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Sospirai rassegnata quando vidi dal finestrino della macchina, la nostra nuova casa che si avvicinava sempre di più mentre guardavo mio padre che guidava spensierato con un sorriso sulle labbra

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Sospirai rassegnata quando vidi dal finestrino della macchina, la nostra nuova casa che si avvicinava sempre di più mentre guardavo mio padre che guidava spensierato con un sorriso sulle labbra.

Da quando eravamo saliti sull'aereo per Seul, avevo sperato che lui potesse fermarsi, guardarmi e dire:

-È tutto uno scherzo Y/n, non ti porto via dai tuoi amici e da Tokyo!

Sapevo che era una speranza inutile ed infondata, ma qualcosa dentro di me ci aveva creduto fino all'ultimo.

Adesso mio padre parcheggiava la macchina nel viale, che avrebbe portato alla mia nuova casa. Sapevo che era tutto reale e non uno scherzo.

L'uomo al mio fianco spense la macchina, estrasse le chiavi e mi rivolse un sorriso.

-Piccola mia, so che non è quello che volevi, ma ti prometto che ci troveremo bene.

Forzai un sorriso ed annuii, facevo fatica a credere alle sue parole. Non avrei mai voluto allontanarmi da Sana, Momo e Yuta. Loro tre erano i miei migliori amici, quelli che gli altri definivano popolari. Sana era fidanzata con il capitano della squadra di basket, Momo era a capo della squadra dì cheerleader e Yuta era il ragazzo più carino della scuola. Peccato che se lo conoscevi bene scoprivi che fosse gay.

Loro tre erano la cosa più bella che mi era mai capitata. Non mi sarei mai allontanata da loro, ma mio padre aveva ottenuto questo trasferimento e io sono stata costretta ad andare con lui.

Seul mi terrorizzava, prima di venire qui avevo fatto delle ricerche con i ragazzi e avevo scoperto che era una città senza regole. Era divisa in gruppi che litigavano tra loro per la vendita della droga, scommesse illegali, la polizia lo sapeva ma non faceva niente per fermarli, forse anche loro facevano parte di quella follia.

Avevo provato a parlare con mio padre, ma aveva detto che era solo una stupidaggine. Io non avevo paura per me, non sarei mai andata in giro in posti in cui credevo che avrei incontrato guai.

La mia famiglia aveva un piccolo negozio di abbigliamento, dove vendevano abiti e scarpe. Un amico di mio padre, gli ha però detto che vendeva il suo negozio a Seul e per un suo caro amico sarebbe disposto a fare uno sconto.
Il negozio qui era molto più grande, questo significava ingrandirsi e guadagnare di più. Avevo paura che questi gruppi potessero fare del male a lui, magari per una rapina oppure perché era nuovo.

Mia madre era andata via molto tempo fa, aveva una malattia che la uccise lentamente.
Ormai non ci pensavo più di tanto, ma comunque sentivo la sua mancanza. Avevo sempre cercato una figura materna nella mia vita, figura che ovviamente non è mai arrivata. Mio padre l'amava e le era troppo fedele, diceva che nessuna donna poteva essere paragonata al suo vero amore.

𝐡𝐢𝐬 𝐨𝐛𝐬𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧| 𝙟𝙟𝙠Where stories live. Discover now