Capitolo 40

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"C-che succede?" Gli chiesi balbettando.

Il suo sguardo cupo era così intenso che avrebbe potuto uccidermi all'istante. La cosa strana era che sembrava che non stesse guardando proprio me, ma un punto indefinito oltre le mie spalle. Infatti, quando parlai, i suoi occhi si riposarono di nuovo sui miei.
Per un attimo mi era sembrato quasi...posseduto.

"Andiamo a dormire?" Mi chiese Harry con una voce spenta.

Pensavo che volesse urlarmi contro, pensavo mi avesse vista con Louis. Magari poteva chiedermi dov'era mia madre, visto che ero uscita con lei. Invece mi chiedeva se potevo andare a dormire con lui.

"Ma è solo mezzogiorno." Gli feci notare indicando l'orologio.

"In questi giorni sto notando un senso di stanchezza. Lo so che è strano, ma senza di te non riesco a dormire." Disse sempre con voce ferma e calma. Faceva quasi paura.

"Ok. Mangio un attimo e poi vengo a farti compagnia." Lui annuì, ma poi mi disse ancora una cosa.

"Ti ho...preparato il pranzo io." Io spalancai gli occhi. Non sapevo che fosse capace a usare fornelli e robe varie. Non ce lo vedevo proprio, ma quando vidi una semplice pasta al sugo mi sorpresi delle sue abilità.

"Oddio, grazie non dovevi." Lui andò al piano di sopra mentre io mangiavo velocemente. La pasta era pure buona. Bevvi l'acqua che era già stata messa nel bicchiere accuratamente, sparecchiai e andai di sopra.

Harry era seduto sul letto con i gomiti sulle ginocchia e le mani sui capelli. Sembrava pensieroso.

Senza dire nulla mi tolsi la felpa e mi misi una maglietta leggera.
Mi sdraiai insieme ad Harry sul letto e lo abbracciai, come facevo sempre.

Non ero minimamente stanca, ma dopo poco un sonno mi pervase e mi addormentai.

Harry's pov

Quando sentii il suo battito e il suo respiro  rallentare cercai di staccarmi dal suo abbraccio per scendere dal letto. Sapevo che cosa dovevo fare.

L'avevo vista insieme al suo Louis. Sapevo che dietro a quell'uscita con sua madre si stava nascondendo qualcosa. Così l'ho seguita come facevo sempre.

L'avevo avvertita.

Quando ho visto che l'aveva riaccompagnata stavo per esplodere, ma sapevo che per vendicarmi, lei non doveva essere presente. Dio, sapevo che si sarebbe incazzata moltissimo. Ma era colpa sua, lei non aveva mantenuto la promessa.

Allora, c'è lo farai conoscere questo Harry prima o poi?

Aveva detto lo stronzetto.

Oh si che mi avrebbe conosciuto, e molto presto.

Avevo messo dei sonniferi nel pranzo che le avevo preparato. Non volevo che scoprisse quello che stavo per fare, anche se sapevo che l'avrebbe scoperto lo stesso.

In qualche modo l'avrei trovato.

Le persone come me riescono a seguire le tracce delle persone; riuscivo a percepire il minimo odore o il minimo suono. Eravamo come delle bestie che individuavano la preda.

Il mio corpo mi portò in un posto. Sembrava un bar. Entrai lì dentro sapendo che non sarei stato visto da nessuno. Louis era lì, insieme al tipo biondo, forse si chiamava Luke.
Riuscii ad origliare la conversazione.

"Allora, quando traslocherai?" Louis disse a Luke.

"Penso in estate, vorrei godermi gli ultimi momenti in questa città."

Louis annuì semplicemente e sorseggiò la sua coca cola.

Certo, doveva essere un bravo ragazzo, non beveva l'alcol come tutti quanti. Alzai gli occhi al cielo.

"Grazie mille amico, per tutto davvero. Mi hai aiutato tantissimo soprattutto sai, quando i miei sono morti." Sussurrò alla fine il biondo.

"Nessun problema." Disse Louis "Te la caverai." Aggiunse.

Il biondo annuì e poco dopo si alzarono per andare a pagare.
Io li seguii.

Quando uscirono i due si salutarono e io avevo finalmente la mia preda da sola.

Louis' pov

Ero contento che Luke avesse trovato la sua strada. Si sentiva perso a sedici anni, avevo cercato di aiutarlo. Adesso invece, stava per partire.

Mi sarebbe mancato. Era stato come un fratello per me. Ma sapevo che l'avrei rivisto prima o poi.

Casa mia era proprio vicino al bar in cui ero andato con Luke, ma in qualche modo avevo sbagliato strada. Era una cosa strana perché abitavo veramente a due passi da quel posto.

Era come se qualcosa mi volesse portare da qualche parte.

Quando poi mi ritrovai in un vicolo cieco, mi voltai per tornare indietro. Ma quando cambiai direzione vidi un uomo. Non c'erano dei lampioni in quel piccolo vicolo ed era molto buio. Poi mi ricordai che era a malapena l'una di pomeriggio e mi sembrava molto strana come cosa. Non riuscivo a vedere la sua faccia. Quando vidi i suoi pugni testi, mi spaventai un po'. Avevo paura che fosse un ubriaco del posto o una persona in cerca di soldi.

Rallentai un po' i passi, ma l'uomo misterioso iniziò ad andare verso di me. Iniziai ad avere paura.

Sapevo che in certe zone nella mia città, potevano esserci dei delinquenti, infatti portavo con me un coltellino. Quando lo tirai fuori una risata uscì dalle labbra dell'uomo.

"Un coltellino del cazzo non riuscirà a fermarmi."

"Cosa vuoi da me?" Dissi con voce tremolante. Si avvicinò fino a quando non lo ritrovai davanti alla mia faccia.  Aveva gli occhi chiusi, sembrava che stesse riflettendo.

"Vendetta." Il modo in cui lo disse mi fece raggelare il sangue e quando aprì gli occhi mi si presentò il buio. Due occhi neri erano fissi su di me. Non sapevo che cosa c'era di maligno in quell'essere, ma mille brividi mi percorsero il corpo.

Presi il coltellino e cercai di ferirlo, ma l'oggetto a contatto con la sua pelle di frantumò. Rimasi paralizzato alla vista dei pezzi che cadevano a terra e guardai   quel mostro davanti a me.

"Chi sei tu?" Dissi con un filo di voce.

"L'ultima persona che vedrai prima di morire." Non ebbi nemmeno il tempo di riflettere che mi prese la gola con una mano, mi sollevò da terra e subito mi mancò l'aria. Cercai di resistergli scalciando e tirando pugni dappertutto ma lui non si muoveva nemmeno di un centimetro. Anzi, continuava a ridere.

Mi lanciò sul muro con una forza sovrumana e gemetti dal dolore.

In qualche modo mi risollevò da terra senza usare le mani. Sembrava che potesse controllarmi facendo dei gesti.

Non potevo muovermi ero come bloccato.

Guardai i miei piedi ormai in aria come il resto del mio corpo e notai che eravamo già a 2 metri d'altezza.

Ad un certo punto sentii un dolore lancinante nel mio corpo. Inziai ad urlare e a gridare. Era così doloroso, ma non sapevo cos'era. Poi sentii delle lacrime corrermi giù dagli occhi, percorrendo tutte le guance e arrivando alla bocca. Quando però alcune gocce entrarono nella mia bocca sentii che non erano lacrime, ma sangue. Lacrime di sangue uscivano dai miei occhi che iniziarono a bruciare.

Urlai ancora di più.
Inziò ad uscirmi sangue dalle orecchie e dalla bocca, ma non capivo che cosa mi stesse facendo. Urlai e piansi così tanto da non avere quasi più voce.
Quando lo guardai in faccia, vidi che aveva un ghigno che andava da parte a parte e il suo sguardo era come infuocato. Sembrava il demonio.

Mi sentii svenire, le mie forze stavano cedendo. Che cosa avevo fatto di male per meritare la morte?

All'improvviso sentii una forte morsa nel petto. Cacciai un urlo agghiacciante, ma la mia voce si spezzò poco dopo e quando vidi lo sconosciuto con il mio cuore ancora pulsante e pieno di sangue in mano, mi lasciai andare e vidi solo buio.

Dark Eyes  ➳ h.s.Where stories live. Discover now