Capitolo 41

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Quando mi svegliai era buio, molto probabilmente era notte fonda. Guardai al mio fianco e vidi che Harry stava dormendo beatamente. Era così tranquillo e sereno. Il suo viso era completamente rilassato e non c'era niente che potesse portare alla sua forma demoniaca. Sembrava quasi un ragazzo normale.

Gli accarezzai i capelli dolcemente affondando le dita nei suoi morbidi ricci. Iniziai man mano ad avere caldo e a sudare e non ci misi molto ad alzarmi e ad aprire la finestra. E subito mi ritornarono molto di quei ricordi legati a quella finestra.

La mia fronte iniziò a sudare e la situazione non migliorò affatto e seguito da attacchi di nausea, corsi in bagno e mi inginocchiai davanti alla tazza e vomitai. Ormai era di routine.

Mi sciacquai prima di tornare a letto, ma non riuscii più ad addormentarmi. La voglia di stare il più possibile con Harry era forte, ma non volevo svegliarlo in qualche modo visto che poteva concedersi solo poche rare ore di sonno.

Decisi quindi di scendere al piano di sotto e la prima cosa che mi venne in mente di fare fu del tè.

Versai il contenuto in una tazza e uscii fuori nella veranda. Un'aria gelida mi colpì il corpo facendomi rabbrividire, contrastando il caldo che produceva la bevanda calda sulle mie mani.

Mi appoggiai su un fianco su una trave di legno e osservai il paesaggio che si trovava di fronte a me. Mi piaceva quando la piccola città era così tranquilla, senza tutto quel trambusto che il giorno portava con sé. Gli unici rumori che sentivo erano delle sirene in lontananza, ma quel suono così distante e sfocato rendeva tutto così magico.

Passai all'incirca mezz'ora a osservare tutto quello che accadeva intorno a me sorseggiando il mio tè caldo, e quando decisi che era meglio ritornare indietro, ritirai la mia tazza e rientrai nella mia camera.

Harry era ancora piacevolmente disteso, con le braccia che avvolgevano un cuscino e la bocca leggermente socchiusa.

Mi avvicinai cautamente e ritornai nella mia vecchia posizione avvolgendo le mie braccia attorno al suo corpo.

***

Mi svegliai a causa della suoneria del mio cellulare. Harry non c'era, ma la cosa non mi sorprese più di tanto. Vidi che c'erano 16 chiamate perse di Sam e iniziai a preoccuparmi visto che erano solo le 6 del mattino.

"Sam che succede?" Gli chiesi preoccupata, ma dall'altro capo della linea sentii solo singhiozzi.

"Dio che succede?!" Quasi urlai volendo capire la causa del suo pianto, ma come risposta ricevetti ancora singhiozzi.

"È-è una cosa terribile..." La sua voce tremava tantissimo, non riusciva quasi a parlare.

"Lou...Lou non c'è più."

"Cosa vuoi dire?" Le dissi subito volendo avere informazioni precise.

"Me l'hanno portato via." Sembrava quasi sotto shock, le sue parole uscivano velocemente e in modo confuso.

"Louis è morto, non c'è più." Il mio cuore perse un battito e per un attimo smisi quasi di respirare.

Era come se con quelle semplici parole il mio intero sistema si fosse fermato. Cercavo di elaborare quella frase, il mio cervello cercava di capire se quella era veramente la realtà o solo un sogno.

Da parte di Sam ci furono solo singhiozzi, ma io non sapevo davvero cosa dire. Mi ero dimenticata di come si parlava.

"C-cosa?" Dopo minuti sembrati un'eternità filamenti riuscii a tirare fuori una parola che uscì come un sospiro.

Dark Eyes  ➳ h.s.Where stories live. Discover now