☘PRANDIUM ☘

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<<Una stella persa, nell'infinità dell'universo>>

Taehyung camminava tranquillo per le vie di Mora, quella mattina si era alzato più presto del solito per andare in macchina a recuperare una piccola agendina di cuoio rosso, relegata a mano, su cui era solito appuntarsi i progressi dei suoi lavori, giusto per rendersi conto dell'effettivo avanzamento ed anche per capire quanto tempo ancora sarebbe servito per concludere quel restauro. Erano cinque giorni che lo aveva tra le mani e poteva dirsi soddisfatto della velocità che aveva adottato e ciò lo portò a concordare con il pensiero di Edmondo sull'impazienza dei giovani che sentono il bisogno di correre sempre al giorno d'oggi, stufandosi presto di tutto e cercando la novità.

Aveva incontrato una anziana signora che lo aveva fermato per congratularsi del suo lavoro, dicendosi contenta del fatto che finalmente qualcuno avesse preso tra le mani quel loro paese ormai in decadenza dopo molti anni e che le si riscaldava il cuore al vederlo rinascere per riprendere le sembianze di tanto tempo prima. Non vi era notizia migliore per le orecchie di Taehyung che notando la magnanimità d'animo della signora, si offrì di portarle la spesa a casa, per sollevarla da quel pesante compito e ringraziarla a sua volta per i complimenti che gli fece.

Poi con la tracolla sulla spalla che sobbalzava seguendo il movimento del suo corpo, risalì la viuzza che lo avrebbe portato alla locanda di Seokjin per gustarsi finalmente la sua tisana mattutina. Aveva una gran fame e a pancia vuota non avrebbe saputo dove trovare le forze per lavorare fino a sera. Quando mancarono pochi passi, sentì in lontananza abbaiare, così si girò verso quel rumore e spalancò gli occhi vedendo un enorme "San Bernardo", bianco a chiazze marroni, correre verso di lui, con la lingua di fuori ed il pelo tirato indietro dal vento «Ciao cucciol-» non finì di parlare che quel cagnolone gli saltò di sopra e con i suoi novanta chili, lo buttò a terra sovrastandolo. Non voleva di certo fargli del male, ma solo giocare. La botta, Taehyung, non riuscì ad attutirla in nessun modo ed emise un lamento di dolore prendendo a massaggiarsi il fondo schiena «Maggie!» e poi sentì la sua voce, quella che tanto bramava di poter ascoltare ogni giorno da quando era arrivato in quel paese «Ma allora sei una bella cucciolona, eh?» si mise seduto prendendo ad accarezzare il suo dorso e il cane non poté far altro che buttarsi a terra sulle sue gambe per volerne di più «Oh Dio Maggie! Ma che fai?» arrivò in quel momento Jungkook e si inchinò innumerevoli volte per scusarsi quando vide Taehyung riverso a terra «Su, fai la brava, vieni» si piegò sbattendo le mani e Maggie lo riconobbe subito correndo da lui per ricevere le coccole che più adorava dalla sua persona preferita «Scusami, cioè scusala, solo, è iperattiva, ecco» cercò di spiegare cercando le parole più adatte, ma all'altro non importò poi molto, perché si rimise velocemente in piedi per poi accovacciarsi all'altezza di Jungkook con il più grande sorriso del mondo «Buongiorno Jungkook!»

Alzò gli occhi, facendo incontrare finalmente i loro sguardi e dovette trattenere una piccola risata nel vedere i capelli scompigliati di Taehyung, fu felice del fatto che non si arrabbiò minimamente per l'accaduto e anzi che avesse cambiato discorso per tranquillizzarlo «Giorno» gli rispose allora incerto sul come continuare quella conversazione e attento a non farsi scappare più il guinzaglio di Maggie dalle mani «Hai fatto colazione?»

Ti posi quella domanda e nel frattempo allungai una mano sulla tua spalla e rimasi scioccato nel sentire il freddo impresso sui tuoi vestiti, non sapevo ancora delle notti che passasti chiuso fuori casa per punizione. Saresti dovuto venir da me fin da allora, ti avrei accolto a braccia aperte, lo sai bene.

«No» ed era vero, non toccava cibo dalla mattina precedente, avrebbe divorato qualsiasi cosa gli fosse stata posta davanti «Allora bisogna rimediare, è una bellissima giornata, devi rimetterti in forze!» si alzò Taehyung e l'altro fece lo stesso ma con più incertezza. Gli chiese di seguirlo dentro, Seokjin aveva preparato tutto, le pietanze abbondavano ed era un peccato sprecarle, sarebbero solo finite nel secchio della spazzatura. Dovette combattere inizialmente con la testardaggine del ragazzo che poco dopo cedette, ritrovandosi a legare Maggie all'inferriata della finestra e promettendole che sarebbe tornato in pochi minuti «Hey Jungkook! È da un po' che non ci vediamo, come va?» Seokjin si girò sorpreso a guardarlo, sembrava molto inusuale quella visita come se la presenza del ragazzo fosse più unica che rara in giro per il paese «Come sempre» sbiascicò quella risposta con un pizzico di tristezza nella voce e Taehyung decise di sbrigarsi e fare la sua proposta «Può restare a mangiare anche lui? In caso posso pagarti a parte, non ci sono problemi» ed in quel momento Jungkook alzò la testa nella sua direzione, non voleva che spendesse soldi per lui, non ve ne era di bisogno e sospirò rilassandosi quando vide Seokjin sventolare una mano in aria, per declinare quel pagamento «Scegli quello che vuoi, non farti problemi» Taehyung gli pose una mano sulla schiena per spronarlo ad entrare nella sala con tutti i tavoli già predisposti, ma di cui solo uno apparecchiato, visto che lui fosse l'unico cliente al momento e lo fece sedere davanti a lui, dicendogli espressamente che gli avrebbe portato tutto ciò che desiderasse.

Ma l'umiltà di quel ragazzo, che chiese solo un po' d'acqua fece storcere il naso a Taehyung che incrociò le braccia al petto «Insisto, non accetto un no» e Jungkook si torturò le dita prima di decidere, si guardò attorno cercando la cosa che apparisse meno costosa e poi sussurrò piano «Allora un bicchiere di latte» e l'artista sbuffò incamminandosi e recuperando quello che gli fu detto ma con una sorpresa. Gli pose il piatto davanti «Ho aggiunto anche una brioche al cioccolato» e si sbrigò a ribattere quando vide lo sguardo serio dell'altro «Non guardarmi così, la tua pancia sta brontolando» ed andò a prendere la sua di colazione, senza lasciargli il tempo per rispondere. 

Taehyung lo aveva capito alla perfezione, Jungkook non mangiava abbastanza, certo non poteva affibbiare la colpa a padre Lee, ma non poteva neanche fare a meno di non preoccuparsi per quel ragazzo, a stento si reggeva in piedi ed era fin troppo magro. Non seppe in quel momento se fosse una cosa opportuna da fare, non voleva risultare invadente, ma non poteva farne a meno, da quel giorno decise che avrebbe pensato a tutto lui, assicurandosi che mangiasse ad ogni pasto, prima di andarsene da quel paesino lo avrebbe dovuto vedere perfettamente in forze, così da star tranquillo.

Si sedette, ora, con la calda tisana tra le mani, accavallò le gambe e picchiettò sul bordo della tazza. Non staccò gli occhi da Jungkook neanche per un secondo e percepì alla perfezione quanto si stesse godendo quel pasto e si domandò da quanto non mangiasse in maniera più sostanziosa «Vai ancora a scuola?» lo osservava ma non riusciva a capire bene la sua età, aveva qualche lineamento dolce ancora, ma era abbastanza alto da equiparare la sua altezza, quasi superarla «L'ho finita» 

Soffiò sulla superficie calda e poi girò il cucchiaino all'interno di essa per raffreddarla maggiormente «E non vorresti andare all'università?» provò ad assaggiarla ma si allontanò con una smorfia per essersi quasi scottato. Jungkook abbassò la linea delle spalle sconsolato e prima di rispondere deglutì «Mio padre non mi manderebbe»

Taehyung richiamò la sua attenzione sbattendo l'unghia più volte contro il tavolo di legno «Non mi importa di tuo padre, voglio sapere ciò che pensi tu» gli disse quando riuscì a bloccare lo sguardo dell'altro nel suo e lo vide boccheggiare per un attimo, quasi impietrito dalla sorpresa di quella domanda, mai nessuno aveva richiesto il suo parere «Medicina, vorrei diventare veterinario» accennò ad un piccolo sorriso e per la prima volta Taehyung riuscì a riconoscere quello stesso sorriso impresso sulle sue tele. Annuì contento di quella confessione «Sì, ti si addice»

Quando portasti il bicchiere di latte alle labbra per berlo, ti sporcasti un angolo ma non te ne accorsi, così allungai la mano verso il tuo viso, la posai sulla tua guancia e con il pollice ti pulii. Tu apristi la bocca e trattenni il respiro per quell'attimo, vidi i tuoi occhi sgranarsi e le tue guance farsi più rosse del solito. Sorrisi a mia volta, afferrando un tovagliolo per asciugarmi, ma quel tuo dolce essere adolescente svanì quando sentisti il rintocco delle campane, calò il buio sul tuo volto e come cenerentola corresti via da me, per tornare in quella casa tanto odiata.

𝑳𝑨 𝑩𝑬𝑳𝑳𝑬𝒁𝒁𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳'𝑰𝑵𝑽𝑰𝑺𝑰𝑩𝑰𝑳𝑬 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏМесто, где живут истории. Откройте их для себя