VII

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Fede sembrò sorpreso dalla mia richiesta, esitò qualche secondo prima di rispondere; Nico non ero troppo entusiasta ma lasciai correre.
"Certo, va bene. Cosa abbiamo intenzione di fare?" mi chiese appoggiando il suo abbraccio attorno al mio collo.
"Allora, andiamo a mangiare il gelato e poi ci facciamo un giro"
"Ok mi va benissimo"
Durante la cena notai Nico un pò giù di corda ma io e lui non eravamo nulla quindi lasciai perdere.
Sulle 20.30 io e Fede ce ne andammo, salutammo tutti e ci incamminammo verso il centro di Roma; andai in quella magnifica città solo una volta e me ne ero perdutamente innamorata.
Inizialmente passeggiamo per vie abbastanza isolate, parlammo del nostro rapporto e di come io mi fossi trovata in queste 2/3 settimane; poi decidemmo di andare a visitare la fontana di Trevi.
Arrivati là fummo sommersi da una folla di tifosi che iniziarono a chiederci foto e video. Io e Fede non ci trattennemo troppo, giusto il tempo di qualche saluto e poi ci dirigemmo alla gelateria.
Il proprietario bloccò l'ingresso a tutte le persone, ci disse che era uno dei tifosi più grandi e che noi dovevamo essere accolti nei migliori dei modi. Questa cosa ci fece molto comodo, in quel modo saremmo riusciti a mangiare con calma.
"Che gelato vuoi?" mi chiese Fede indicandomi la varietà di gusti che erano presenti "Vorrei cremino al pistacchio e fior di latte" mi rivolsi direttamente al commesso e poi mi girai verso Fede "Te che prendi?"
"Non so, è pieno di gusti. Facciamo fragola e limone"
"La tua fantasia è davvero limitata" ci mettemmo a ridere "Sono una persona semplice io eh" ed effettivamente era vero, Federico era un ragazzo semplice e senza filtri.
"Grazie mille signore, è stato gentilissimo con noi. C'è qualcosa che possiamo fare per lei?" chiesi al proprietario prima di andarmene.
"Se non chiedo troppo vorrei una firma e una foto con Chiesa e poi con la signorina Mancini"
"Certo, lo facciamo subito" aggiunse Fede; facemmo le foto e Fede firmò una maglietta dell'Italia risalente ai mondiali del 2006.
Uscimmo a pance piene e ci dirigemmo subito verso l'hotel, per evitare di rimanere ancora bloccati in una folla di tifosi.
"Fede sono stata bene stasera" sorrisi "Pure io cretina" mi venne incontro e mi strinse a sé, dandomi un piccolo bacio in testa "Dai ora torniamo dagli altri" disse lui "Certo"
Rientrammo all'hotel e andammo alla sua stanza, sapendo già che ci avrebbe aspettato un interrogatorio da parte di Nico e Spina.
"Eccoci amori miei, siamo tornati"
"È tardi" disse Nicolò molto seccato "Sono sono le 22.30 evita di fare il bambino" ribatté Federico, facendo capire a Nico che non aveva assolutamente voglia di discutere.
"Dai non litigate per questa cosa stupida, se devi andare a letto Nico me ne vado in stanza"
"No, puoi restare" il suo tono era cambiato, era diventato più dolce.
Restammo un pò a parlare e alle 23 mi feci accompagnare in stanza da Spina, così avrei potuto raccontargli tutto meglio.
"Sono stata bene con Fede"
"Mi immagino piccola, scusa se lo chiedo ma vi siete baciati?"
"No e ne sono felice, io e lui non siamo nulla come non siamo niente io e Nico" la faccia di Spina fu leggermente delusa "Non dire cavolate t/n, voi siete tanto e forse, contando che vi conoscete da poco, siete pure troppo"
"Non so...come ti ho già detto prima io non voglio illudermi e sono convinta che io per loro sia solo un amica"
"Boh ok, come vuoi" mi lasciò davanti alla mia stanza dandomi un bacio sulla guancia "Notte piccolina"
"Notte Spina"
Crollai nel letto.

*Il mattino seguente*
Mi alzai con il sorriso, ero contenta di come si fosse conclusa la serata con Fede.
Mentre ero ancora in pigiama e tutta scompigliata bussarono alla mia porta, andai ad aprire "Ciao fantastica" mi ritrovai davanti a me Marco, Matteo e Manuel.
"Ma voi cosa ci fate qua?" dissi con un tono di voce abbastanza alto "Emh bella domanda, ecco vedi ci stavamo annoiando quindi siamo venuti da te"
"Alle 7.30 di mattina?!?!"
"Si. Ora facci entrare" si fecero strada e si lanciarono sul letto "Ora io mi devo cambiare quindi me ne andrò in bagno, voi restate qua e non fate casini"
"Dai non ti fidi di noi?" disse Pessina facendomi gli occhi dolci "No non mi fido" mi lanciò un cuscino dritto in faccia; mi rinchiusi in bagno sfoggiando a tutti e tre il mio fantastico dito medio.
Rimasi in bagno per circa 5 minuti poi mi accorsi che non si sentiva alcun rumore provenire dalla camera, la cosa mi preoccupò particolarmente.
Uscì fuori e dei ragazzi non ce ne era traccia, pensai che se ne fossero andati quindi feci come se nulla fosse per non dare troppo nell'occhio ma sapevo che si erano nascosti.
Me ne accorsi perché dalla fessura dell'armadio sbucava un dito.
Mi avvicinai ad esso ma non ebbi neanche il tempo di aprirlo che *Buu*  rimasi ferma a guardarli e scoppiai a ridere "Ragazzi sapevo che eravate là, la prossima volta programmateli meglio gli scherzi" le loro espressioni cambiarono in un batter d'occhio "Su dai non siate tristi, capita anche ai megliori" e aggiunsi un occhiolino.
"Che palle che sei!" mi disse Marco, i ragazzi confermarono la sua esclamazione "Dai fantastici andiamo giù a mangiare"
Mentre andavamo verso la mensa incotrai nel corridoio Fede.
"Ragazzi aspettatemi al tavolo, arrivo dopo. Devo fare una cosa" annuirono e se ne andarono.
"Ciao Fede"
"Ciao T/n, dormito bene?"
"Si si grazie, scendi a fare colazione?"
"Sto aspettando gli altri, comunque grazie ancora per ieri sera...Roma con te mi ha fatto un'altro effetto" arrossì, gli sorrisi e me ne andai.
Raggiunsi velocemente gli altri al tavolo e facemmo una colazione buonissima; eravamo stati i primi ad arrivare così ci prendemmo le cose migliori.
Finita la colazione andai a salutare mio babbo, che si stava dirigendo verso il campo per l'allenamento mattutino.
Stavo per salire le scale quando sentì prendermi a braccetto da dietro, mi girai abbastanza sorpresa dalla cosa e vidi Federico accanto a me con un sorriso stampato sul volto "Oh ciao" gli dissi "Come mai quel sorriso?"
"Boh. Vieni con me che andiamo all'allenamento" mi disse trainandomi verso la direzione opposta a quella che stavo prendendo io "In realtà pensavo di andare un pò in stanza"
"No no, oggi resto io in panchina con te"
"Se la metti così allora non posso rifiutare"
L'allenamento iniziò con qualche minuto di ritardo e la cosa mi lasciò abbastanza stupita; il mister era sempre in perfetto orario quindi intuì subito che la colpa non era la sua.
In lontananza infatti vedemmo Insigne correre con una decina di palloni dentro ad una sacca "Mister sto arrivando" urlò Lorenzo; la faccia di mio padre in quel momento rappresentava un mix di emozioni: rabbia, divertimento, scetticità e molte altre.
"Scusa Insigne ma cosa ci fai con tutti quei palloni?" chiese mio babbo "Ma come cosa ci faccio? Mi ha detto di andare a prenderli" tutti i membri della squadra scoppiarono a ridere in quanto ci fosse stato un fraintendimento tra i due.
"No Lorenzo, io ti ho detto di andare a prendere il pallone che si trovava sotto la panchina" indicò esattamente sotto di me, mi pieghai e gli tirai la palla "Mister io avevo capito che dovevo andare a prendere i palloni in cantina" dopo essersi reso conto della stupidata che aveva appena detto scoppiò in una risata isterica accompagnata dagli schiamazzi dei compagni di squadra.
"Vabbe ora iniziamo!" disse mio padre e così l'allenamento cominciò; cercai di concentrarmi su tutti i giocatori ma la mia attenzione era per lo più rivolta a quel ragazzo sardo con la faccia da scemo.
"T/n sei con noi?" mi chiese Federico abbastanza indispettito "Si si, ero molto concentrata sull'allenamento"
"Concentrata sull'allenamento eh? A me sembravi più concentrata su Barella"
"Mi sa che hai visto male" cercai di negare fino all'ultimo ma Fede continuò a pressare "Ti piace Nico vero? Puoi dirmelo, ti puoi fidare"
"Lo conosco appena"
"Conosci anche me da poco ma mi hai chiesto di uscire" avevo capito il gioco che voleva fare così cercai di assecondarlo il più possibile "Esatto"
"Lo trovi bello?"
"Si, è davvero un bel ragazzo" onestamente non avrei mai detto quelle cose in sua presenza ma mi divertivo a farlo ingelosire "Allora perché non gli hai chiesto di uscire?" continuò lui "Perché non è l'unico bel ragazzo qua" un sorrisino comparve sul suo volto.
"E chi ci sarebbe oltre a lui?" lo guardai per qualche secondo "Te scemo" e gli tirai una piccola spinta.
Quando mi girai per continuare a guardare gli allenamenti notai che Nico mi stava guardando, restammo così per qualche secondo poi lui dovette ricominciare a fare gli esercizi.
Dopo circa 30 minuti era pronto il pranzo, così ci dirigemmo in mensa; oggi i ragazzi avrebbero avuto allenamento e palestra dalle 14.00 fino alle 18.00, quindi dovettero sbrigarsi a mangiare.
Al pomeriggio li accompagnai in palestra ma decisi di andarmene subito, non avevo voglia di stare ancora là, anche perché mi stava venendo sonno.
Dormire al pomeriggio per me era diventa un abitudine, lo avevo sempre fatto anche durante il liceo e purtroppo, nonostante fossimo in nazionale, la mia abitudine non mi abbandonò.
Presi l'ascensore e mi diressi verso la mia stanza, il terzo piano era isolato; non c'era anima viva.
Mi infilai una mano in tasca per recuperare la tessera elettronica della stanza ma non la trovai. Solo dopo qualche minuto mi ricordai di averla lasciata nel bagno degli spogliatoi; non avevo voglia di scendere così decisi di andare nella stanza di Spina.
La loro stanza era la più vicina alla mia e come al solito non la chiudevano mai.
Mi misi stesa nel letto di Nico, le lenzuola avevano il suo profumo; dopo qualche minuto mi addormentai.
Erano le 14.30 quando entrai nel mondo dei sogni e ci restai fino alle 17.00 circa poi fui interrotta dal rumore che fece la porta chiudendosi.
Sentì dei passi vicino al letto in cui ero stesa, feci finta di nulla ma dall'odore di sudore e di campo bagnato capì che qualche giocatore aveva finito prima del previsto di allenarsi.
Si avvicinò a me e si accovacciò per riuscire a guardarmi meglio, dopo circa 5 minuti appoggiò delicatamente la mano sul mio viso accarezzando dolcemente la mia guancia.
Poi si alzò e nel mentre, a voce veramente bassa, disse "È bellissima" e se ne andò in bagno; non riconobbi chi fosse dalla voce ma andò a farsi la doccia così aprì gli occhi e mi alzai dal letto.
Davanti alla porta c'erano un paio di scarpini, numero 44, con sopra le iniziali NB.
Era Nico il ragazzo che mi aveva appena coccolato il viso e che aveva appena detto, pensando di non essere sentito, che ero bellissima.
In quel momento il mio cuore fece un sobbalzo; non riuscivo a smettere di pensare a quel momento.
Prima che Nicolò uscisse dalla doccia io me ne andai, non so perché lo feci in realtà ma so che fu la scelta giusta.
Non tornai in stanza quel giorno, ero troppo felice per farlo quindi decisi di andare in piscina.
Era raro che ci andassi, la maggior parte delle volte non c'era nessuno ma Jorginho alla scorsa partita si era fatto male, niente di grave ma comunque doveva sistemarsi.
"Ciao Jo"
"Ei T/n come stai?"
"Bene, la tua gamba come procede?"
"Benissimo guarda!" alzò la gamba e iniziò a ballare dentro l'acqua "Che scemo che sei. Stai attento"
"Si sto attento, ma ammettilo, ballo benissimo"
"Sei bravissimo, il migliore del mondo"
"Come mai sei passata da qua?"
"Mi annoiavo e sapevo che qua c'eri te"
"Urca, sei venuta qua per me. Mi sento onorato" disse schizzandomi le gambe con l'acqua "non montarti troppo la testa" ridemmo.
"Oggi ho visto che sei stata con Fede in panchina ma la tua testa mi sembrava altrove" aveva ragione "Si, sai com'è; sono in una situazione un pò complicata"
"Ora ti do un consiglio. Se quando sei con Fede pensi a chi sai tu evidentemente non sei così tanto presa da Chiesa"
"Non ci avevo mai pensato, quando sono con Fede penso a Nico ma quando sono con Nico penso solo a lui e a come mi fa sentire"
"Stai attenta però. Ci sono cose che non sai e che io non posso dirti ma l'unica cosa che meriti di sapere è che Fede è un tipo molto serio invece Nico cerca più il divertimento ma con te lui mi sembra diverso" dopo quelle due parole avevo ancora più confusione in testa; quali erano le cose non sapevo? Nico si voleva solo divertire con me oppure ero diversa dalle altre?
Non sapevo più come comportarmi.
"Grazie mille Jo, ci vediamo a cena ok? ti voglio bene"
"Pure io" me ne andai correndo, volevo avere delle risposte.

Un amore in nazionale Where stories live. Discover now