Capitolo 25

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Il mio telefono squillò segnalando l'arrivo di un nuovo messaggio.

Da Sam:
Ehi, ti verrò a prendere verso le nove.

Oddio, la festa. Me ne ero completamente dimenticata.

Rotolai giù dal letto, stropicciandomi gli occhi. Barcollai fino in cucina dove trovai mia madre. Aveva preparato delle uova, della pancetta, c'erano anche dei muffin e dei croissant. Si era data da fare!

"Giorno mamma."

"Buongiorno tesoro!" Esclamò felicemente.

Presi un muffin e una tazza di tè e mi sedetti al tavolo.
Poco dopo si sedette anche lei.

"Volevo farmi perdonare, sai per il fatto che non ci sono mai in questi giorni."

"Non ti preoccupare, lo capisco." Dissi infine io.

"Volevo anche avvisarti che da oggi in poi starò via dalle 6 di sera alle 4 di mattina ogni giorno più o meno. E a volte posso anche rimanere tutta la notte fuori. Lo so che è difficile ma cerca di capire." Sospirò guardandosi le mani.

Cosa? Ma se lavorava in un supermercato! Non erano aperti di notte. Oppure si?

"Te lo volevo dire così sai più o meno a che ora non ci sono."

"Ma tu non lavoravi in un supermercato?" Mi sembrava strano che fossero aperti anche di notte. Le cose molto probabilmente non erano differenti dalla nostra vecchia città, e lì non restavano aperti fino alle 4 di mattina.

"Si." Disse un po' incerta.

"Mamma, non sono mica una deficiente. Non possono restare aperti fino a quell'ora." Mi sfuggì una risata isterica.

"So che mi stai nascondendo qualcosa."
Avevo un po' paura. Cosa faceva alle 4 di mattina in giro per questa città?

"Senti, devi fidarti di me ok? Ho perso il mio lavoro per allontanarci da tuo padre e adesso sto cercando di guadagnare il più possibile per noi. Per mantenerci."

"Tu...tu non lavori in un supermercato vero?"
Abbassai lo sguardo. Non ero sicura di voler sapere quello che aveva da dire.

"No." Sospirò lei, passandosi una mano sulla fronte.
"Non ti preoccupare per me, pensa a te e alla tua vita piccola mia."

Come poteva dirmi questo? Come poteva dirmi questo adesso? Chissà cosa faceva, ma di sicuro non doveva essere uno dei lavori più belli del mondo.

Lacrime indesiderate rigarono il mio viso. Perché la mia vita continuava sempre a peggiorare? Ormai non avevo più nulla.

"Cosa fai? Dimmelo." Volevo sapere, dovevo sapere. Pregai che non fosse quello che stavo pensando.

"Beh...ecco, faccio..." Ormai anche lei si era lasciata andare. Il suo viso provava vergogna e disgusto. Non voleva tutto questo.

"Lo faccio solo per te piccola mia." Cercò di giustificarsi, come se dicendo quelle parole tutto quello che faceva aveva un peso minore rispetto a prima.

"Dimmi che cosa fai! La prostituta?!"
Scoppiò in un pianto rumoroso. Capii che era quella la risposta. Il mondo mi cadde addosso. Immaginavo mia madre stare fuori indossando abiti di pessimo gusto in attesa di qualcuno. Ecco perché stava sempre fuori. Ecco perché a volte non tornava la notte.

"Mamma, mamma, mi dispiace, scusa." Cercai di confortarla, ma in fondo la capivo. Dovevo trovarmi un lavoro al più presto. Volevo aiutarla.

E se anche io avrei dovuto fare lo stesso lavoro?

"Posso chiederti solo il perché mamma?" Poteva benissimo trovarsi un altro lavoro, poteva fare qualsiasi cosa ma non quello.

Si asciugò le lacrime velocemente.

"All'inizio lavoravo veramente in un supermercato. Ma guadagnavo troppo poco. Ho iniziato prima a farlo per qualche notte, e poi ho dovuto lasciare il mio lavoro di prima. Adesso qualche volta ci vado anche di pomeriggio, non si sa mai quando i clienti arrivano." Si asciugò di nuovo gli occhi. Era distrutta. Si vedeva quanto faceva fatica a parlarne, era disgustata da se stessa e provava ribrezzo in quello che faceva. E io mi sentivo sempre più in colpa perché mentre lei era a soddisfare un uomo qualsiasi, io ero a casa.

"Non pensare male di me. Volevo solo che tu fossi felice."

"Oh, mamma. Io sono felice."
A parte il fatto che Harry mi stava perseguitando, che mi aveva tolto la verginità e Dio sa cos'altro avrebbe fatto.

"E ti prometto che appena potrò, troverò un lavoro e ti aiuterò."
Sorridemmo leggermente tutte e due.

Finimmo la colazione velocemente. Dissi a mia madre della festa prima che lei se ne andasse.

Dopo il suo racconto però non mi andava di andare a quella festa. Volevo rimanere con lei il più possibile, volevo convincerla a rimanere a casa. Di sicuro avrei pensato a come sistemare la situazione.

Mi accorsi che erano già le 5 e io non sapevo ancora come vestirmi. Entrai nel panico.
Non ero proprio una tipa da feste. Preferivo stare a casa a leggere.
Leggere.
Era da tanto che non leggevo un bel libro.

Decisi di chiamare Sam, per qualche consiglio femminile se si poteva definire così.

"Ehi ciao!" Dopo tre squilli sentii finalmente la sua voce.

"Emh, ciao. Volevo chiederti una cosa."

"Spara."

"Non è che avresti qualche vestito da prestarmi sai, per stasera."

"Uhm si certo. Qualcuno di sicuro c'è."

Tirai un sospiro di sollievo.

"Quindi posso venire da te?"

"Certo, ti aspetto!"
Chiusi la chiamata e in pochi minuti uscii di casa. Non avevo nient'altro da fare quindi decisi di uscire subito.

Non avevo mai visto la casa di Sam. A quanto pare abitava in un piccolo appartamento assieme a un'altra ragazza.

"La mia compagna di stanza è una strafiga! Te lo giuro, sembra proprio una modella!"

Sorrisi non sapendo che cosa dire. Luke Mi aveva parlato del fatto che lei aveva, diciamo, altri gusti.

"Ehm, forse non lo sai, ma io sono..."

"Si lo so. Me l'ha detto Luke."

"E non ti da fastidio o robe del genere?" Sentii preoccupazione nella sua voce.

"No, certo che no!"

Passammo altri dieci minuti a parlare della sua compagna di stanza prima che si decidesse a farmi vedere dei vestiti.

La maggior parte erano stravaganti o troppo esposti per i miei gusti. Ma riuscii trovare anche un vestito semplice nero.

Lo provai.
Non era male. Solo forse un po' corto, ma era la mia unica opzione.
Mi sistemai un po'i capelli prima di uscire dal bagno.

"Dio mio, sei uno schianto!"
Arrossii.

"Non pensi sia troppo cor..."

"No no, è perfetto." Mi interruppe lei.

Mi prese la mano e mi portò di nuovo in bagno, per farmi risistemare di nuovo i capelli e aggiungere un po' di trucco.

Spazio autrice

Questo è solo un capitolo di passaggio. Nei prossimi capitoli succederanno delle cose e sfrutterò questi giorni di vacanza per iniziare a scrivere qualcosa.
Starò via due settimane, penso.
Grazie di leggere questa storia.
^-^

Dark Eyes  ➳ h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora