2: [PROVA] nastro n.0, 18 Maggio 1997.

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L' A R T E
D I
U C C I D E R E

Prova. Uno, due, tre, prova?! Speriamo che questo aggeggio funzioni, non è nemmeno mio.

Allora, iniziamo. Ezra Campell per il Canal Street Chronicles. Sabato diciotto Maggio millenovecentonovantasette, sono le quindici e trenta. Il Carcere maschile Orleans Parish Prison ci ha concesso questa intervista esclusiva con Mark Harbory, c'è un secondino che mi osserva mentre parlo da solo e scrivo sul mio taccuino, chissà che pensa.
Ci ho messo due ore ad arrivare, da Belle Chasse a qui di solito ce ne vuole una e mezza. Mi son fermato a prendere il caffè, ma me l'hanno fatto buttare dopo avermi controllato pure lo scroto. Suppongo sia questo il prezzo che si paga oggigiorno per voler svolgere il proprio lavoro.

Ci hanno dato la possibilità di intervistare l'esecutore di New Orleans. Sono in una stanza che usano spesso per gli interrogatori, il secondino che mi osserva mi ha detto di non fargli troppe domande una volta che l'avranno portato qui, per una serie di ragioni.

M'hanno detto che quel giorno aveva ricevuto una brutta notizia e non mi conveniva sommergerlo di domande come fosse un interrogatorio, di sceglierne alcune e vedere come andava. Di non prenderla sul personale se non voleva rispondere a qualsiasi cagata gli avessi chiesto, che avrei avuto altre occasioni. Il succo era: non farlo incazzare, che poi è peggio per te.

Non capisco perché i miei colleghi non hanno preso la palla al balzo, perché non volevano intervistarlo? Un articolo su quel pazzo assicurava la prima pagina sul giornale, il tuo nome ben in vista (seppure associato a quello di un serial killer) e un assegno in tasca. Eppure mi sento un po' in ansia, come dovessi sostenere l'ultimo esame universitario, il primo colloquio di lavoro della mia vita o vedere, finalmente, la mia ragazza nuda. Non avrà niente a che vedere con questo. No, è impossibile...

Appena l'ho visto che da piccolo piccolo alla fine del corridoio s'avvicinava sempre di più, mi si è raggelato il sangue. Quando ho notato quel piccolo dettaglio, volevo darmela a gambe.

Improvvisamente capisco perché i miei colleghi non volevano intervistare un pazzo assassino senza le manette.

L'arte di uccidereOnde as histórias ganham vida. Descobre agora