capitolo diciasette.

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La testa di Taehyung pulsava diverse volte mentre cercava di riposare in modo disordinato; il divano e la poszione non erano i migliori ad essere comodi ma, comunque.

Taehyung aspettava Jungkook rietrare dalla porta, erano ormai le quattro e mezza del mattino. Sentí il suono metallico delle chiavi e aprí una palpebra. Accarezzó il pancione, sentendo un bisogno di proteggere suo figlio da quel ragazzo che era il suo compagno.

Non osava nemmeno guardare Jungkook in viso, Jungkook fermó i suoi passi quando vide Taehyung ancora seduto sul divano. La sua testa era leggermente spostata dalla parte opposta della stanza e mille cose frullavano per la mente di Jungkook.

C’é un silenzio tombale tra le mura della casa. Nel momento in cui Jungkook posa le sue cose, cercó di avvicinarsi a Taehyung e chiedergli come mai é ancora sveglio.

«Taehyung?»

mormoró Jungkook, Taehyung aveva le labbra stese in una linea dritta e nel momento in cui Jungkook toccó la spalla di Taehyung, Taehyung si ritrae. Jungkook alzó un sopracciglio.

«Dove sei stato Jungkook?»

Chiese invece, Taehyung non guardando ancora in viso Jungkook.

«Sono stato a lavoro. Mi hanno prolungato il turno, te l’ho detto stamattina.»

Taehyung sospiró.

«Non mi hai detto nulla stamattina Jungkook. Quando ti ho detto che potevi andartene via, mi hai solo annuito.»

Taehyung si giró a guardare in viso Jungkook con uno sguardo serio.

«Quindi te lo richiedo per la seconda volta. Dove sei stato tutta la notte?»

Jungkook guardó incredulo Taehyung.

«Taehyung, perché mai dovrei restare a lavoro tutta la notte se non fosse vero?»

Taehyung guardó le iridi di Jungkook, Jungkook stava mentendo.

«Stai mentendo.»

rispose, con un sorriso amaro. Si morse il labbro non guardando piú Jungkook in viso.

«Taehyung ti sto dicendo la verità.»

Taehyung scosse la testa in negazione.

«No, Jungkook, le tue mani tremano. Sei nervoso, lo sento. Il marchio punge.»

Jungkook deglutí. Taehyung strinse le mani tra di loro.

«Taehyung, non é come sembra. Sono davvero stato a lavorare.»

«Se lavorare per te significa toccare la tua segretaria, per me significa fare fatture e portare lo stipendio a casa. Capisco se abbiamo idee diverse.»

Jungkook guardó Taehyung, Taehyung guardó nei suoi occhi.

«É vero, allora.»

mormoró Taehyung. Scuose la testa in  negazione.

«Jungkook – Io non ci posso credere!»

Taehyung si alzó, mentre Jungkook lo guardava dall’alto.

«Come hai potuto? Jungkook!»

L’altro continuó a rimanere in silenzio, fin quando uno schiaffo duro e deciso non gli arrivó sulla guancia destra, tanto da fargli girare la testa di lato.

«Sei ripugnante. Non posso crederci di essere sposato con una persona come te.»

Jungkook inizió a lacrimare e si alzó anche lui.

«I-Io non ero in me, devi credermi.»

Taehyung alzó gli occhi al cielo.

«Non ti azzardare Jungkook! Eri piú che in te! l’ha baciata come se io non esistessi, e – e chissà cos’altro ci hai fatto con lei, sento.il suo profumo tutto sui tuoi vestiti. Mi fai schifo, non ti avvicinare!»

A Baby? | TAEKOOK ✓Where stories live. Discover now