Day 04.5

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||HIT ON THE SECRETARY PT.2||
m a r t e d ì

"Okay, il preside è appena uscito. È il tuo momento." Sussurrò Clode, ritirando la testa dietro l'angolo da cui stava sbirciando.

"Ethan, devo essere sincero, non credo che funzionerà." Sussurrò a sua volta Dominic, sbirciando la segretaria di mezz'età che scribacchiava qua e là sulla sua scrivania.

L'ufficio del preside era situato direttamente dietro la scrivania della segretaria, ma per arrivarci bisognava riuscire ad oltrepassare la porta della segreteria senza essere notati e quella finestra aperta sul corridoio donava alla donna un ottimo punto d'osservazione.

"Non ti preoccupare, non dovrebbe essere troppo complicato, le piacciono i ragazzini. Ci prova con Ethan da quando era in prima." Ethan diede un lieve colpetto alla spalla di Clode.

"Non è vero!" Disse un po' più ad alta voce, ma non abbastanza perché la segretaria potesse sentirli. Clode gli fece comunque segno di zittirsi.

Dominic sbuffò una risata il più silenziosamente possibile, ma poi riprese il discorso. "Si lo so, non è per quello. È che quella tizia praticamente mi detesta." Ciò fece immediatamente voltare gli altri due ragazzi verso di lui.

"Che vuol dire che ti detesta?" Chiese Ethan preso in contropiede. Perché quel piccolo particolare non era emerso prima?

"Bhe, diciamo che anch'io ho avuto la mia buona dose di richiami negli anni e che se ero già nei guai nessuno m'impediva di divertimi un po' a spese di quella racchia." Spiegò Dom.

"E ti viene in mente solo adesso di dircelo?" Domandò scioccato Ethan, guardandolo con sgomento.

Dom gli diede una pacca sulla spalla. "Non ti preoccupare, ho la situazione in pugno." Disse prima di uscire allo scoperto ed avvicinarsi alla finestra che permetteva agli studenti di rivolgersi alla segreteria. Ethan si schiaffò una mano in fronte, nascondendosi meglio dietro l'angolo ed appoggiando la schiena al muro.

"Siamo nella merda." Sussurrò sconfitto.
Clode intanto guardava il loro diversivo avvicinarsi alla donna sicuro si sé e con aria disinvolta.

"Vedo che avete stretto amicizia dopo la festa." Commentò Clode sottovoce. Ethan fece spallucce, girandosi verso il biondo. "È simpatico ed è un bravo ragazzo."

Sul viso di Clode si plasmò un ghigno. "Oh, non lo definirei esattamente un bravo ragazzo, ma da quel che ho sentito in giro ha molti talenti." Disse, per poi girarsi verso Ethan con un'espressione maliziosa in volto e concludere con un "non so se mi spiego."

Oh, Ethan ne sapeva qualcosa. Certo, i due si erano scambiati solo un paio di baci insignificanti ed Ethan non aveva alcun interesse a spingersi oltre, ma Dominic non sembrava male a flirtare e aveva l'aria di chi alla fine ottiene sempre ciò che vuole. Però non l'avrebbe mai ammesso. Nemmeno sul proprio letto di morte.

In più, nonostante Ethan non fosse particolarmente attratto dai ragazzi ed in genere non nuotasse in quelle acque, doveva ammettere che stuzzicare Dominic e vedere l'effetto che aveva su di lui, era piuttosto divertente, nonostante fosse un ragazzo.

O forse era proprio il fatto che fosse un ragazzo a rendere la sensazione così inebriante? Dopotutto, Dom era piuttosto muscoloso e volendo, anche di bell'aspetto. Magari vedere un tipo come lui alle proprie stregue lo faceva sentire potente, in qualche modo.

E dicerto non si poteva dire che fosse un cattivo baciatore, anche se baciare Dom non poteva essere paragonato a baciare una ragazza, col suo atteggiamento e quella sua cattiva abitudine di cercare di manovralo a suo piacimento.

Le ragazze erano più morbide, avevano labbra più dolci, ma dover usare tutta quella delicatezza spesso era stancate. A volte desiderava solo potersi lasciar andare e farsi prendere dal momento, ma non poteva farlo se intanto doveva assicurarsi di non stringerle troppo forte.

Comunque non aveva intenzione di guardare troppo a fondo nella faccenda. Quel mese sarebbe passato presto e dopo aver vinto la scommessa e ricevuto il proprio premio, non avrebbe più avuto niente a che fare con Dominic.

Così Ethan incrociò lo sguardo di Clode, prima di alzare gli occhi al cielo e sbirciare oltre l'angolo, in attesa di recepire da Dom il segnale che avevano concordato solo qualche minuto prima.

"Non vedo come la cosa possa interessarmi, visto che sono un ragazzo."

Clode sbuffò una risata ed Ethan spostò lo sguardo su di lui.

"Ho mai detto che è etero?"

"Ho mai detto d'essere gay?"

L'espressione ghignante sul volto di Clode svanì e questa volta fu il suo turno di alzare gli occhi al cielo, prima di spostarli sul ragazzo di cui stavano discutendo.

"Ah, già." Disse con tono piatto e il suo entusiasmo completamente andato.

Ethan lo scrutò in silenzio per qualche secondo, prima di aprire nuovamente bocca. "Ne dubiti?"

"No, ma devi ammettere che sembravate piuttosto presi venerdì e avete legato parecchio da quella sera." Ethan spostò nuovamente lo sguardo su Dominic. "Hey, non ti giudico, eh. Era tanto per dire."

"Bhe, per una volta hai fatto qualcosa di buono con quel tuo stupido gioco. Abbiamo stretto amicizia." Rispose Ethan con sarcasmo. Poi notò il gesto che Dominic stava facendo, già da chissà quanto, con la mano e diede una gomitata leggermente troppo forte a Clode.

"Volevo solo farti sapere che comunque non ci sarebbe niente di m-" Il biondo sobbalzò, portandosi una mano al costato dove Ethan l'aveva appena colpito.

"Ohi! Ethan." Si lamentò il ragazzo, ma se lo meritava. "Il segnale, scemo." Disse solo Ethan, prima di abbassarsi ed iniziare a sgattaiolare verso Dom, in modo da rimanere celato dietro il suo corpo. Una volta raggiunto lo spilungone e restando ben nascosti sotto il livello della finestra, i due ragazzi sguisciarono silenziosamente dietro l'angolo e dentro la segreteria.

Mentre apriva lentamente la porta dell'ufficio, Ethan sentiva il proprio cuore pompare nelle orecchie così forte che pensava che i suoi timpani sarebbero implosi da un momento all'altro. Ma poi la porta si aprì con un piccolo "click" e Clode si affrettò a superarlo per entrare nella stanza.

Ethan voltò un'ultima volta lo sguardo verso la segretaria per assicurarsi che non si fosse accorta di loro, ma la trovò che pendeva dalle labbra di Dominic come se le sue parole fossero fatte di miele. Proprio in quel momento, Dominic incrociò il suo sguardo e sorrise seducente, prima di riservargli un veloce occhiolino e tornare a concentrarsi sulla propria missione.

Missione in cui stava avendo spaventoso successo.


Edited:020321

Kiss whoever you wantWhere stories live. Discover now