Day 13.5 | parte due

5.4K 319 70
                                    

||LET ME STAY OVERNIGHT PT.3||
g i o v e d ì

Un rumore svegliò Ethan di soprassalto nel cuore della notte. D'istinto il ragazzo si tirò a sedere e grazie alla luce lunare che filtrava dalla finestra, notò immediatamente d'essere l'unico corpo avvolto dalle lenzuola. Anzi, dopo un'ispezione un po' più accurata della stanza semibuia mentre con la mano sana spazzava via il sonno dagli occhi, si accorse d'essere completamente solo.

Incuriosito dalla scomparsa del più grande e dai lievi rumori provenienti dalla stanza a fianco, Ethan si tolse le coperte di dosso e scese dal letto. L'aria fresca della stanza gli sfiorò le ginocchia esposte dai pantaloncini della tuta non appena mise i piedi a terra ed un brivido lo scosse brevemente mentre si aggiustava il codino sfatto. Uscendo dalla stanza l'attenzione di Ethan si focalizzò immediatamente sulla porta del bagno alla sua sinistra e dallo spazio al di sotto di essa un flebile alone di luce veniva proiettato sul pavimento del corridoio.

Ethan sentì un altro rumore e data la nuova vicinanza, anche l'imprecazione sibilata poco dopo dalla voce di Dominic. Normalmente Ethan si sarebbe fatto gli affari propri e avrebbe lasciato il più grande ad occuparsi di qualunque cosa stesse facendo quel momento dietro ad una porta chiusa, ma l'adiacenza del bagno non solo alla propria camera ma a quella di sua madre lo spinse a ricredersi prima che Dominic riuscisse a svegliare anche lei dopo la serata appena trascorsa.

Così, cercando di fare meno rumore possibile, Ethan bussò.

"Dom, tutto okay?"

I rumori si arrestarono ed Ethan si allontanò dal legno della porta quando percepì i passi del più grande avvicinarsi. Un attimo dopo la porta si aprì mostrando Dominic con una mano a coprirsi il viso dal naso in giù. Ethan lo guardò incuriosito.

"Tutto a posto, non preoccuparti." Parlò il più grande senza rimuovere la mano ed ovattando così le proprie parole. Ethan però non si mosse, lanciandogli uno sguardo incerto.

Dopo appena un momento però, soggetto allo scrutino del più giovane, Dominic sospirò e lasciò ricadere la mano al proprio fianco rivelando il macello in cui si era trasformata la garza posta sul suo naso a protezione dei punti. Ethan storse immediatamente il naso alla vista del pezzo di garza intriso di sangue.

"Mi devo essere girato nel sonno e il dolore mi ha svegliato." Spiegò il più grande. "Ma non prima che potessi sporcarti il cuscino purtroppo. Mi dispiace." Continuò con aria mortificata, prima di voltare lo sguardo alle proprie spalle verso il lavandino del bagno.

Ethan seguì la direzione del suo sguardo, notando le confezioni di garze e disinfettante che avevano comprato alla farmacia dell'ospedale prima di ripartire verso casa.

"Stavo cercando di darmi una sistemata prima di tornare a dormire." Disse il più alto, rivolgendo nuovamente il capo verso Ethan.

Il più giovane si prese un attimo per analizzare le effettive condizioni di Dominic, che tra l'occhio tumefatto e la garza sfatta e insanguinata non dava l'impressione di starsela cavando troppo bene.

"Senza troppi risultati mi pare di vedere." Commentò allora, Dominic sorrise appena senza un briciolo di gioia.

"L'infermiere ha messo la parte adesiva della garza su alcuni dei punti e non mi sta rendendo le cose troppo facili." Come per confermare le proprie parole, Dominic si portò una mano al viso afferrando una parte della garza già rialzata e spostandola di poco, mostrando ad Ethan la reale portata del problema. Il più giovane distolse lo sguardo di riflesso quando riuscì ad intravedere il punto in cui la parte adesiva tirava i punti. Dominic sbuffò una risata alla reazione, ma non aggiunse altro, riabbassando la garza.

Kiss whoever you wantWhere stories live. Discover now