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Y/n's POV

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Y/n's POV

-Lucas, devi andare- mormorai

-Ma cosa succede? Che ti prende?- chiese lui stranito

Mi voltai verso Jackson, lui stava fissando con gli occhi ridotti a due fessure il cancello dell'entrata. Spostai lo sguardo e iniziai a tremare, spalancai gli
e quasi volevo scoppiare a piangere. Lui si stava avvicinando a noi e io non volevo in alcun modo che potesse far del male a Lucas, non meritava che lui si arrabbiasse con lui a causa mia.

Riuscii a liberarmi dalla sua presa, mi voltai verso l'Alfa ed iniziai a muovermi verso di lui. Si fermò stupito dal mio gesto, un ghigno divertito si formò sul suo volto mentre mi vedeva camminare verso di lui. Siccome non era avanzato molto, ritornò ad appoggiarsi con la schiena contro la macchina.

-Y/n, che fai?- mi chiesero in coro i due ragazzi. Mi voltai verso di loro, presi un respiro profondo e portai la mano vicino i miei capelli. I loro occhi si
spalancarono quando li spostai di lato e permisi loro di vedere il segno sulla mia pelle. Jackson fu il primo a capire la situazione, mi lanciò uno sguardo di
sofferenza e notai un senso di colpevolezza farsi spazio sul suo volto.

Lucas, mi fissava terrorizzato ed indietreggiò leggermente.

Tornai a guardare il ragazzo dagli occhi glaciali e ricominciai a camminare verso di lui. Notai dopo un po' che tutti mi fissavano mentre camminavo.
Arrivai molto più in fretta di quanto sperassi, lui afferrò la mia mano e dovetti appoggiare la mano libera sulla sua spalla per non finire contro il suo petto. La borsa contenente i libri, cadde a terra a causa del suo movimento. Dovette abbassare la testa per guardarmi, i suoi occhi passarono lussuriosi lungo il mio corpo, si leccò le labra quando arrivò alle mie gambe scoperte a causa della gonna che indossavo. Fissò il mio collo soddisfatto quando vide il suo marchio sulla mia pelle, gli piaceva tantissimo sapere che avevo ancora qualcosa che mi segnava come sua.

-Ciao, Luna.

Non riuscivo a rispondere, le parole mi erano morte in gola e non sapevo nemmeno il perché. Ero timida, le persone mi intimidivano ma lui... Lui mi
terrorizzava per davvero. Per quanto ci provassi, non riuscivo ad allontanare lo sguardo dai suoi occhi, c'era qualcosa che me lo impediva. Senti le sue
labbra premere contro le mie, una sua mano si posò sul mio fianco sinistro.
Tirò indietro i miei capelli facendomi gemere, allora ne approfittò per far entrare la sua lingua nelle mie labbra, le mie mani erano ancora ferme sulle
sue spalle, strinsi con forza la sua maglia sperando che capisse che volevo essere libera.

Qual cuno si schiarì la gola e lui si allontanò sbuffando. Jackson si era avvicinato a noi.
Lui afferrò il mio mento e riportò la mia attenzione su di sé.

-Vieni con me, ti porto a casa.- disse posando di nuovo le sue labbra su di me

-Vado a piedi, ma grazie lo stesso.

𝐡𝐢𝐬 𝐨𝐛𝐬𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧| 𝙟𝙟𝙠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora