Day 10.5 | parte uno

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||FIRE ALARM PT.2||
l u n e d ì

Ethan, nonostante quella gravante sensazione che gli scavava nel petto, cercò di non perdersi nemmeno una battuta di quella conversazione tanto personale.

"Va bene, Dom. Amici come prima, come vuoi tu." Dalle parole di Tyler traspariva quanto l'incertezza di Dominic l'avesse ferito. Il ragazzo sospirò e quando riprese a parlare, Ethan percepì la rassegnazione nel suo tono di voce. "Senti, ora torno in classe, ho già perso gran parte della lezione. Cercami quando te la senti di parlare". Poi Tyler si voltò, aprendo la porta antincendio e rientrando nell'edificio senza aggiungere altro. Ethan si rese conto di aver spostato lo sguardo dal libro al piano di sopra solo in quel momento.

Ritornando alla realtà e ricordandosi di non aver intenzione di farsi beccare ad origliare, il castano abbassò nuovamente lo sguardo sulle sottili linee di inchiostro della pagina. Onestamente, a quel punto non capiva più nemmeno cosa stesse leggendo.

"Origliare è maleducazione, Ethan. Non te l'ha insegnato nessuno?" La voce di Dominic lo fece sobbalzare e il libro volò sul pavimento ai suoi piedi. Quando il ragazzo si voltò, notò subito il più grande seduto sull'ultimo gradino della stessa rampa di scale.

Il castano cercò di fuggire dall'accusa evitando lo sguardo del maggiore. Così si piegò in avanti per recuperare il proprio libro, stirando con le mani le pagine spiegazzate nell'urto e iniziando a sistemarlo nel proprio zaino.

"Non stavo cercando di origliare. Siete voi che avete deciso di venirne a parlare qui fuori dove io stavo tranquillamente leggendo il mio libro." Si discolpò Ethan, tirandosi in piedi dopo aver chiuso lo zaino. Per un attimo il suo cervello aggiunse un "mentre cercavo di starti il più lontano possibile.", ma stette ben attento a non farselo sfuggire tra le labbra.

Non ricevendo risposta, il castano si porto lo zaino in spalla, preparandosi a rientrare. Furono però proprio le parole del più grande a fermarlo a metà strada verso la porta.

"Bhe, che ne pensi?"

La domanda aleggiò nell'aria per qualche secondo. Ethan era fin troppo confuso sui propri sentimenti riguardanti Dominic per poter dare una risposta che non lo compromettesse ai suoi occhi. Diavolo, non aveva nemmeno idea di cosa intendesse. Voleva sapere cosa ne pensasse del suo rapporto con Tyler? Oppure si riferiva a come avesse gestito quella situazione?

"Non lo so, Dom. Te l'ho detto, non cercavo di origliare." Ethan sperò che bastasse e che il più grande lasciasse cadere l'argomento, che lo lasciasse tornare in classe dove avrebbe potuto torturarsi ancora per qualche ora rimuginando, ma ovviamente non andò così.

"Non cercavi di farlo, ma l'hai fatto." Asserì Dominic con un tono aspro che Ethan non gli aveva mai sentito usare. A quel punto il castano si decise a voltarsi e contrariamente a quel che pensava, lo trovò seduto in quello stesso punto con la schiena poggiata contro la ringhiera e le gambe piegate dinanzi a sé sul gradino, sul suo viso nessun segno di rabbia o rancore. Era circondato da un'aura che Ethan non sapeva leggere e per un attimo gli tornò in mente la sera precedente, quando in macchina il suo umore si era guastato improvvisamente e l'aria intorno a loro si era fatta gelida.

Poi il più grande sospirò, passandosi una mano tra i capelli mogano e infilando l'altra nella tasca dei pantaloni per estrarre un pacchetto di sigarette mezzo accartocciato. Ne tirò fuori una e se la portò alle labbra lasciando cadere, incurante, il pacchetto tra le proprie gambe. Frugò poi in ogni tasca della sua felpa nera fino a trovare un accendino. Ethan rimase a guardarlo mentre prendeva il primo respiro grigio dalla stecca e così poté osservare come le sue spalle si rilassarono non appena lo liberò nell'aria.

Kiss whoever you wantWhere stories live. Discover now