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19.

<<Una stella per un'altra stella>>

Sembrava diventata un'abitudine il viaggiare insieme silenziosamente. Così come quello di andata, il viaggio di ritorno passò tra sospiri, cose non dette e pensieri indecifrabili. Taehyung guidava ed ogni tanto l'occhio gli cadeva sul profilo di Jungkook, avrebbe tanto voluto sapere cosa gli passasse per la testa, ma aveva quasi paura di chiederglielo. Stette sempre sul punto di riempirlo di domande, ma poi prendeva un profondo respiro e si calmava. Sapeva che l'altro avesse costantemente bisogno di aria, di spazio attorno a sé e l'assillarlo non era un'idea geniale. Così lo lasciò stare, sperando che una volta arrivati sarebbe stato proprio il corvino a prendere parola «Pronto?» finì di parcheggiare la macchina al solito posto, lungo le mura medievali di Mora ed il vedere quel visino a tratti preoccupato, gli fece stringere il cuore «Tranquillo andrà tutto bene» gli poggiò una mano sulla gamba e gli sorrise caloroso, prima di farsi nuovamente serio, quando i loro occhi finalmente si incontrarono «Ascolta, ho riflettuto molto sulle parole da dirti. Sono sempre stato convinto che bisogna calibrare la lingua o si potrebbe creare, anche involontariamente un casino» ed era vero, forse quel silenzioso viaggio, aveva fatto bene anche a lui, gli aveva chiarito dei dubbi e per la prima volta riuscì veramente a trovare le giuste parole da rivolgere a Jungkook, sperò solo che non fosse già troppo tardi, che anche quella volta fosse arrivato in tempo per afferrargli la mano.

Vedeva le sue preoccupazioni e l'affrontare tutte quelle facce velenose di quel paese, non era di certo una cosa da niente e Jungkook aveva bisogno di aiuto per farlo «Ti vedi sbagliato solo perché ti hanno convinto di esserlo, quando in realtà non è così. Non puoi permettere che gli altri decidano o modifichino il tuo essere. Sei tu che devi stabilire chi tu sia. Sei una brava persona Kook ed hai una grande bellezza interiore. Io te lo ripeterò sempre ma non cercare consensi da parte di altri perché è raro che li riceverai e se riporrai in loro fiducia, le tue aspettative saranno deluse per la maggior parte delle volte. È una sorta di auto convinzione, fai prima a cambiare il tuo modo di guardarti. Sai solo tu di cosa hai bisogno, non lo sa nessun altro, nemmeno io. Posso intuirlo certo, ma sicuramente non posso entrare nella tua testolina e scoprirne i minimi particolari. Prendi una tua decisione con tutta la calma del mondo. Io sarò qui ad aspettarti, sempre e comunque»

Jungkook tirò su col naso e si sporse, allungando le braccia ed allacciandole attorno al collo di Taehyung. Ne sentì il bisogno impellente, voleva percepire il suo calore. Sprofondò col viso nell'incavo del suo collo, ispirandone il profumo quando l'artista rafforzò la presa e con le labbra a sussurrargli sulla pelle gli disse un «Scusami»

Taehyung gli passò amorevolmente la mano sulla schiena per poi risalire a giocare con alcune sue ciocche «Perché ti stai scusando?» chiese nel mentre che prese a lasciare tanti piccoli bacetti su quella testolina che tanto adorava e Jungkook scosse quasi impercettibilmente la testa «Paranoie mie, non ti preoccupare» ed una lacrima gli sfuggi al controllo, ma fece finta di niente, non voleva farlo preoccupare oltre «Grazie Taehyung, per esserci sempre stato» in ogni momento da quando lo aveva conosciuto, non si era mai più ritrovato a stare da solo. I ricordi con lui al laghetto, a Seoul, persino quelli in chiesa, facevano risplendere quel posto sotto una nuova luce.

Taehyung si staccò leggermente, il giusto per poterlo guardare in volto. Lo osservò per bene e deglutì forzatamente, che diavolo stava succedendo? «Sembrerebbe quasi un addio» pensò di sdrammatizzare la situazione, gli stavano passando pensieri per la mente senza senso, Jungkook non lo avrebbe mai fatto, assolutamente no «Guarda che ci rivedremo presto» gli accarezzò delicatamente una guancia facendogli tremare il cuore «Sì, sì hai ragione» Jungkook chiuse gli occhi per un attimo, accucciandosi contro il palmo dell'altro e tenendoselo stretto al viso. Poi lo guardò e la richiesta che fece, portò Taehyung a sorridere immensamente «Posso baciarti?»

«Non dovresti neanche chiedermelo» ed il fatto che Jungkook avesse preso l'iniziativa, afferrando l'altro per le spalle e tirandoselo contro, riuscì a calmare Taehyung. Ogni pensiero negativo si era volatilizzato. Il corvino non era uno sprovveduto, sapeva giocarsele bene le sue carte e lo fece per entrambi. Taehyung doveva restare sereno il più possibile e Jungkook voleva godersi quegli ultimi attimi con lui «Sei una persona speciale Taehyung. Se veramente ci sarà una prossima vita, spero con tutto il cuore di rincontrarti»

Eppure quella frase, non suonò per niente strana. Sembrava una cosa bellissima, detta in un momento bellissimo. E forse fu solo colpa di Taehyung, se non le venne dato abbastanza peso «Sono certo che accadrà»


Erano scesi dalla macchina e passo dopo passo si erano ritrovati davanti la locanda di Jin. Non volevano separarsi e men che meno salutarsi di già «Vuoi salire in camera un attimo? Il tempo che mi cambio e poi andiamo in chiesa insieme» e Jungkook annuì seguendolo, sospirò di sollievo quando all'interno non trovarono il proprietario, forse uscito a fare qualche commissione al suo solito, aveva lasciato un paio di chiavi a Taehyung, aveva capito di potersi fidare di quel ragazzo «Devi lavorare?» 

«Sì, ho un po' di tempo da recuperare» aprì la porta di camera sua ed andò verso l'armadio, sorridendo quando recuperò un piccolo sacchettino di velluto, che si era dimenticato nella foga di scappare a Seoul «Vieni Kook» e l'altro si avvicinò guardandolo sospetto, cercando di capire cosa stesse facendo e architettando. Con Taehyung non si poteva stare tranquilli un attimo, in senso positivo ovviamente «Cosa?» domandò titubante e l'artista fece un gesto con la mano «Girati di spalle» e vedendo l'esitazione negli occhi dell'altro roteò gli occhi al cielo «Dai su, non mordo mica» e quando lo fece Jungkook si sentì una nuova presenza, leggermente fredda attorno al collo «Ecco qua»

Abbassò lo sguardo e spalancò la bocca sorpreso quando la vide «Una collana?» si voltò verso Taehyung che aveva in viso stampato un sorriso sincero «Con una stella, esatto» il corvino prese il ciondolo tra le mani e lo guardò felice «Perché me l'hai-»

E Taehyung fu veloce a spiegare, cercando in realtà di riassumere il tutto, poiché troppo lungo come discorso «Durante dei sogni in cui c'eri tu, ti ho spesso visto con questa collana al collo, okay, non è identica a questa, però le assomiglia molto. In quei giorni mi era venuto l'impulso improvviso di mettermi a cercarla tra i negozi, ed eccola qua. La portavo sempre con me durante i miei spostamenti, che fosse anche solo l'andare al supermercato. Mi dava un senso di protezione e mi faceva sentire più legato a quella persona che ancora non conoscevo. Voglio che la abbia tu, così non ti sentirai mai solo, basterà stringerla tra le mani ed io sarò lì con te»

Per la seconda volta in pochi minuti, il cuore di Jungkook passò dall'essersi fermato al battere a più non posso «Non so che dire» si morse un labbro con le mani che fremevano dall'emozione «Non dire niente, non ce n'è bisogno, lo leggo dai tuoi occhi» 

Feci un passo in avanti e ti accarezzai il viso con la mano e con lo sguardo «Perché piangi?» vidi tante lacrime scendere su quel tuo candido  volto e mi sbrigai ad asciugartele una ad una a forza di piccoli baci «Mi rendi felice. Solo tu ci riesci» giuro, non sapevo minimamente come dimostrarti tutto il mio amore, perché tu in quel momento mi avevi fatto sentire così tanto pieno col tuo che avevo paura di esplodere. Allora ti baciai, come se non ci fosse un domani. Sulla fronte, tra i capelli, sulle guance, sul naso e sulle labbra. Così tante volte che pensai di poterti consumare «Allora resta con me per sempre»



𝑳𝑨 𝑩𝑬𝑳𝑳𝑬𝒁𝒁𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳'𝑰𝑵𝑽𝑰𝑺𝑰𝑩𝑰𝑳𝑬 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora