Ma buongiorno bella gente, vi sono mancata? Okay abbassate i forconi e perdonate la mia lunghissima assenza ahah
-Jolyne, sei sicura di voler restare in casa quest'oggi?-
-Si, per Giorno oggi è una giornata molto importante vero? Goditela da solo con Guido.-
La bambina mi sorride, sorprendendomi di nuovo con la sua velocità a capire certe situazioni e a comprenderle. Jolyne mi porge il piccolo cesto preparato da lei stessa (naturalmente con l'aiuto della servitù presente in cucina, per prevenire qualche disastro o un infortunio) per poi farsi promettere dal sottoscritto di non guardare al suo interno fino al momento in cui saremmo stati solo io e Guido.
Intrecciamo i mignoli come siamo soliti fare e la ringrazio, incamminandomi verso una piccola collina situata ad est della dimora dei Brando, aspettandomi un bel po' di fatica per poterci salire.
Dopo circa venti minuti di camminata arrivo finalmente su una piccola distesa di erba incolta, notando alla fine di essa, poco prima dell'inizio di un ruscello, una piccola tela gialla leggermente rovinata ai lati, dove accanto, in piedi, si trova un individuo che riconosco subito come Guido.
Mi avvicino senza farmi notare per poi posizionarmi dietro di lui, intento a osservare la meravigliosa vista del posto. Decido di sorprenderlo abbracciandolo da dietro, appoggiando la mia guancia sulla sua spalla.
-Abbiamo scelto proprio un bel posto, vero?-
Gli sussurro nell'orecchio poco dopo il suo spavento iniziale per la mia comparsa improvvisa.
-G-Giorno! Mi hai spaventato!-
Lo vedo coprirsi l'orecchio interessato, visibilmente arrossito. Sorridendo trionfante mi abbasso poggiando il cesto sul telo, che solo ora noto rattoppato in alcuni punti.
Mi siedo subito dopo osservando i suoi movimenti, e attendendolo fare lo stesso mio gesto. Una volta seduto accanto a me, pericolosamente vicino oserei dire, posiziono sulle mie ginocchia il cesto, intendo a scoprirne il contenuto.
-Sai, ha fatto tutto Jolyne, nemmeno io so cosa si trova--
-G-Giorno...-
Un po' sorpreso dal suo comportamento lo osservo, notandolo girare tutto il suo corpo verso la mia direzione. Di rimando faccio lo stesso, rimettendo il cesto nella sua posizione precedente.
-Dimmi, Guido.-
Lo noto dimenare le sue mani in cerca si qualche cosa nella sua borsa, mentre lo osservo in religioso silenzio, in attesta che Guido prenda parola.
-Vedi, mio padre prima di morire ha partecipato a una spedizione per la via della seta, per cui è stato in differenti luoghi asiatici, ha avuto anche l'opportunità di visitare il Giappone, per cui ha voluto imparare qualche parola in giapponese...-
Cerco di capire dove vuole andare a parare, finché non noto porgermi un piccolo pezzo di stoffa, scorgendo dei ricami di simboli a me sconosciuti.
Prima che io possa rispondere, il ragazzo riprende a parlare.
-Erano più che altro parole d'amore da rivolgere a mia madre, per cui le ho chiesto di aiutarmi a tessere una di quelle... So che tu potresti permetterti qualsiasi cosa, per cui ho deciso di darti qualcosa che non si trova nei negozi.-
Sorpreso, lo guardo a bocca aperta, per poi iniziare a parlare.
-Che bello... Non pensavo mi facessi un regalo del genere... Grazie, ma non ho nulla da darti per ricambiare...-
-Ti andrebbe bene se dicessi che mi basta la tua presenza qui?-
Mi rivolge un grande sorriso che io subito ricambio dopo aver annuito.
-Comunque... Cosa significa?-
-Non sarebbe bello se te lo dicessi! Devi capirlo da solo! Tanto so che almeno un libro sul giapponese ce l'hai.-
-Dovrei controllare... Almeno mi potresti dire come si pronuncia?-
-"愛してる", "Ashiteru"-
Mi ripete due volte la parola, addolcendo il suo sguardo e nonostante non conosca il significato della parola qualcosa nel suo parlato mi fa immediatamente arrossire.
-A-allora, come dicevo poco fa, Jolyne ha preparato il nostro cesto, per cui non ho idea di cosa potrebbe esserci all'interno di esso.-
Lo noto annuire in modo serio, aspettando il grande momento della rivelazione del contenuto.
-Se è un qualche scherzo prenditela con lei, io non c'entro!-
Lo vedo scoppiare a ridere e annuire, per poi decidere di scoprire il cesto di sua iniziativa. All'interno si trovano diversi dolci, e anche molti.
Beh avrei dovuto aspettarmelo... In fondo lei ama il dolce...
Purtroppo, con la mia scarsa conoscenza in ambito culinario riesco a riconoscere a malapena le paste più pregiate, quelle che a tavola portano più spesso come dessert durante i pasti.
Guido, a sua volta riconosce solamente gli elementi che spesso compongono le torte che vede attraverso le vetrine, oppure delle paste originarie della tradizione Napoletana.
Mi alzo dal posto prendendo con me il cesto che precedentemente divideva me e Guido, per poi sedermi di fianco a lui, posare sulle mie ginocchia il contenitore e appoggiare la mia testa sulla spalla del ragazzo, che ridacchia sorpreso dal mio affetto improvviso, appoggiando una mano sul mio fianco, provocandomi un leggero batticuore accompagnato da leggeri brividi lungo la spina dorsale.
Angolo autrice
Oggi ero in vena di fluff dopo una pausa dallo scrivere ahaha quindi ecco a voi il fluff
Che tra l'altro questo capitolo ha circa 100 parole in meno dei miei soliti capitoli ma vabbé non so come lo continuerei sinceramente :3
E nulla, perfavore non uccidetemi perché sono sparita e nulla bye :D
~Hikaru
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Dreams - Giomis (IN REVISIONE)
FanfictionÈ un peccatore... È orribile... È disgustoso... È... È... ... Il mio unico amico.
