Decisioni

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Aiden's POV
Luna sarebbe arrivata da un momento all'altro, ero davvero teso, non la vedevo da tanto...da troppo.
Sentivo il cuore pompare così velocemente che ebbi la sensazione che da un momento all'altro sarebbe uscito dal petto.
Avrebbe portato Josh di nuovo da me e, sotto consiglio di Admir, avrei parlato di Aegnor, avrei rivisto anche Orion.
Sarebbe stata la mia occasione per chiedergli finalmente scusa in persona, e dopo...dopo avrei lasciato andare Luna.
Ero pronto a dirle addio? No, non ero psicologicamente pronto a dover rinunciare all'amore della mia vita, ma lo avrei fatto, per lei, per lui e per i bambini.

Tremavo come non mai, avevo immaginato per un mese intero questo giorno, e nella mia mente ero calmo e pacato, ma ora...sentivo il peso di tutte le mie azioni, e questo non mi faceva respirare.
<Aiden Luna è quasi arrivata> disse Nastia entrando nel mio ufficio, in quel mese Nastia mi aveva chiesto molte volte perché non andavo a riprendermi Luna; un giorno ho rischiato di prendere un vaso in testa, ero irritato, ma non ho detto nulla.
In fondo manca poco per sfornare quelle 3 pesti, ci penseranno loro a fargliela pagare da parte mia.

<Sto arrivando...il tempo di sistemare queste carte> inesistenti, dovevo pur trovare una bugia sensata, non potevo dire "Nastia, me la sto facendo sotto".
Mi guardò con occhio indagatore, si avvicinò lentamente <Cosa stai progettando Aiden? Perché lo vedo come sei nervoso> sospirò e si sedette sulla sedia <Non torni più nella casa che era tua e di Luna, non hai mai nominato una singola volta un suo ipotetico ritorno...Aiden ce ne siamo accorti tutti, cosa ci nascondi?> Chiese triste, le avevo chiesto scusa, avevo chiesto a tutti scusa per il mio comportamento.
Ero stato cinico e menefreghista, infondo loro volevano il mio bene e quello di Luna, forse confidarmi con lei mi avrebbe fatto bene.

<Ho deciso di lasciare Luna> dissi di getto, nessun giro di parola, diretto.
Forse anche troppo, perché sgranò gli occhi e per poco il mento non andò a sbattere sul pavimento.
<Co...Che...Cioè tu> respirò a fondo, mi stavo preoccupando, si alzò in piedi <TU VUOI LASCIARE LUNA?!> Chiese urlando <Ma dico ti sei fottuto il cervello? E dov'è andato a finire il tuo amore? Dicevi che era la tua vita e ora la vuoi LASCIARE? Avete due figli razza di...> mi puntò il dito contro, era furente, mi alzai in piedi e le andai incontro <Proprio perché la amo devo lasciarla andare via Nastia...> dissi appoggiando le mani sulle sue spalle, lei sembrò ancora più confusa e irritata <Luna non ama più me, tutti si sono accorti che il marchio è quasi sparito...> sospirai tristemente, la testa mi scoppiava <In passato ho fatto molti errori...con lei...e con altre persone e voglio rimediare.
Voglio la felicità di entrambi e...e so che lei sarà felice con lui; credimi Nastia se ti dico che la amo più della mia stessa vita, ma non posso condannarla ad una vita triste, solo per egoismo> sentivo che quella era la cosa giusta, ma per quanto fosse giusta era anche la più difficile.
<E Josh e la piccola?> Chiese
<Staranno meglio con i genitori separati, che con dei genitori uniti, ma infelici...> mi fermò
<Solo con lei potresti essere felice... Aiden pensaci bene, potete recuperare tutto...> negai con la testa <Non si può recuperare qualcosa che è distrutto...e tutto per colpa di...> stavo per dirle di Amos, cioè di me, ma non lo avevo raccontato a nessuno, probabilmente non ci avrebbero creduto.
<Fra poco scendo, tu...incomincia ad andare> dissi girandomi a guardare fuori dalla finestra, il cielo era così strano quel giorno.
C'era il sole, ma coperto da delle nuvole scure, nemmeno lui sapeva se essere felice o triste.
<Per quello che vale Aiden, io tifo per te> disse prima di chiudere la porta.
Mi appoggiai al muro, sospirando e cacciando fuori tutte le emozioni che avevo, non dovevo mostrarmi triste o lei non se ne sarebbe mai andata.
Conoscevo Luna, avrebbe messo la nostra felicità davanti alla sua, di nuovo, e non volevo e non potevo permetterlo.
Avevo combattuto tante battaglie, quella sarebbe dovuta essere una passeggiata, ma che cosa stavo dicendo...
Era tutto fuorché una passeggiata, era peggio di tutte le guerre che avevo dovuto combattere.
Il mio nemico ero io... io avevo rovinato tutto nel corso del tempo.

Eternamente miaWhere stories live. Discover now