XV

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Il mattino seguente, durante la colazione, Nico non mi rivolse mezza parola; capivo perché si era arrabbiato ma niente mi smuoveva dalla mia decisione, gli avrei spiegato tutto dopo la finale.
Provai ad andare da lui e a comportarmi in modo normale ma ogni mio tentativo veniva respinto, lasciai perdere e me ne andai in stanza.
*Toc Toc*
"T/n sono Fede, posso entrare?"
"Certo" ero contenta che fosse venuto da me, era da un pò che non passavamo del tempo da soli e mi mancava.
Sapevo che era venuto per scoprire che avessi ma non volevo parlarne nemmeno con lui così cercai di sviare il discorso "Fede con la Benni come va?" lui e Benedetta avevano iniziato a frequentarsi in modo molto serio ed insieme erano veramente adorabili "va tutto benissimo, stiamo facendo le cose con molta calma e serietà"
"Non sai quanto sono contenta per te" continuammo a parlare di loro due per ancora un pò di tempo poi Fede si ricordò perché fosse venuto da me.
"Ah dimenticavo, che hai?"
"Niente di che, davvero"
"Capisco se non ne vuoi parlare ma sai che ci sono sempre per te ok?"
"Si lo so" gli dissi sperando che non pressasse riguardo l'argomento "sono venuto perché Nico vuole sapere che hai"
"Ti ha mandato lui?"
"Emh si" mi misi a ridere, forse dovevo arrabbiarmi ma sapere che era così tanto curioso di scoprire che avessi mi divertiva "facciamogli uno scherzo, digli che mi restano pochi mesi di vita e volevo godermeli al 100% con lui" Fede annui con la testa e corse da Nicolò per raccontargli la finta brutta notizia.

*Conversazione tra Fede e Nico*
Fede: "Ascolta ho un orribile notizia, promettimi che starai calmo"
Nico: "Non te le prometto ma fa lo stesso"
Fede: "A T/n restano pochi mesi di vita, è per questo che è un pò triste"
Terminata la frase Nico corse in camera mia.

"T/n starò con te tutto il tempo che ti resta e scusa se non ti ho capito, affronterò la cosa con te perché io ti a-" lo interruppi prima che dicesse quelle due paroline, non volevo che le sprecasse.
Lo guardai e scoppiai a ridere, la sua faccia era bianca cadaverica, aveva gli occhi lucidi "È uno scherzo" dissi mentre mi accasciavo per terra dalle risate "ma sei una stronza, ti odio" non feci caso a quello che disse, le sue parole erano coperte dalla mia risata quasi interminabile.
"Scusa" dissi mentre ancora ridevo, mi stavo sentendo male e Nico era ancora là che mi fissava senza aprire bocca "che stronza" ripeté mentre si avvicinava a me, mi allungò una mano per aiutarmi a rilazare "sai che sei bellissima quando ridi?"
A quelle sue parole il mio corpo si riempì di farfalline, mi avvicinai a lui e lo baciai.
Quel bacio si dilungò parecchio ma ancora una volta fummo interrotti da Jo, che ci chiamava per l'allenamento.
Per fortuna Nico si dimenticò del vero motivo per cui ero turbata, mi promisi che gliene avrei parlato dopo la finale ed infatti così feci.
I due giorni prima di essa passarono molto velocemente e quella sera finalmente arrivò.
L'agitazione era alle stelle e comunque andava sarei stata felice e fiera dei miei ragazzoni.
Alle 17.00 lo stadio era già pieno di tifosi italiani e inglesi; i giocatori erano già pronti a giocare e nonostante l'agitazione riuscirono a mantenere in modo eccellente la calma.
Quel giorno non diedi l'imbocca al lupo ai ragazzi, lo feci per scaramanzia così li vidi soltanto all'inizio della partita. Iniziammo a cantare l'inno e i tifosi avversari iniziarono a fischiare, sentivo del disagio ma al posto di facri abbattere iniziammo a cantare ancora più forte; dovevamo far vedere a tutti quanto valevamo.
Alle 21.00 esatte iniziò la partita, al 2'minuto l'Inghilterra fece goal; la delusione di Gigio fu immensa ma tutti sapevamo che era solo l'inizio e che mancano ancora 88 minuti da giocare.
Durante il primo tempo giocarono in un modo strepitoso, arrivato il secondo Fede si fece male.
Appena vidi che usciva dal campo gli corsi incontro "Oi stai bene?"
"No, mi fa male la caviglia" mi abbassai per guardala nel mentre che i medici spruzzavano sopra un pò di ghiaccio secco "sanguina" dissi a voce bassa, cercando di capire se la situazione fosse grave o meno.
"Torno in campo" disse Fede, notai che stava male e pure Mancini lo notò infatti proprio, per questo motivo, iniziò a fare riscaldare Berna.
Purtroppo lungo il suo percorso ricevette molti insulti e sapere che doveva sostituire uno dei più forti in squadra lo lasciò particolarmente destabilizzato; in squadra tutti credevano in lui ma i tifosi al di fuori no.
Mi avvicinai e gli sussurai all'orecchio di stare tranquillo, sapevo che poteva farcela; entrò in campo e fu accolto da applausi da parte dei tifosi.
La partita ricominciò e al 67'esimo Bonny fece goal; un goal che era quasi al limite del compimento.
Mi alzai in piedi e metà stadio fece lo stesso, iniziai ad urlare come una matta.
Ero troppo felice, avevamo la vittoria in pungo ma purtroppo trascinammo anche questa partita ai rigori; dico purtroppo perché essi erano sempre un agonia. L'ansia era alle stelle in ogni momento e pararli era veramente difficile.
Il primo a tirare il rigore fu Berardi, fece goal; mi alzai in piedi ed esultai ma cercai di contenermi il più possibile. In seguito tirò Kane e pure lui fece goal, donando così un punto all'Inghilterra.
I rigori continuarono ed arrivammo agli ultimi; toccò a Jorginho che purtroppo sbagliò. Notai la delusione nei suoi occhi ma in fondo era normale, ora era tutto nelle mani di Gigio.
In quel momento mi girai di spalle insieme a Vialli, non volevamo vedere. Se Gigio lo parava eravamo campioni d'Europa, in caso contrario saremmo andati ad oltranza.
L'arbitro fischia, la tensione era al limite, Saka prende la rincorsa e tira ma Gigio la para! Io e Vialli ci girammo contemporaneamente e non realizzammo subito ma appena lo facemmo scoppiammo tutti in un pianto di gioia.
Corsi in campo dai ragazzi e non ero mai stata così felice in tutta la mia vita, ce l'avevamo fatta e wow, sembrava incredibile.
Continuammo a festeggiare ed io non smettevo di piangere, ero così felice.
Avevo partecipato a quel piccolo viaggio dal primo giorno e vedere che erano riusciti a rendere un intera nazione fiera di loro era un qualcosa di assurdo, inimmaginabile.
Continuammo a festeggiare, alzammo la coppa e ancora in quel momento non credevo a niente, nemmeno ad una virgola.
Quella fu la nottata più bella di sempre ed era solo l'inizio; i festeggiamenti durarono per quasi tutta la notte, precisamente si interruppero alle 5 di mattina quando ogni ragazzo si ritrò in stanza provando a dormire ma l'adrenalina era alle stella e nemmeno io ci riuscivo così andai sul letto dell'hotel.
Sapevo che la avrei trovato Nico, infatti così fu; aveva un sorriso stampato sul volto e quello era il momento perfetto per parlargli.
Mi sedetti accanto a lui e iniziai con il mio discorso ma la feci molto breve "Io non sopporto il fatto di non sapere cosa siamo, io voglio una relazione seria con te, voglio dire che sei il mio uomo e voglio stare con te perché io ti amo" non so con quale coraggio dissi tutto ciò ma ancora oggi non me pento proprio per niente.
Nico mi guardò con una faccia stupita  e non disse niente di troppo articolato o difficile di capire "tu sei già la mia donna e io sono già il tuo uomo, ti amo T/n" ci avvicinammo l'uno all'altro e ci baciammo, in quel momento fummo illuminati dal cielo di Londra che quella notte si era tinto di azzurro e il resto è storia ragazzi miei.
"Io e papà ci siamo conosciuti così, se non fossi andata con il nonno Roberto ora voi non sareste qua con me e il papà Nico"
"Esatto, sapete le mie due vittorie più grandi sono state quella dell'europeo nel 2021 e l'amore di vostra mamma che mi porto avanti ancora oggi" e ancora una volta sigilammo il tutto con un bacio.
"Dai mamma e papà raccontatecela ancora!"

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Ciao a tutti,
siamo arrivati al termine di questa piccola storia.
Vi vorrei ringraziare tantissimo per tutto l'affetto e amore che mi avete donato in queste settimane, siete stati in tanti a leggere questa "fanfiction" e non sapete quanta felicità mi avete donato.
Non mi sarei mai aspettata che così tante persone leggessero un qualcosa scritto da me e invece!
Vi ringrazio ancora, vi voglio un mondo di bene.
A presto <3

Un amore in nazionale Where stories live. Discover now