☘ NATIVIS☘

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<<La fantasia si seppe concretizzare in pura realtà>>

Il viaggio non fu così pesante come Taehyung si aspettava, le due ore di macchina passarono velocemente grazie alla playlist di canzoni che si preparò prima di partire. Si godette il silenzio umano quando entrò in aperta campagna e rimase affascinato dalla sinfonia della natura: il cinguettio degli uccelli, il venticello tra le foglie, lo scricchiolio dei rami. Gli ultimi cinque minuti li passò con il finestrino abbassato, l'aria di quel posto non si era rivelata essere così fredda come se la era immaginata; riusciva a donargli quel senso di freschezza necessario per stemperarsi dal calore stagnante della macchina. Dovette parcheggiare lungo le mura medievali che circondavano quel minuscolo paesino di nome Mora, le strette viuzze lasciavano passare solo le persone e quei carretti antichi di legno che solo gli anziani del paese continuavano ad usare per trasportare i raccolti di stagione. A Taehyung sembrò che dopo aver attraversato il grande portone, si fosse totalmente ritrovato in un altro mondo, indietro col tempo. Dalle finestre fuoriusciva il profumo del sugo, delle uova fritte, delle verdure lessate, che gli inondarono le narici di buoni odori. Camminò guardandosi attorno e sfiorando con la punta delle dita la seta di cui sembravano fatti i petali dei fiori colorati appesi fuori dai davanzali. Gli abitanti sembravano quasi fantasmi, non aveva ancora visto nessuno per strada, ma fu certo di averli intravisti dentro le loro case, intenti a preparare le tavole per pranzo. La suola delle sue scarpe produceva un suono piatto al contatto con i sanpietrini dai quali le strade erano costellate. Gli sembrò di essere tornato a tre anni prima, durante il suo primo viaggio fuori dalla Corea del Sud. Andò in Italia, girando e vivendo quelle antiche terre da molti ammirate e ritrovò lo stile delle antiche cittadine che circondavano Roma, in quel paesino. Un'insegna in legno si mosse a causa del vento, facendo cigolare le catenine di ferro che la tenevano appesa sopra l'entrata. Lesse la scritta "La locanda di Jin" e buttò un'occhiata al biglietto stretto tra le sue dita; era arrivato. Cercò un campanello elettrico, ma trovò soltanto una campanella di ferro vicino la porta, afferrò il laccio uscente da essa, suonandola tre volte, si stupì sentendo che suono forte producesse. 

«Arrivo subito!» una voce matura gli arrivò alle orecchie ed il secondo dopo si ritrovò faccia a faccia con un uomo molto bello, che in un certo senso, sembrava stonare con l'aria antica di Mora «Devi essere Kim Taehyung, giusto?» il ragazzo annuì e nel mentre vide l'altro asciugarsi per bene le mani contro lo strofinaccio che poi infilò lungo il grembiule stretto in vita «Bene, ti stavo aspettando, io sono Kim Seokjin, molto piacere» allungò una mano e Taehyung ricambiò presto la stretta sorridendo contagiato dall'altro «Oh entra, non restare lì, avrai fatto fatica a portare quella valigia fin quassù» si fece da parte ed aspettò che l'altro entrasse per chiudere poi la porta «È tutto in salita questo paese» concordò con Seokjin «ma fortunatamente è anche piccolo, si arriva subito»

«Mi dispiace sarei venuto a prenderti, ma purtroppo mi era uscito un impegno urgente, sono tornato poco fa» passò dietro il piccolo bancone della reception, se così poteva essere definita «Non preoccuparti» affermò Taehyung storcendo subito dopo il naso «Posso darti del tu?» Seokjin ridacchiò e nel mentre aprì una cassetta, estraendone un paio di chiavi «Certo che sì, tieni» gliele porse «La camera è la numero sette, non puoi sbagliarti, è al secondo piano, l'ultima in fondo al corridoio» il ragazzo le prese rigirandosele tra le dita ed un foglio gli si parò davanti «Qui c'è scritto tutto, recapito telefonico mio e della casa, se avessi bisogno d'aiuto; l'orario della colazione, del pranzo e della cena» gli indicò tutto con un dito e quando Taehyung annuì avendo capito, lo piegò in due e glielo passò «Certo» continuò poi «Se qualche volta vorrai mangiare da qualche altra parte, non farti problemi, però se puoi avvisami prima, sei l'unico cliente, così in caso evito di aprire la cucina e metterla sottosopra»

𝑳𝑨 𝑩𝑬𝑳𝑳𝑬𝒁𝒁𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳'𝑰𝑵𝑽𝑰𝑺𝑰𝑩𝑰𝑳𝑬 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏDonde viven las historias. Descúbrelo ahora