☘TUMULTUS☘

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8.

<<La limpidezza dell'animo non sempre mostra la sua profondità>>

Anche quella mattina Taehyung si perse ad osservare il paesaggio all'in fuori della finestra di camera sua. Si sentiva svogliato, non aveva voglia di uscire per dirigersi in chiesa a dipingere. Si era alzato con il piede sbagliato e forse era semplicemente stressato. Troppo lavoro si disse. In fondo ogni sacro santo giorno faceva solo un andare e venire da quei soppalchi e rimaneva su di essi per ore ed ore, cercando di accelerare il lavoro. Era un mercoledì di maggio e lui voleva solo fare qualcosa di diverso, qualcosa che lo distraesse. Nel vicolo sotto casa vi fu un movimento ed il suo occhio venne catturato da esso. Taehyung si sporse leggermente per farsi vedere, appoggiando così i palmi sul davanzale «Padre Lee! Buongiorno!» accennò a quel saluto sventolando una mano giusto per portare l'attenzione su di lui. I passi dell'uomo si bloccarono e si guardò un po' attorno prima di alzare lo sguardo ed intercettare la figura dell'artista «Buongiorno a te, caro Taehyung» notò qualcosa di diverso in quel saluto, non più caloroso come qualche giorno a dietro, sembrava ci fosse una punta di ostilità nella voce, ma il ragazzo si convinse che fosse solo una percezione soggettiva dovuta alla lontananza effettiva. 

«Ha in previsione di stare via a lungo?» pose quella domanda e sperò di non risultare impertinente o fuori luogo, ma il manico del grande borsone che l'uomo teneva stretto in una mano, gli faceva pensare solo quello «Devo andare a Seoul, starò via tutto il giorno» spiegò portandosi una mano all'altezza della faccia per fare ombra. I raggi del sole non gli permettevano di vedere bene «Allora tornerà in serata?» i capelli di Taehyung vennero mossi da un caldo venticello e le tende svolazzarono alle sue spalle «Forse anche domani mattina, dipende da diversi fattori» il ragazzo annuì e così come all'inizio sventolò nuovamente il braccio per salutarlo «Va bene, allora vi lascio o farete tardi. Buon proseguimento!» ed allo stesso modo il prete ricambiò l'augurio riprendendo la sua strada, senza voltarsi indietro.

Taehyung mantenne lo sguardo fisso sulla vegetazione, il laghetto in lontananza brillò più che mai quel giorno ed il cinguettio degli uccelli sembrò incrementarsi. Un sorriso furbo apparve sul viso dell'artista. Saltellò per un attimo sul posto, prima di richiudere le finestre e scendere a fare colazione, con l'unico scopo di ottenere informazioni. Come sempre lasciò le chiavi ed il telefono sul tavolo e la borsa nella sedia di fianco. Si preparò la solita tisana mattutina ed afferrò giusto qualche biscotto al cioccolato per accompagnarla «Hey Jin» lo richiamò ed il diretto interessato apparì da dietro la porta della cucina facendo capolino «Dimmi tutto» lo incitò a parlare e Taehyung dopo aver deglutito ed essersi pulito la bocca con un fazzoletto espose la sua domanda «Da camera mia si vede un laghetto, giusto?» 

Seokjin allora si avvicinò, asciugandosi le mani nello strofinaccio. Aveva un aria pensante «Oh sì, è chiamato il laghetto della salvezza» Si fece scappare una risata mentre si appoggiava al tavolo con il sedere «In tempi di carestia vi andavano i nostri abitanti per pescare. Parlo di molti anni fa» fece una pausa per riflettere su ragionamenti tutti suoi «Che poi, chiamarlo con quel diminutivo è un po' strano; è abbastanza grande a dirla tutta, anzi più che grande è profondo» si mise una mano sul petto divertito «L'acqua è cristallina, si può vedere anche il fondale, però mi fa una certa impressione nuotarci»

𝑳𝑨 𝑩𝑬𝑳𝑳𝑬𝒁𝒁𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳'𝑰𝑵𝑽𝑰𝑺𝑰𝑩𝑰𝑳𝑬 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏWhere stories live. Discover now