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Pov Tancredi

Aiuto gli altri ragazzi a preparare il pranzo e uso ogni scusa per girare tra le stanze per tenere sempre d'occhio Luca, stamattina anche lui non ha lezione quindi potremmo anche stare un po' insieme.
Entrambi dobbiamo preparare un testo per il serale quindi prima o poi dovrà andare in camera per scrivere e io farò la stessa cosa.
Come di consuetudine è Luca a preparare il pranzo, sta porzionando la pasta nei vari piatti, ognuno dei ragazzi va a prendere il suo e si mette a sedere al tavolo, anch'io vado per prendere il mio, ma come tante altre volte non c'è nessun piatto per me. Che delusione, questa volta fa davvero male.
Abbasso lo sguardo, faccio finta di nulla e mi defilo da dietro il bancone, cercando di dare meno nell'occhio possibile, per raggiungere velocemente la mia stanza perché, come un bambino, mi vorrei sedere a terra e piangere.
È proprio uno stronzo, stamattina il caffè a letto e poche ore dopo fa finta di dimenticarsi di me e mi fa saltare il pranzo, che cosa stupida e infantile.
Ma cosa pensavo fino a pochi minuti fa?! Ma dai davvero pensavo che mi potesse interessare quello sbruffone?!
Pazzesco, e sono pure sobrio, come possono venirmi in mente certe idiozie? Meglio sparire da qua.
Mentre passo accanto al tavolo sento la sua voce, così stridula e arrogante, che mi chiama:
"Tancrè sbrigati, ti ho portato la pasta al tavolo e ti ho già messo il formaggio grattugiato, tanto come piace a te!
Dai che si fredda!"
In un attimo la sua voce e tornata ad essere così magnetica per me.
Sorrido e annuisco, mi avvicino e mi siedo proprio davanti a lui.
Il pranzo trascorre, come sempre, velocemente tra confusione e risate, io lo passo però a cercare di capire, nel mio solito silenzio, cerco di carpire qualsiasi cosa che possa aiutarmi a capirlo e a capirmi.
Lo guardo e penso che non lo avevo mai osservato bene, i suoi occhi non rispecchiano quello che lui vuol far trasparire di sé, lui non è il bulletto figo senza paura, credo che in realtà si senta insicuro e abbia sofferto nella sua vita. Osservo i suoi movimenti, è sempre così maldestri, ma anche in quel suo fare confuso sembra ci sia una sorta di difesa, come se volesse tenere lontani tutti per difendere la sua anima dal brutto che c'è intorno, scegliere con cautela le persone che possono entrare nella sua vita.
Lo guardo mentre ride, ed è davvero carismatico, la sua risata esplode improvvisa e riempie la stanza, come un esplosione di colore su una tela bianca, dipinge di gioia ogni angolo di questa stanza.
Mi incanto a sentirlo parlare, il suo accento così forte che trovo così simpatico e cordiale, mi fa sentire la sensazione di casa, quel calore che forse troppe volte mi è mancato.
Quante cose si possono osservare se ci fermiamo ad osservare una persona.
Ora, sono ancora più curioso di conoscerlo meglio, c'è qualcosa in lui che mi incuriosisce, che mi attrae, che mi spinge a cercare di avvicinarmi a lui.
Devo cercare di stare con lui, da solo con lui.
Finiamo di pranzare, ognuno di noi sistema qualcosa in cucina, dopo le varie sgridate da parte della produzione siamo diventati più ordinati.
Luca ora è con Martina, anche durante il pranzo spesso si guardavano, che stia nascendo qualcosa tra loro.
Mi sembra una cosa un po' assurda, Martina è troppo appariscente e superficiale per lui, non mi sembra la persona che possa stare al suo fianco.
In realtà questo loro gioco di sguardi mi sta dando parecchio fastidio.
Finalmente si allontana da lei e va verso la camera.

Sto finendo di pulire il tavolo, mi rendo conto di essere emozionato al pensiero di raggiungerlo in stanza e rimanere solo con lui, dobbiamo scrivere, lo so, ma anche solo stare con lui in silenzio ora sarebbe gratificante, soprattutto dopo averlo visto accanto a Martina sento il bisogno di stare sa solo con lui.
Termino velocemente quest'ultimo lavoretto e vado in camera, metto la mano sulla maniglia e mi torna in mente la scena del mattino quando ci siamo scontrati sulla porta, un brivido di piacere mi percuote, sorrido e penso persino di arrossire, prendo fiato ed entro.
Eccolo, seduto sul suo letto, con le cuffie e il pc davanti, con una mano si tocca i capelli e con l'altra batte sulla sua gamba, a tempo di chissà quale melodia.
Ha lo sguardo perso, muove le labbra senza emettere suono, ora entrambe le mani sono sulla tastiera, accenna un sorriso seguito da una smorfia, smette di scrivere, si tocca con tutte e due le mani i capelli, li scuote come se volesse smuovere qualcosa all'interno della sua testa, poi volge lo sguardo nella mia direzione, mi vede, mi fissa e ride.
Si toglie le cuffie e mi dice sempre ridendo: "Oh ricciolino avrei proprio bisogno del tuo aiuto per scrivere questa barra, una frase delle tue che spacchi di brutto. Appena usciamo da qua facciamo un pezzo insieme!"
Io avrei voluto rispondergli tante cose ma mi sono limitato ad un semplice:
"Ok".
Lui con tono ironico continua come se non gli avessi neanche risposto:
"M'immagino già noi due su un palco, sembreremmo Stanlio e Olio, che coppia saremmo!
In queste settimane ti ho osservato molto, ti ho anche importunato tanto, stuzzicato e infastidito, lo so, è di questo ti chiedo scusa, ma in te vedevo colui che aveva mandato via un amico, però ho capito che è un gioco, e tutti noi stiamo giocando, tu non hai fatto null'altro.
È già da un po' che volevo parlare con te e soprattutto chiederti scusa per il mio atteggiamento, ma tu stanotte hai con una sola frase riempito lo spazio che ci divideva, ti sei preoccupato per me e questa cosa non tutti l'avrebbero fatta, ti ringrazio e vorrei davvero che diventassimo amici!
Facciamo le barre per la puntata e poi proviamo a scrivere qualcosa insieme, ci servirà anche per conoscerci meglio.
Ho voglia di fare qualcosa con te, mi piaci, non credevo fossi cosi forte!"
Il mio cuore s'è fermato, sono morto..
Poi lui aggiunge:
"Stanotte Samu non c'è, possiamo stare tranquilli, abbiamo la stanza solo per noi."
Ok, sono morto e sono in paradiso!!



spazio autrice:
Ciao a tutti!
Come state?
Spero che il capitolo vi piaccia e niente buona lettura e lasciate una stellina graziee.

𝑀𝑖𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑜𝑙𝑒 𝑎𝑙𝑙'𝐴𝑙𝑏𝑎 Where stories live. Discover now