Capitolo 14

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Incubo

Era notte.
Amelia si trovava in un paesino con le case a schiera le cui finestre erano tutte buie, Amelia pensava che fosse perché tutti stessero dormendo.

Si chiese dove fosse e come se qualcosa volesse risponderle comparve un cartello che diceva: BENVENUTI A GODRIC' S HOLLOW.
Non sapeva che esisteva un paese che si chiamasse così.
Si sentiva strana. Si sentiva come se qualcosa di oscuro stesse per arrivare e stesse per uccidere qualcuno.

Amelia si guardò intorno. Soltanto una delle tante casette aveva una luce accesa al secondo piano. Amelia si diresse verso la casetta con la luce accesa.
Mentre camminava, con i nervi tesissimi lentamente come se un movimento brusco avrebbe portato a un disastro, vide un ombra alta come un uomo: era la stessa del suo incubo precedente: quella che voleva ucciderla; che stava andando verso lo stesso luogo dove Amelia si stava dirigendo.
L'uomo questa volta non aveva su il cappuccio quindi si vedeva il volto: era bianco come marmo, aveva due buchi come narici e aveva due occhi rosso sangue che sembravano quelli di un serpente.
Amelia si accucciò dietro una siepe che si trovava vicino alla casa con la luce.
L'ombra tirò fuori la bacchetta. Era bianca e come impugnatura aveva quello che sembrava un osso. Puntò la bacchetta contro la porta e la fece saltare in aria.
Da dentro la casa provenivano delle voci.
L'ombra entrò.
" Scappa, Lily!" urlò una voce maschile dall'interno della casa terrorizzato " È qui! Lui è qui! Prendi Harry io cercherò di trattenerlo!"

Amelia si avvicinò un po' di più per riuscire a vedere meglio. Stava sudando freddo ma non sapeva il motivo.

Amelia sentì una voce che urlava qualcosa e poi vide un lampo di luce verde e udì un urlo.
Amelia non si era accorta che stava piangendo.

" Harry, mamma ti ama." bisbigliò una voce femminile " Harry, papà ti ama. Harry, sii forte e prudente sempre."
Amelia riusciva a sentire tutto quello che dicevano, anche i bisbiglii.

Si udì uno schianto: una porta era stata scardinata. L'ombra con il mantello nero era entrato nella stanza dove si trovava la donna.    
" No! Ti prego!" esclamò una voce femminile " Uccidi me! Non Harry!" 
" Levati!"  L'ombra puntò la bacchetta contro la donna e urlò: " Avada Kedavra!"
La donna urlò e cadde a terra, morta.
Un bambino si mise a piangere.
L'ombra puntò la bacchetta contro il bambino e urlò: " Avada Kedavra!" 

Ma il posto di uccidere il bambino, indifeso; la maledizione gli si rivolto contro.
Il bambino si salvò con solamente una cicatrice a forma di saetta sulla fronte.
Il mantello dell'ombra si afflosciò a terra vuoto. La cosa che si trovava dentro si ridusse e divenne della dimensione di un uomo a quella di un bambino e fuggì nella notte,  non prima di avere appiccato un incendio alla casa, velocemente e spaventata.

Amelia si mise a piangere: aveva ucciso i genitori del bambino.
Si alzò dal suo nascondiglio dietro il cespuglio e corse nella casa in fiamme su per le scale, dove trovò un uomo a terra con gli occhiali storti sul naso, morto. Era il padre del bambino quello che voleva proteggere la sua famiglia senza neanche una bacchetta.
Corse verso una stanzetta con la luce accesa e si fermò: a terra c'era una donna giovane, morta anche lei, che aveva cercato di proteggere il suo bambino e ci era riuscita. Siccome il bambino era vivo e ora stava piangendo disperatamente guardando sua madre a terra morta.

La casa stava iniziando ad andare a pezzi, Amelia prese il bambino corse fuori e si sedette sotto un albero li vicino ad aspettare.
Dopo un po' di tempo il bambino si era calmato, Amelia si guardò intorno e vide nel cielo un faro giallo con stava scendendo verso di lei. Quando la cosa atterrò Amelia vide che era una motocicletta volante con a bordo una specie di gigante: alto e largo come due uomini, aveva una lunga barba nera e delle folte sopracciglia che nascondevano gran parte della faccia.
Amelia lo riconobbe: era il guardiacaccia di Hogwarts: Hagrid.

Hagrid guardò la casa distrutta e si mise a cercare qualcosa.

Amelia che aveva ancora in braccio il bambino che ora era tranquillo e si guardava in giro con i suoi bei occhioni verdi.
Si alzò e poggiò il bambino sulle macerie della casa un po' lontano da Hagrid di modo che non la vedesse.
Diede un bacio sui capelli neri e disse, con le lacrime: " Ci rivedremo, Harry."
Lasciò il bambino dove lo aveva poggiato e tornò al suo nascondiglio.

Hagrid aveva trovato i genitori di Harry e si era messo a piangere mormorando: " Oh, Lily e James che destino crudele vi è capitato. Voi che non avete mai fatto male a una mosca!"
Trovò il bambino ed esclamò un pochino più felice: " Oh, Harry sei vivo!"
Prese il bambino, lo avvolse in una copertina, salì sulla moto e volò via.

Tutto diventò buio all'improvviso, Amelia si guardò intorno terrorizzata e vide un castello: Hogwarts. Corse: voleva raggiungere il castello fuggire da questo brutto sogno.

Ma all'improvviso qualcosa la bloccò e la fece saltare indietro Amelia si guardò intorno se possibile più spaventata di prima. Davanti a lei comparve un grosso volto segnato dalle rughe di un uomo anziano con gli occhi azzurri , gli occhiali a mezzaluna posti sul naso storto e lunghi capelli e barba bianchi. Era il preside: Albus Silente.
Il preside parlò, ma non era rivolto a lei era rivolto a qualcun'altro come se fosse una registrazione: " Harry Potter e vivo grazie all'amore di sua madre.Lo manderemo a Privet Drive dai suoi zii con una lettera"
" È sicuro, Silente?" chiese una voce esterna femminili " Sono babbani i peggiori"
" Sono i soli parenti che ha, Minerva" le rispose Silente.
" Silente questo ragazzo sarà famoso non ci sarà bambino che non sentirà il suo nome!"
" Appunto, Minerva... appunto" disse Silente con espressione triste " Quando avrà undici anni le manderemo una lettera così saprà che lui è un mago e verrà a frequentare Hogwarts. Così saprà tutto quello che deve sapere. Per ora lasciamolo nell'ignoranza."

Tutto divenne di nuovo buio e poi ricomparve Silente con la professoressa McGonagall, era un'altro giorno, anni dopo.  Amelia si chiese quanti e comparve una scritta a luci neon che diceva: 10 ANNI DOPO ( 1990).
Amelia pensò, "Oggi"
" Harry Potter l'anno prossimo verrà a Hogwarts. Minerva mi faresti la cortesia di mandare un gufo a il giorno del suo compleanno? Appena finirà l'anno scolastico."

E Amelia si svegliò di colpo, ansimando e piangendo.

Primo anno a Hogwarts \\ Fred & George WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora