Day 10

8.6K 390 303
                                    

||FIRE ALARM PT.1||
l u n e d ì

Quel lunedì Ethan varcò le porte d'ingresso a scuola con gli occhi ancora mezzi chiusi. Durante la notte, dopo essere stato riportato a casa da Dominic, si era girato e rigirato tra le lenzuola a non finire, ma non un briciolo di sonno si era insidiato nel suo corpo.

O piuttosto aveva sonno, ma gli eventi della serata trascorsa riaffioravano nella sua mente ogniqualvolta chiudeva gli occhi e i suoi insistenti dubbi rimbalzavano contro le pareti della sua scatola cranica come in un flipper, donandogli un mal di testa che non l'aveva aiutato per niente ad addormentarsi quella sera.

Comunque con tutto quel rimuginare nelle ore notturne era arrivato alla conclusione che troppe cose non tornavano nel suo comportamento dell'ultimo periodo.

In nome della noia, aveva lasciato che tra lui e Dominic accadessero delle cose, forse a volte spingendosi anche fin troppo oltre e spesso si rendeva conto di averlo osservato per troppo a lungo, assorbendo ogni piccolo dettaglio del ragazzo come fosse una visione per i suoi occhi stanchi.
Dettagli che ricordava senza fare il minimo sforzo e di tanto in tanto, gli smuovevano qualcosa dentro che si lasciava dietro solo una gran confusione.

Ethan aveva concluso che l'unico modo per descrivere quella sensazione, quel qualcosa che sentiva dentro, era "strano". Dominic lo faceva sentire strano, un tipo di strano che non aveva mai provato prima.

Alla fine però, ripensando a tutte le volte che in presenza di Dominic si era sentito strano, aveva iniziato ad intravederci uno schema e solo quando aveva ripensato alla festa della sera prima, a Dominic e Tyler e alla ragazza del bagno, il ricordo aveva fatto scattare la scintilla che aveva innescato il dubbio che adesso gli stringeva la gola non permettendogli di pensare ad altro.

Così, senza pensarci due volte, prima di uscire di casa aveva infilato la pila di vestiti di Dominic che giaceva sulla sua scrivania in una busta di carta e se li era portati dietro nella sua corsa per la metro.

Mentre si reggeva agli appositi appigli con lo zaino in spalla la busta di carta marrone che reggeva nella mano destra, che presto l'avrebbe portato da Dominic, sembrava farsi sempre più pesante mano a mano che si avvicinava a scuola.

Cercò così di distrarsi e magari darsi una mano, iniziando ad immaginare la propria situazione da un punto di vista esterno. Cosa avrebbe pensato se un suo amico gli avesse raccontato tutto ciò che era successo tra lui e Dominic e gli avesse rivelato della confusione perenne che si era stabilità all'interno suo corpo?

Più ci ragionava però e più si palesava nella sua mente un'unica conclusione, una che Ethan avrebbe preferito evitare di considerare.

Un leggero velo di panico si insidiò tra le sue ossa, spedendo un brivido lungo la sua schiena.

Se fosse stato Clode al suo posto, gli avrebbe detto di leggere tra le righe e sbrigarsi a capire la palese attrazione che provava per il ragazzo in questione.

Però Ethan non era mai stato attratto da un ragazzo, mai nemmeno una volta. Non ci trovava niente di male, certo, ma quello semplicemente non era lui. Pur avendo avuto poche relazioni, erano sempre state con ragazze e prima d'ora non gli era mai passato per la mente di essere attratto dal genere maschile.

Quando vedeva un ragazzo per strada non pensava a lui in quel modo. Il suo sguardo non si soffermava su di lui come poteva capitare con le ragazze. Non lo osservava minuziosamente in attesa di un'occasione per parlargli.

Kiss whoever you wantWhere stories live. Discover now