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~due anni dopo~

Feci un altro segno sul muro, mentre un sospiro abbandonò le mie labbra
<un'altra volta... Eppure sono passati due anni, ma stanno tornando più vividi di prima>sussurrai i diversi segni che avevo precedentemente inciso su quei mattoni

<anche oggi?>mi chiese Jimin sedendosi di fianco a me
<si.. Ma perché continuo a vedere queste immagini? Avranno un significato dietro?>mi chiesi
<non lo so.....forse stai perdendo la brocca... Come tutti quanti noi>sospirò Jimin sedendosi sul letto, poggiando la testa al muro

Questi due anni erano stati tutti uguali, non sarebbe potuto cambiare qualcosa in un'ambiente del genere
Ti svegliavi, venivi picchiato, mangiavi, ti davano strani medicinali, ti picchiavano, ti trascinavano verso una stanza, ti immergevano nell'acqua fredda, ti davano la scossa, ti picchiavano, tornavi in camera, ti legavano a letto, ti picchiavano e andavi a dormire

Ogni giorno così
Era straziante sentire le urla di quelle povere persone che magari soffrivano di qualche patologia e quei mostri li torturavano
Speravo bruciassero nell'inferno, uno ad uno questi stronzi

<TI PREGO NON FARMI DEL MALE>una di una lunga serie di urla venne sprigionata fra le mura dei freddi corridoi
Mi sistemai anche io accanto al mio amico, ascoltando impotente le urla di quella povera ragazza che pregava disperatamente che la sua vita fosse risparmiata

<Kookie? Stai bene?>chiese Jimin ad un tratto
Seguì il suo sguardo, notando che il soggetto da lui cercato si trovasse sotto il letto, con le ginocchia strette al petto e le mani sulle orecchie, mentre un leggero tremolio attraversava il suo corpo
<Kookie?>lo richiamai io ma non accennò nessun movimento

<Non dirmi che...>sussurrò jimin mentre io scesi dal letto in cui mi ero adagiato per fiondarmi da lui sentendolo sussurrare "lasciatemi stare" in continuazione
Era uno dei suoi soliti attacchi di panico, fatti più vivi in questi ultimi periodi, in cui il comportamento dei medici si era fatto sempre più rigido nei nostri confronti

<kook, hey guardami>dissi facendogli alzare il volto, potendo così notare i suoi occhi ricolmi di lacrime
<Sono io, taetae. Esci da lì, nessuno vuole farti nulla te lo giuro>dissi dolcemente ma lui rimase lì, a guardarmi
<n-no>disse poi allontanandosi leggermente

<Jungkookie, sono Tata, vieni fuori da lì, risolveremo anche questo problema>gli sorrisi dolcemente

Pov Jungkook

Continuai ad allontanarmi, sentendo il tremore aumentare
Tae si fece sempre più vicino quando la mia mente decide di farmi uno dei suoi soliti scherzi mostrandomi quel mostro, quel fottuto mostro che avevo represso tempo fa condannando così la fine della sua vita
Un sorriso maligno prese forma sul suo volto, mentre continuava a strusciare pur di raggiungermi

"Giochiamo insieme mio piccolo jungkook, non è bello lasciare soli i propri amichetti sul più bello"

<VATTENE VIA>urlai uscendo dal mio nascondiglio mettendomi all'angolo della stanza
Mi tappai le orecchie, nentre le sue parole continuavano a ripetersi nella mia testa
Il suo volto e il suo sorriso erano impressi nei miei occhi, anche se essi erano chiusi
Il suo tocco percorreva ogni centimetro della mia pelle, provocandomi brividi lungo la colonna vertebrale
Il fiato iniziò a venir meno, come se qualcosa o qualcuno stesse bloccando l'accesso di quella sostanza vitale nei miei polmoni

Però tutto terminò con un singolo gesto
Tutto svanì improvvisamente, i termolì, le voci...sparirono per magia
<kookie, respira. Sono Tata, nessuno vuole farti del male>le mie orecchie percepirono quel dolce e profondo suono, accarezzandole e vezzeggiandole trasmettendomi una situazione di tranquillità e spensieratezza

Madhouse Where stories live. Discover now