26.

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Jimin's pov
Dire che era stata una bella serata era dir poco. Dopo la mia dichiarazione, ci eravamo accoccolati sul divano uno accanto all'altro a guardare un film.

Jungkook mi aveva preso tra le braccia, accarezzandomi la testa poggiata sul suo petto. Ogni tanto mi lasciava un bacio tra i capelli tornando poi ad accarezzarli.

Non lo riconoscevo più. Era ormai tutto zucchero e coccole, non che me ne lamentassi. Non riuscivo a credere che stesse accadendo, che Jungkook fosse così coccoloso con me. Avevo paura che fosse un sogno dal quale ben presto mi sarei svegliato

Mi ero addormentato tra le sue dolci coccole, non riuscendo a finire nemmeno il film che avevamo iniziato insieme, ma francamente preferivo dormire su di lui.

Verso le 3 o le 4, non so bene che ore fossero, sentii Jungkook svegliarsi e stirarsi per poi prendermi in braccio e portarmi a letto, per poi sdraiarsi con me.

Al mio risveglio, ero un po' confuso di tutto in un primo momento ma poi mi  ricordai ogni cosa, sorridendo nel vedere il suo volto rilassato ancora dormiente.

Non mi ero mai reso conto di quanto bello fosse. Avevo notato la sua bellezza si, ma lui era ancora più bello di come appariva.

Mi sistemai meglio su di lui, poggiando il mento sulle mani poggiate a loro volta sul suo petto. Lo osservai per un po', finché non lo sentii muoversi.

Inizio a stirare le braccia, segno che piano piano si stava svegliando, così iniziai ad alzarmi per lasciarlo fare ma qualcosa non andò come pensavo. Infatti le sue braccia finirono intorno alla mia vita stringendomi contro il suo corpo.

-dove vuoi andare?!-mi chiese, avvicinando il suo viso al mio facendo scontrare i nostri nasi dolcemente.

Sorrisi imbarazzato, ricevendo subito dopo leggero bacio a stampo da parte sua. Quando eravamo arrivati a tutto questo? Gli avevo confessato che mi piacesse, ma era un buon motivo per baciarmi appena sveglio? Cosa significava questo bacio per lui? Ero importante?

Mi rattristii di botto, abbassando lo sguardo. Non sapere niente mi stava uccidendo. Dovevo sapere cosa ne pensasse lui o sarei impazzito davvero.

-che succede?-mi chiese lui d'improvviso afferrando il mio volto tra le mani costringendomi a guardarlo negli occhi.

Non appena i nostri occhi si incontrarono, sentii quasi le lacrime arrivare ma cercai di trattenerle. Non volevo piangere, ma sapere. Volevo sapere ogni cosa.

-Jungkook....ecco...io...vorrei sapere...se...beh...tu cosa...provi...per..-cercai di dire a fatica, quando suonò il campanello di casa.

Jungkook sembrò non curarsene minimamente, continuando a restare esattamente dove e come fosse, aspettando che parlassi.

-jungkook...forse....dovrebbemmo aprire la por...-cercai di fargli capire che dovevamo aprire la porta, perché chi fosse dall'altra parte sembrava non voler smettere di suonare.

-non mi interessa...continua pure-mi rispose, spostandomi un ciuffo di capelli dalla fronte facendo impazzire il mio cuore e le mie guance. Come un semplice gesto come quello poteva mandarmi fuori di testa?

Venni risvegliato dai miei pensieri dal suono del campanello che non voleva saperne di smettere. Anche Jungkook si stava iniziando a spazientire, tanto da alzarsi infastidito afferrando la mia mano trascinandomi con lui alla porta.

-chi è che disturba la nostra mattina?-disse, aprendo la porta e ridendo sarcastico quando vide chi fosse dall'altra parte.

-vedo che chi non muore si rivede-affermó Jungkook, guardando l'uomo davanti a sé, il quale sorrise per poi squadrarmi e tornare a guardare il corvino.

-vedo che ti dai da fare con i ragazzini come sempre...li hai sempre preferiti-disse cercando di provocare l'ira di Jungkook ma lui rimase come al suo solito calmo e tranquillo.

-hai ragione, tu non sei mai stato all'altezza...-disse il corvino chiudendo poi la porta in faccia a quell'uomo, andando a sedersi sul divano accendendo una sigaretta come se nulla fosse.

Lo osservai qualche istante. Volevo sapere chi fosse quell'uomo e quali fossero i loro rapporti, ma lui sembrò capire i miei dubbi perché infatti rispose alle mie domande senza che io chiesi niente.

-é il mio ex anche se per me non è mai stato più che solo sesso-rispose spegnendo la sigaretta, dirigendosi nel suo studio a lavorare, chiudendomi fuori ancora una volta.

My OxygenWhere stories live. Discover now