Capitolo 42

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Quel giorno forse era stato il più brutto della mia vita. Non avevo mai pianto e gridato così tanto e mi sentivo uno schifo.

Tornata a casa avevo raccontato tutto quanto a mia madre, anche del fatto che Harry molto probabilmente era la causa di tutto questo.
Poi le avevo detto che sarei stata a casa di Sam e lei mi ha semplicemente capito.

Sapevo che Harry poteva raggiungermi in qualche modo, anzi, forse mi stava osservando anche in quel preciso istante. Ma se avesse avuto almeno un po' di pietà per me, mi avrebbe lasciata in pace.

Quella sera io e Sam non riuscimmo a dormire. Avevamo passato tutta la notte a guardare vecchie foto di Louis. Faceva male.

Volevo i risultati dell'autopsia subito. Volevo capire che cosa aveva fatto a Louis. Era riuscito ad ucciderlo solo per colpa della sua stramaledetta gelosia.

Volevo anche passare dalla sua famiglia per chiedere silenziosamente scusa per aver rovinato la vita di tutti loro. Non me lo sarei mai perdonato. Ci avevo parlato davvero pochissime volte, ma sapevo che era veramente una brava persona. Non si meritava tutto questo.

***

Non ero sicura di niente. Le immagini di Louis che sorrideva continuavano a girarmi in testa e a farmi venire la nausea. Avevo distrutto quel sorriso. Avevo rotto la sua immagine felice.

Quando ero passata a casa mia per prendere alcuni vestiti avevo ritrovato un braccialetto. Mi misi di nuovo a piangere perché sapevo che me l'aveva dato Louis. Era di sua sorella.

"Durante la conversazione mi aveva dato un braccialetto. Se l'era ritrovato in tasca, era di sua sorella, infatti aveva delle stelline e dei cuori come ciondoli. Me l'aveva dato perché a sua sorella non piaceva e non sapeva che farsene. Io risi come una matta perché era minuscolo e non mi sarebbe mai stato nel polso, ma eravamo troppo ubriachi per accorgercene."

Subito i ricordi di quella festa si impossessarono di me, portandomi un'immagine sfocata di un Louis spensierato che parlava e rideva con me.

Mi asciugai velocemente le lacrime, cercando di calmarmi e di respirare. Non ci pensai due volte e infilai il braccialetto nella tasca della mia giacca.

Avrei trascorso più tempo del previsto da Sam, ma per lei non era un problema. Avevo bisogno di un'altra persona che stesse passando quello che stavo passando io.

Molte volte mi sentivo addirittura egoista, perché mi sentivo distrutta come se avessi conosciuto Louis da una vita, ma pensando a tutto quello che aveva fatto per Luke e a come si era comportato da fratello maggiore per lui mi fece capire che altre persone stavano soffrendo più di me. E lo stesso  valeva anche per Sam.

Ci misi tutta la mia forza di volontà per non piangere durante il tragitto, ma quando arrivai di fronte alla porta della casa di Sam non ce la feci più.

E come una specie di richiamo, le mie lacrime fecero aprire la porta mostrando una Sam irriconoscibile, senza tutto quel trucco, rivestita solo di pianti, con gli occhi che esprimevano dolore.

Senza dire una parola lei uscì di casa e mi venne ad abbracciare e io semplicemente mi lasciai andare.

***

Quel giorno avevo intenzione di riportare il braccialetto a sua sorella. Volevo incontrare la sua famiglia. Forse mi sarei sentita meglio, oppure peggio. Non lo sapevo.

Volevo andarci da sola, avevo bisogno del mio tempo. Mentre camminavo notavo che le persone per le strade erano normali, con i loro problemi e le loro soddisfazioni e vivevano la loro vita. Quello che era successo a Louis non aveva cambiato assolutamente la loro routine, forse non sapevano nemmeno della sua esistenza, e questo mi fece in qualche modo arrabbiare. La sua morte mi aveva portato via una parte di me e solo per miracolo riuscivo ad addormentarmi la notte, mentre tutte le altre persone vivevano sapendo che nulla di tutto questo era accaduto. Mi irritava, ma in fondo non potevano farci niente.

Dark Eyes  ➳ h.s.Where stories live. Discover now