, vi era solo un ragazzo di sedici anni, che si stava affacciando alla vita, esplorandola in ogni sua sfaccettatura con le ali della giovinezza, che gli furono però tappate in quell'esatto istante.

«Dio è con me! Io sciolgo, spezzo, rompo e anniento, nel nome di Gesù! Per il suo preziosissimo sangue! Affinché questo figlio di Dio, possa guarire!»

Oh Jungkook, se solo avessi saputo prima quello che ti stava succedendo, se solo avessi saputo come agire, se solo avessi stretto più forte la tua mano ed estirpato quei dannati pensieri. Io...io, solo, mi odio così tanto e mi dispiace per tutto.

𝑳𝑨 𝑩𝑬𝑳𝑳𝑬𝒁𝒁𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳'𝑰𝑵𝑽𝑰𝑺𝑰𝑩𝑰𝑳𝑬 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏWhere stories live. Discover now