Capitolo 10

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Aprii gli occhi. Faceva terribilmente caldo! Mi tolsi le coperte ma il calore che c'era in me non cessava. Appena mi alzai le mie gambe fecero fatica a farmi stare in piedi, così mi aggrappai al comodino che c'era affianco al letto. Ci misi un po' per ricordare quello che era successo il giorno prima. Io che cadevo, le braccia di Harry che mi prendevano, Niall. Eravamo ancora nella casa del biondino.

Quando ripresi stabilità sentii delle voci.

"Guai a te se la tocchi!"

Harry.

"Tranquillo amico. Sai che scherzavo."

"...vado a prenderle del cibo tu stai qui e se quando torno le hai fatto qualcosa ti faccio fuori..."

Sentii la porta sbattere così mi affrettai per andare in bagno. Girai la chiave in modo che la porta fosse bloccata e mi sedetti per terra. Le piastrelle fredde a contatto con la mia pelle calda erano il paradiso.

Almeno qui dentro ero sicura che non potesse entrare.

"Non ti puoi nascondere..."

Mi alzai da terra di scatto e mi guardai intorno tremante. Non c'era nessuno ma ero sicura che quelle parole non me le ero immaginate.

"Harry non è qui per proteggerti..."

Brividi mi percorrevano il corpo. Il respiro era irregolare. Chiusi gli occhi.

"Shhh..."

Il suono era vicino, troppo vicino. Era vicino al mio orecchio.

Non volevo aprire gli occhi avevo paura.

"Apri gli ochhi..."

All'inizio non lo feci, ma appena delle braccia mi avvolsero la vita li aprii subito.

Mi guardai allo specchio e vidi i miei occhi colorarsi di nero, come quelli di Harry. Potei benissimo vedere la causa e infatti Niall era proprio dietro di me. Presi un grande respiro prima di urlare, ma non emettevo nessun suono. Provai a parlare ma niente. Che mi stava succedendo? Guardai attraverso lo specchio la faccia divertita del demone. La paura si diffuse per tutto il mio corpo quando iniziò a ridere.

Mi riguardai di nuovo gli occhi ma erano tornati di nuovo normali.

Sentii delle calde labbra lasciare baci sul mio collo e delle mani percorrere tutto il resto del mio corpo.

Lacrime scesero dai miei occhi colmi di terrore ma non emisi nessun singhiozzo. La voce era completamente assente e mi sentii quasi soffocare. Sembrava di stare in un vero e proprio incubo. Chiusi di nuovo gli occhi sperando di svegliarmi da questo terribile sogno, ma quando li riaprii lui era sparito.

Pensavo che la mia mente mi stesse prendendo in giro di nuovo, che fosse stata solo la mia immaginazione, ma capii di no quando le stesse mani di prima mi presero e mi gettarono nella vasca da bagno che in un secondo si era già riempita. Riemersi due secondi dopo e con grande spiacere vidi che non era l'acqua quella che riempiva la grande vasca, ma sangue.

E sempre le stesse mani mi presero con forza la testa e in pochi attimi venni sommersa dal quel liquido rosso. Strinsi più forte il braccio che mi teneva ferma, cercai di scappare dalla sua presa, ma non si muoveva. Andai nel panico, scalciai con le gambe cercando di arrivare in superficie. Necessitavo di aria.

Riemersi.

Lui era sparito e con lui anche il sangue. Mi guardai e i miei vestiti non erano più bagnati, ero completamente asciutta.

Non poteva essere la mia mente.

Mi alzai velocemente e uscii dalla vasca raggiungendo la porta del bagno. Girai la chiave e abbassai la maniglia ma la porta non si aprì. Ero stufa di questi giochi.

Sentii di nuovo la sua agghiacciante risata.

Mi girai terrorizzata e lo vidi proprio dietro di me con le mani incrociate sul petto.

Provai a parlare ma poi mi ricordai che la mia voce era misteriosamente sparita.

Rise di nuovo.

Sentii poi un singhiozzo da parte mia.

La voce mi era ritornata.

Lo guardai confusa.

"Così posso sentire bene gridare il mio nome."

Detto questo mi prese di nuovo in braccio e mi appoggiò sul bancone. Iniziò a baciarmi il collo fino a finire sulla mia bocca. Si prese in possesso delle mie labbra e mi ritrovai la sua lingua nella mia bocca. Tolse prepotentemente i miei pantaloni e la mia maglia lasciandomi in biancheria intima.

Mi squadrò da capo ai piedi prima di fiondarsi di nuovo sulle mie labbra. Le sue mani esperte vagavano sul mio copro facendo nascere una sensazione di disgusto in me.

Harry's pov

Ormai avevo preso cibo a sufficienza. Potevo ritornare da quel verme viscido di Niall. E se le avesse fatto qualcosa? Non me lo sarei mai perdonato. Lo avevo lasciato per 5 fottutissimi minuti da solo con lei. Decisi di ritornare subito a casa giusto nel caso.

Posai tutto il cibo e andai nella camera dove l'avevo lasciata.

Aprii la porta ma lei era sparita. Il panico iniziò ad impossessarsi del mio corpo. E se l'avesse presa? Se l'avesse portata lontana da me?

Sentii poi come dei gemiti strozzati e mi precipitai verso il posto dove avevo sentito il suono. Più mi avvicinavo e più potevo capire la situazione. Sperai che non fosse quel che stavo pensando, ma quando arrivai davanti alla porta potevo sentire benissimo la sua voce.

Provai ad aprire la pota ma niente.

La rabbia di prese in possesso di me e iniziai a tirare calci e pugni verso la porta finché non si sfondò

Andai velocemente da Niall. Ormai non ci vedevo più. Potevo sentire la rabbia ribollirmi nelle vene. Lo staccai da lei e lo feci sbattere contro il muro. Lo presi dalla maglietta e lo alzai da terra.

"Cosa cazzo fai?!"

"E dai amico rilassati."

Gli tirai un pungo dritto in faccia.

"Mi rilasso un cazzo! Cosa della frase 'non toccarla' non hai capito?!"

Potei vedere un po' di sangue fuoriuscire dal suo naso e non mi ero mai sentito così bene.

Lo buttai a terra e iniziai a tiragli calci e pugni, ma solo dopo un po' mi fermai perché mi ero ricordato della sua presenza dietro di me.

Dark Eyes  ➳ h.s.Where stories live. Discover now