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Pov Tancredi

Quando esco dal bagno per fortuna lui non c'è più, prendo le mie cose per andare lezione, vado in cucina, saluto gli altri e mi preparo un caffè, mentre lo bevo vedo sul divano quei due, sono abbracciati e parlottano tra loro.
Mi sta tornando la nausea, lavo la mia tazzina ed esco, vado a lezione.
Vorrei non rientrare in casetta, non voglio vederli, quei due mi disgustano!
Tergiverso il più possibile, chiedo cose banali agli insegnanti, addirittura chiedo se posso fare lezioni aggiuntive o andare in palestra nel pomeriggio anche se non è il mio turno, farei qualsiasi cosa per non vederli, ma purtroppo siamo in una fase cruciale del programma e ognuno di noi deve seguire il proprio piano di studio, quindi purtroppo niente ore in più.
Finite le lezioni vado in casetta, cerco di comportarmi come al solito, eccoli, lui che spadella e lei che non fa nulla, anzi lei che come sempre parla, parla, parla..
Passo davanti a loro, ci salutiamo velocemente e vado in camera, mi corico sul letto, per prima cosa bombardo i miei timpani con musica a palla e mi metto a scrivere, uso carta e penna perché i pensieri che sto scrivendo sono parte di me, della mia anima e io voglio fissarli con l'inchiostro, voglio vedere nascere qualcosa dal mio dolore, voglio vedere quel foglio bianco prendere vita, la mia sofferenza non deve essere vana.
Scrivere mi ha salvato tante volte e lo farà anche questa volta, mi serve per purificare la mia anima dal veleno del dolore!
Non so quanto tempo sia passato, la musica mi ha isolato da ogni rumore, poteva entrare in camera anche tutta l'orchestra del concerto di Capodanno di Vienna che io non mi sarei accorto di nulla, è sempre stato utile avere una playlist di musica rock, quando devi isolarti da tutto ciò che è intorno a te, peccato non esista una playlist che possa isolare le parole del proprio cuore quando decide di urlarti quanto sta soffrendo!
Mi sento toccare la spalla, è lui, sfilo le cuffie per riuscire a sentirlo.
"È tutto il pomeriggio che sei qui, mi hanno detto i ragazzi che non sei mai uscito dalla stanza.
Ora vieni a cena?"
Gli rispondo:
"No, non ho fame, grazie."
Mi rimetto le cuffie.
Vedo con la coda dell'occhio che lui sta andando via.
Sono solo, nuovamente solo, sempre solo..


spazio autrice:
Ciao come state?
Ecco un nuovo capitolo, ditemi se vi piace, a prestoo e lasciate una stellina!!

𝑀𝑖𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑜𝑙𝑒 𝑎𝑙𝑙'𝐴𝑙𝑏𝑎 Where stories live. Discover now