trentadue

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Quando tornammo a casa, Yugyeom si scusò dicendo che non poteva restare con noi perché aveva un appuntamento.
Non sapevo se dovevo essere terrorizzata all'idea di restare da sola con Jungkook, oppure approfittarne per poter parlare con lui. Avevo paura di quel ragazzo, ma al tempo stesso sapevo che dovevo lottare per me stessa. Non potevo soccombere senza aver lottato.
Entrammo in casa, Jungkook mi dava le spalle mentre chiudevo la porta.
Presi un profondo respiro, aprendo bocca per parlare.

-Devo...mhh.-. Due labbra si posarono sulle mie, impedendomi di parlare.
Posai le mani sulle sue spalle per allontanarlo, ma lui bloccò i miei polsi contro il muro alle mie spalle. Gemetti pe il dolore causato dall'impatto della mia schiena a contatto col muro, lui ne approfittò per far entrare la lingua
nella mia bocca. Esplorò ogni centimetro, come se mi stesse baciando per la prima volta. Si allontanò mordendo il mio labbro. I suoi occhi si posarono sui miei e ritornai a vedere quel marrone perfetto e non quelli che ero stata costretta a vedere quella sera precedente e metà della giornata ancora in corso.

-Dobbiamo parlare.-dissi e lui, sorprendentemente, annui. Prese la mia mano,
portandomi verso il soggiorno. Ci sedemmo sul divano, uno accanto all'altra, ma entrambi con il busto piegato per poterci guardare nei occhi.

-Questo sono io.-disse.
Annuii semplicemente.-Ma questo lo sapevi già, ti avevo avvertita..Due volte..-aggiunse riferendosi alla nostra prima "rottura" e
a quando gli avevo parlato di Chanyeol.

-Lo so.- dissi, fissandomi le mani.
Il discorso che mi ero preparata sembrava
essere sfumato via.

-Non rimpiango quello che ti ho detto.-disse serio. Per un attimo credetti che l'Alfa fosse tornato. Scossi la testa, non volevo vivere in quella maniera.

-Non posso stare ai tuoi obblighi...Non posso temere di incrociare lo sguardo di qualcuno perché lo ucciderai, non posso andare in giro solo se scortata da "'guardie del corpo"-dissi facendo le virgolette-e non posso smettere di
indossare quelle gonne solo perché a te da fastidio, Non posso e non voglio.- Dissi senza avere il coraggio di guardarlo nei occhi

-Non voglio che tu te ne vada.-disse quasi in un sussurro. Mi voltai, fissandolo scioccata.
Di tutto quello che poteva dirmi, questa era la cosa che meno mi aspettavo di sentirgli dire.
-Riesci a tirare fuori una parte di me che credevo di aver seppellito completamente, e questa cosa mi spaventa. Da quando sono
diventato l'Alfa, niente riusciva più a farmi paura e pensavo che sarebbe stato così per il resto della mia vita. Poi ti ho incontrata.-disse. Il cuore prese a battermi con più forza nel petto, i suoi occhi brillavano di una luce strana, diversa da quella che avevo visto. Era davvero sincero, potevo leggerglielo in faccia.

-Quando ti ho vista, per me eri solo una delle tante e adesso, so che non é così. Sento che se resto al tuo fianco, qualcosa in me cambierà radicalmente...Ma non so se averne paura, oppure aspettare il cambiamento.-disse scuotendo la testa. Posai la mano sulla sua, stringendola dolcemente.-E' proprio perché ho
paura che mi comporto così, temo che se resto ad aspettare, ti perderò. E non posso permetterlo.

Quelle parole avrebbero dovuto farmi capire che Jungkook aveva dei problemi, che aveva bisogno di essere aiutato. Sopratutto la parte finale del suo discorso avrebbe dovuto farmi capire che lui non voleva perdermi, quindi avrebbe fatto di tutto per tenermi al suo fianco.

                                     ***

Un'altra notte a casa sua era passata.

𝐡𝐢𝐬 𝐨𝐛𝐬𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧| 𝙟𝙟𝙠Where stories live. Discover now